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The Blacklist 3×21 – Susan Hargrave (No. 18)TEMPO DI LETTURA 4 min

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La caccia a chi voleva rapire Lizzie è ormai aperta. Tutti i mezzi sono leciti per raggiungere i propri fini. Le parti in causa sono il gruppo Halcyon Aegis, a cui il governo, ma non solo, ama affidare il lavoro sporco e la task force, la quale, per le operazioni meno presentabili e lodevoli, ha un più modesto Tom Keen. Il ragazzo, comunque, è nella sua forma professionale migliore: entra in modalità occhiali, maglioncino e tanta carineria, gioca la carta del povero paparino single e si lavora la ragazza a cui deve sottrarre dati fondamentali. La quale, ovviamente, ci casca come la proverbiale pera cotta, perché insomma la scuola St. Regis per giovani sociopatici di talento, dove lui ha studiato, è una vera eccellenza nel suo settore. Tra una cosa e l’altra, Tom riesce pure a infilarci la perla di saggezza. Certo non l’ha inventata lui, ma ogni tanto fa piacere ricordarlo: se amate qualcuno diteglielo, perché la vita è breve. Da qui il consiglio per Aram di dichiararsi a Samar. (Sempre a questo proposito, il pensiero che la task force possa sciogliersi una volta risolto il caso Lizzie Keen fa venire il magone).
Pure Mr. Reddington è al suo meglio, almeno finché si tiene in movimento: fa proposte che non si possono rifiutare e, per non sbagliarsi, allega non una testa mozzata di cavallo, ma interi cadaveri. Ha pure rispolverato storielle e battutine, per non parlare del pezzo di bravura costituito dalle peripezie in aeroporto. Tutto per arrivare a Susan “Scottie” Hargrave (avremmo potuto anche, per un attimo, credere si trattasse di Katarina Rostova, come ipotizzato da Tom nello scorso episodio, ma le voci di spin off diffuse con tempismo inopportuno hanno rovinato la suspense). Impersonata da Famke Janssen, la signora si presenta subito come una vera e propria regina degli scacchi: va dove vuole e molto può, il tutto senza mai perdere calma, compostezza ed eleganza. Un dettaglio per tutti: non mostra niente, ma ha la camicetta con apertura strategica per dimostrare a Samuel che a toccare il seno di un’altra donna, anche dopo 23 anni di matrimonio, non muore nessuno.
Con Reddington, ma questo non ci sorprende, c’è una lunga conoscenza pregressa. Si intuisce dai messaggi limitati a “Dobbiamo parlare. R.”. Come da buona tradizione, però, per eventuali ulteriori dettagli toccherà aspettare. In più, ci sono i momenti di gioia riservati ai fans dei supereroi Marvel, quando lei, interprete di Fenice nei film degli X-Men, incontra finalmente James Spader, interprete di Ultron nel film degli Avengers. Per tutti gli altri, resta comunque una sorpresina: Reddington non la cerca per torturarla e ucciderla, come farebbe pensare la scena dove i due siedono uno di fronte all’altra. Per quanto questa posizione preluda spesso ad un assassinio da parte del Concierge del crimine, stavolta la proposta è di allearsi, per quanto temporaneamente. Egli infatti sta usando tutta la pazienza rimastagli per attendere il momento opportuno in cui potrà fare molto male sia a Susan che a Cynthia Panabaker. Gli effetti e gli sviluppi di questa sveltina precaria e burrascosa alleanza non tarderanno a manifestarsi.
Intanto, sono già state diffuse in rete delle foto capaci di causare brividi di autentica paura: quelle di Scottie con in braccio la piccola Agnes. La piccina ha già un padre che è la prova provata di come, a volte, i genitori non siano le persone più adeguate a cui lasciare i figli, il pensiero di saperla in ulteriore pericolo è davvero insopportabile. Altre notizie riguardano la scelta dell’attore danese Ulrich Thomsen per il ruolo del nuovo arci nemico di Reddington, il quale dovrebbe essere a conoscenza di grandi segreti sul passato di quest’ultimo. Si tratta di un ultracinquantenne biondo, stempiatello, con gli occhi azzurri. Il solo vedere il suo viso ha subito spinto diversi spettatori a fare molteplici congetture sui suoi rapporti con il protagonista, piuttosto che sui suoi legami con la famiglia Rostov. Perché, nonostante alcuni scorci sul quadro generale della storia, rimangono vive molte teorie e ipotesi, a cominciare da quella dell’impostore. Certamente The Blacklist conferma la sua capacità di fare gioco con gli spettatori, trasformandoli in veri e propri piccoli segugi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Red e Tom in grande forma
  • Perfetta geometria delle forze in campo
  • Famke Janssen, regina degli scacchi
  • Tutta la sequenza all’aeroporto
  • Un solo narciso porta male
  • Le donne offese sono implacabili (la moglie di Samuel)
  • Accidenti alle porte troppo lente, che rovinano l’effetto di una bella entrata drammatica
  • Accidenti pure alle voci di spin off diffuse nel momento meno opportuno, rovinano molti piaceri

 

Puntata di transizione, condotta con mano sicura dalla puntuale regia di Andrew McCarthy (passato agli annali come “quello che ha fatto Pretty in Pink a fianco di James Spader” anche se, in teoria, lui di quel film avrebbe dovuto essere il protagonista maschile), già dietro la macchina da presa in precedenti episodi e in altre serie come Orange Is The New Black. Tutto è pronto per il finale di stagione in due parti, intitolato ad Alexander Kirk, il nuovo villain appena nominato nel finale di questa puntata.

 

The Artax Network 3×20 6.85 milioni – 1.3 rating
Susan Hargrave 3×21 6.65 milioni – 1.2 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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