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DC’s Legends Of Tomorrow 1×13 – 1×14 – Leviathan – River Of TimeTEMPO DI LETTURA 9 min

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I don’t believe in faith. I believe in choices.

Siamo finalmente arrivati al momento clou di tutta questa prima stagione di DC’s Legends of tomorrow: l’incontro dei nostri eroi, nel 2166, con Adolf Hitler Vandal Savage in una Londra talmente distopica che, a confronto, quella di V Per Vendetta era una sorta di paradiso terrestre.
Le cose si fanno, però, fin da subito complicate con un attacco alla nave e diventano ancora più complesse data la straordinaria capacità di complicare ciò che dovrebbe risultare semplice. Questa volta l’Armata Brancaleone le Leggende si uniscono ai ribelli della Resistenza contro Savage per impadronirsi di un misterioso bracciale d’oro che dovrebbe essere fondamentale per uccidere il tiranno (ma nessuno sa come usarlo il che dimostra l’organizzazione che c’è nel gruppo). Nel fare questo, rapiscono accidentalmente la figlia di Savage, Cassandra (Jessica Sipos) che poi si unirà a loro nella battaglia.
Sembrerebbe l’ennesimo episodio dove non succede praticamente nulla, dove un grande piano diventa alla fine una grande catastrofe e dove, alla fine, Vandal Savage (uno dei personaggi migliori che qui dà veramente il meglio di sé) riesce comunque a sopravvivere. Certamente è così. Ma questo episodio riesce comunque ad essere apprezzabile per una caratteristica che molti attendevano da tempo e che già era stata accennata nell’episodio precedente: le Leggende appaiono come una squadra, ma soprattutto menano come una squadra. L’episodio è un concentrato di scene d’azione spettacolari e di scontri in cui i tutti mettono alla prova le loro capacità (e finalmente anche Hawkgirl esce dal guscio e le dà di santa ragione) ed è un peccato che i due Firestorm debbano essere sacrificati per dare risalto al resto della truppa, causa un equilibrio generale che andrebbe a scardinarsi (a meno di allungare la durata dell’episodio di un’ora). Si ha finalmente la dimostrazione che la squadra comincia da ingranare pur con tutti i difetti e pazienza se lo scontro principale dell’episodio, quello tra Atom e il misterioso robot gigante Leviathan (che dà il nome all’episodio) sia realizzato in una computer graphic pessima da videogioco anni ’90, è un dettaglio che non toglie comunque epicità all’incontro, degno dei migliori scontri tra titani.
Al contrario, risulta molto cerebrale la svolta psicologica di Cassandra, anche questo uno dei character meglio riusciti per intensità e caratterizzazione, il cui cambiamento di posizione dalla parte dei buoni (che speriamo sia definitivo poiché diventerebbe interessante come new entry nelle Leggende) appare troppo semplice e repentino, considerando che è stata addestrata per non lasciarsi condizionare dai nemici del padre. Una svolta che poteva essere costruita e giocata in tutt’altro modo è stata così tagliata via come se fosse un semplice deus ex machina per arrivare allo scontro finale con Savage. Confidiamo che le prossime puntate sappiano dare la giusta rilevanza a un personaggio che può offrire molti spunti narrativi e interpretativi.

A parte questi difetti, la puntata si dimostra un ottimo esempio di puro action, con punte comedy, che poggia sulla domanda fondamentale (la cui risposta non è 42), quella classica di tutta la narrativa mondiale da Omero in poi: le nostre azioni sono governate dal Fato o sono frutto delle nostre scelte? In questo senso Rip Hunter risulta il personaggio più shakesperiano di questa serie, caratteristica che in quest’ultimo episodio viene accentuata rendendolo una sorta di Amleto supereroistico con una forte dose in più di english humour che non guasta.
>”Leviathan” risulta ben costruita dal punto di vista della narrazione e dei personaggi e conferma l’ottimo il buon risultato che questa serie, partita un po’ in sordina, sta avendo dopo un’iniziale fase di rodaggio e lascia ben sperare per il futuro (soprattutto il cliffhanger finale può lasciare aperti molti spiragli narrativi) tanto che si parla già di una seconda stagione con due possibili new entry che sembra possano dare ulteriore qualità alla narrazione e suscitare interesse per gli appassionati del genere.

