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American Gothic 1×01 – Arrangement In Grey And BlackTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il gotico è sicuramente il genere che, più di tanti altri, è “made in USA” a partire da Poe e Lovecraft in poi. Non è un caso se il dipinto omonimo, da cui prende nome questa nuova produzione targata CBS, sia considerato il più iconico e rappresentativo della società americana (e anche emblematico per quanto riguarda la stessa trama della serie di cui ora andremo a parlare).
Per questo motivo è normale avere molte pretese su una serie che presenta al suo interno molti dei cliché e convenzioni di genere già visti in tante altre serie tv e ormai triti e ritriti. Tanto più che la serie parla di una classica famiglia americana, all’apparenza normale, che nasconde più di uno scheletro nell’armadio (e qui i paragoni con Bloodline ma anche con tutta una tradizione di film e serie tv simili sono inevitabili).
Possiamo dire, dal teaser di questo prima episodio pilota, che il regista Matt Shakman e la sceneggiatrice Corinne Brinkheroff riescono nel tentativo di catturare l’attenzione, anche se poi il ritmo si perde successivamente.
L’episodio, infatti, si apre con una discussione in macchina tra due dei protagonisti della storia, Tessa (Megan Ketch) e suo marito Brady (Elliot Knight). Tutta la discussione verte sul mantenere segreti e sul fingere quello che in realtà non sono, quindi abbiamo già un’anticipazione di tutto il tema centrale della serie. I bulloni che reggono la struttura di un tunnel saltano e una parte della tettoia di questo finisce su una macchina ferendo chi ci sta sopra. I due proseguono tranquilli il loro viaggio. Questo fatto potrebbe sembrare il classico MacGuffin all’interno della narrazione ma, in realtà, ha un ruolo ben preciso per quanto riguarda gli eventi successivi ed è un abile escamotage narrativo per introdurre i protagonisti principali della storia: gli Hawthorne, una famiglia americana proveniente dalla “classe operaia” (in realtà la loro casa fa intuire un certo benessere tipico di un ceto più elevato) che sta vivendo un momento di grande euforia per la candidatura a sindaco della città da parte della figlia maggiore, Alison (Juliet Rylance). In questo clima di euforia la preoccupazione maggiore per Alison è cercare di nascondere le magagne e i difetti della sua famiglia per non compromettere la sua candidatura, compito non facile perché sono veramente parecchi i “lati oscuri” di questa famiglia così radical chic.
E qui parte il difetto maggiore del pilota (che si spera venga risolto nei successivi episodi): la prevedibilità dei tipi e caratteri presenti nella trama. Abbiamo infatti il patriarca-vittima sacrificale, il cui malore dischiude il vaso di Pandora contenente tutti i mali della famiglia; la matriarca (l’ottima Virginia Madsen) che cerca di mantenere i legami famigliari; il figliol prodigo che ritorna dopo anni di assenza (Antony Starr); il figlio prediletto con parecchi problemi alle spalle (Justin Chatwin) e la figlia minore (la già citata Tessa) apparentemente all’oscuro di tutto. Si aggiunge a questo il nipote con passioni strane e chiari istinti omicidi (Gabriel Bateman) e il quadro dei personaggi tipici di un classico thriller con venature soap è completo. Con la differenza che qui è presente un’ironia sottile di fondo (riscontrabile nei dialoghi dei personaggi stessi) che unita all’esagerazione dei tratti ambigui e contraddittori dei personaggi risulta veramente sopra le righe, tanto da far pensare ad una parodia dei cliché del genere.
Tutto quello che ci viene presentato dall’inizio alla fine dell’episodio è funzionale alla creazione del dubbio circa la verità della famiglia senza neanche avere la possibilità di permettere allo spettatore di empatizzare con i character, tutti più o meno odiosi. Manca l’empatia con il pubblico mentre vengono fin da subito mostrati tutti i lati negativi dei componenti della famiglia in una volta sola, per cui, da spettatori onniscienti, si sà già che tutti mentono quando dicono qualcosa, così come viene presentato fin da subito il problema principale che intercorrerà tra tutti gli episodi: la ricerca di un possibile serial killer che si nasconde tra i componenti della famiglia. Un ritmo troppo accelerato per poter creare una vera suspense anche se è giustificabile dalla relativa esiguità degli episodi (solamente 13) che rende il tutto, per forza di cose, più concentrato e teoricamente privo di puntate filler.
Rimane comunque una buona caratterizzazione dei personaggi (in particolare per quanto riguarda la matriarca e il figliol prodigo) e il tono mistery mischiato al genere della soap e della comedy famigliare (in un’ambientazione e un’atmosfera da Cluedo vivente) sicuramente riesce a catturare l’attenzione dello spettatore più mainstream, alla ricerca di serie tradizionali e classiche.
Il rischio maggiore, però, è proprio quello di cadere nel banale e nel già visto ma, per il momento, ci riserviamo di dare un Save a questa serie che potrebbe riservare delle sorprese con un ritmo appena un po’ più lento e studiato.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Teaser iniziale
  • Virginia Madsen
  • Antony Starr
  • Cliché e prevedibilità della trama
  • Bambino prodigio e futuro omicida

 

Nuova serie estiva targata CBS, American Gothic è la storia degli Hawthorne, una benestante famiglia americana che nasconde più di uno scheletro nell’armadio e in cui si cela un probabile serial killer. Dopo un ottimo teaser, il tono però arranca diventando una parodia di tanti thriller famigliari a fronte di una struttura ben oliata e collaudata.

 

Arrangement In Grey And Black 1×01 3.4 milioni – 0.7 rating

 

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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