“You could be a Time Master, but I’m the Master of Time.”

Una puntata che poteva concludersi in un bellissimo cliffhanger (The People VS Vandal Savage), la svolta finale e la definitiva consacrazione del gruppo e di un’intera stagione passata girovagando in lungo e in largo nelle rive del “fiume del tempo” (tanto per citare il titolo dell’episodio), con un ultimo emozionante scontro all’interno della nave Gideon, divenuta ufficialmente la nuova Enterprise (e non ce ne vogliano i fan di Star Trek) chiudendo in una volta sola tutte le storylines dei personaggi.
E invece no, “River Of Time” non è niente di tutto questo. Seguendo la scia del precedente episodio, questa puntata ne ribalta completamente la prospettiva portando i nostri eroi verso un punto di non ritorno (inteso sia come la meta di destinazione dei nostri eroi ma anche come punto d’arrivo di tutta la prima stagione) in cui si aprono più porte di quante ne fossero state aperte.
Si tratta della puntata più emozionante di tutta questa prima stagione poiché le nostre Leggende si trovano vicinissime al loro acerrimo nemico di sempre, Vandal Savage, il quale, in versione Hannibal Lecter, gioca con le loro menti portandoli a dubitare nuovamente di loro stessi e dei loro compagni di viaggio. Dispiace in questo contesto l’abbandono di un personaggio complesso e sfaccettato come Cassandra Savage ma, in compenso, abbiamo il gradito ritorno di Carter Hall/Hawkman in un ruolo attivo e non più di semplice ricordo, ma soprattutto in una veste del tutto inedita, impreziosita dall’ottima interpretazione dell’attore Falk Hentschel. Questo non vuol dire che i flashback manchino all’interno dell’episodio, anzi.
L’ambientazione claustrofobica, tutta giocata all’interno della navicella fa sì che ogni personaggio rievochi un momento della sua vecchia vita. Questo elemento risulta non un semplice riempitivo (come accaduto in altre puntate) per ampliare la narrazione, ma s’inserisce all’interno della trama orizzontale degli episodi che, per la prima volta, la fa da padrona dopo numerose puntate troppo verticali. In più questo stratagemma ricollega prepotentemente la storia alle serie da cui proviene riallacciandosi al resto del Flarrowverse come un potenziale ritorno alle origini e ulteriore sviluppo narrativo dello stesso, che sicuramente non lascerà indifferenti gli appassionati di tale universo. Abbiamo certamente dei passi falsi anche in questo caso come Rip Hunter, sublime nella puntata precedente, troppo ingenuo, pericoloso e con la straordinaria capacità di complicare le cose facili con assurdi e complicati piani in questa. Rimane anche l’annoso problema di non riuscire a tenere testa a troppe storylines in una puntata sola, aspetto che costa il sacrificio di Jefferson in questo episodio (anche se niente vieta un suo ritorno già nella prossima puntata) in uno straziante ed emozionante saluto con il suo mentore/amico/padre putativo Stein.
Si tratta però solo di alcuni irrilevanti dettagli in una puntata che dimostra un grande equilibrio e riesce a dare spessore a tutti i suoi protagonisti mantenendo il ritmo tra combattimenti, dialoghi di un certo spessore in cui si amalgamano tensione drammatica e humour goliardico che ha reso finalmente interessante questa serie distinguendola tra le altre generaliste (e anche dalle stesse serie madri del Flarrowverse da cui deriva). La scelta di puntare sull’orizzontalità, e quindi su una maggiore introspezione psicologica dei personaggi, senza lasciare da parte l’azione e le scene spettacolari, evidentemente paga gli autori ed è un aiuto nella trama. Non dimentichiamoci che si tratta del primo team-up supereroistico pensato per una serie tv del piccolo schermo e sicuramente la lezione delle saghe cinematografiche (vedi la saga Avengers e l’appena uscito nelle sale Captain America Civil War) è stata pienamente appresa e fatta propria per un pubblico che ricerca, anche in un contesto domestico, emozioni da grande cinema.
Resta da vedere come gli autori tratteranno e rimaneggeranno le porte lasciate aperte da questa puntata ma, come direbbe lo stesso Vandal Savage: “Time by time“, un passo alla volta.

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata. Per facilitare la spiegazione, suddividiamo fisicamente la raccolta dei riferimenti fumettistici in due categorie dedicate rispettivamente ai due episodi.

Easter Eggs in Leviathan
  1. Il nome di Leviathan, come succede spesso nei fumetti, è stato affibbiato a diverse personalità dell’Universo DC Comics. I due più famosi esponenti con questo nome sono la Leviathan Organisation, una costola della Lega Degli Assassini che ha decisione di non seguire pià Ra’s Al Ghul ma bensì la figlia Talia, come conseguenza di uno scisma ideologico (prima comparsa: Batman: The Return #1 del 2001). L’altro è invece Gim Allon, giovane supereroe membro della Legione Dei Supereroi con il potere di ingrandire la sua stazza.
  2. Anche nei fumetti Atom acquista per poco tempo l’abilità di diventare gigante, abilità persa dopo il crossover Zero Hour.
  3. Il personaggio di Cassandra Savage non è l’adattamento di Scandal Savage come tutti i DC fans aspettavano (famosa figlia del villain e membro dei Secret Six) ma è un personaggio parzialmente ispirato a quello di Kassidy Savage: l’altra figlia di Vandal. Comparsa per la prima volta su DC Universe Presents #9 del 2012, Kassidy si presenta come una profiler investigativa del FBI e con pochi contatti e connessioni col padre e col resto dell’Universo DC, escludendo il fatto che (in quanto figlia di Savage) è immortale come lui. Dopo aver scoperto di essere la figlia di Savage, cambiò il cognome in Sage.
Easter Eggs in River Of Time
  1. Il Rob Roy Macgregor citato nell’episodio è un personaggi storico veramente vissuto, conosciuto come una sorta di “Robin Hood Scozzese”. Esiste anche un film su Rob Roy in cui il personaggio è interpretato da Liam Neeson: il Ra’s Al Ghul della Dark Knight Trilogy.
  2. You showed a caveman fire” citazione alle originali origini di Vandal Savage. Comparso per la prima volta su Green Lantern #10 del 1943, Savage era un cavernicolo di nome Vandar Adg, comandante della Tribù del Sangue. Fu bagnato dalle radiazioni di un potente meteorite che gli diede un incredibile intelletto e l’immortalità. Un osservatore della Tribù degli Orsi fu avvicinato dallo stesso meteorite e divenne l’eterna nemesi di Savage, Immortal Man, che possiede il potere di resuscitare sé stesso in una nuova persona ogni volta che viene stato ucciso.
  3. Da vero signore, Ray Palmer soprannomina Felicity nel suo periodo sulla sedia a rotelle “Hot Wheels”: famoso brand di modellini di macchine.
  4. Il soldato ubriaco che Hunter dice di aver incontrato nel 1944 è un possibile riferimento al Sergente Rock.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Finalmente l’azioneee!!!
  • L’english humour di Rip Hunter
  • Cassandra Savage
  • Vandal Savage/Hannibal Lecter
  • Ritorno di Carter Hall/Hawkman
  • Ritorno della trama orizzontale
  • Il saluto di Stein a Jefferson
  • La CGI
  • I dubbi morali di Cassandra
  • I piani “geniali” di Rip Hunter

 

Due puntate all’insegna dell’azione e dagli snodi narrativi incredibili con ottimi cliffhanger finali, l’entrata in scena di personaggi interessanti (Cassandra Savage) e il ritorno di “vecchie glorie” (Hawkman) e la riconferma che molti dei personaggi a cui ci siamo affezionati possono ancora sorprenderci. I flashback, per la prima volta, non sono solo un semplice riempitivo ma assumono una loro importanza nella narrazione. Ci si avvicina alla season finale ma la tensione è alta e la serie riesce a tenere ancora col fiato sospeso lo spettatore per le sorti dei protagonisti.

 

Last Refuge 1×12 1.78 milioni – 0.7 rating
Leviathan 1×13 1.86 milioni – 0.7 rating
River Of Time 1×14 1.63 milioni – 0.6 rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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