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Orange Is The New Black 4×12 – The AnimalsTEMPO DI LETTURA 3 min

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The animals, the animals,
trapped trapped trapped ‘till the cage is full
.”

Regina Spektor

Solo leggendo il titolo della puntata, impossibile non pensare alla sigla scritta specificamente da Regina Spektor per questo show. Le parole sono molto calzanti soprattutto per le drammatiche sequenze finali, di cui parleremo tra poco. L’episodio, comunque, inizia su toni inaspettatamente leggeri e piacevoli. A parte l’idillio tra Brook Soso e Poussey Washington (da lacrimuccia, alla luce di quanto accadrà poi) abbiamo addirittura un’alleanza tra detenute nere, ispaniche e sostenitrici del Potere Bianco contro i soprusi dei secondini, capitanati e protetti dall’agente Piscatella.
Merita una sottolineatura l’uso dell’espressione “by any means necessary“, con ogni mezzo necessario, da parte delle neonaziste. Si tratta infatti del motto di Malcolm X, combattente per i diritti civili degli afroamericani. Si contrapponeva alla non violenza predicata dal reverendo Martin Luther King, vissuto nello stesso periodo e anch’egli in prima fila nella stessa lotta. Scalda il cuore anche vedere il ritorno di Sophia, per quanto spezzata e ridotta ad uno zombie. C’è poi Pennsatucky. Impossibile avercela con una così patetica creaturina, ma stavolta addirittura si supera concedendo il suo perdono “per se stessa, non per lui” alla guardia che la violentava e conciliandosi con l’amica Carrie “Big Boo”. Una boccata d’aria dopo le sequenze shock dell’episodio precedente, tra la morte del bambino e la lotta tra Suzanne e Maureen.
Protagonista dei flashback è l’agente Bayley, di cui viene sottolineata la dabbenaggine adolescenziale. Questo è funzionale ad un tema principe della puntata: come la vita in carcere corrompa e rovini sia i prigionieri che le guardie e pure gli amministratori. Se Lichtfield è l’inferno, la parte del diavolo in capo la fa l’agente Piscatella: non solo difende il suo sottoposto, colpevole di aver fatto azzuffare due ragazze per pura noia, cosa che non sta né in cielo né in terra, ma perseguita la povera Red. L’atteggiamento suo e dei suoi uomini porta le detenute a prendere una decisione improvvisa su quale linea di condotta seguire, per arrivare ad avere un trattamento più umano, tra la guerra aperta e la protesta pacifica. Così si riapre anche il discorso lasciato in sospeso della punizione a Blanca Flores. Quello che poteva diventare un glorioso momento stile Attimo Fuggente, però, diventa subito un incubo. Causa incolpevole, ancora una volta, è Suzanne “Occhi Pazzi”. Nella rissa finale, rimane uccisa Poussey Washington, proprio quando già sognava e pregustava un appartamento da condividere con Brook e un futuro da chef al servizio di Judy King. Come capita troppo spesso, sono i più deboli, se non proprio i più innocenti, a pagare il prezzo più alto. Il tragico evento getta nella disperazione, se mai ce ne fosse bisogno, il gruppo delle afroamericane, in particolare Taystee. Ricordiamo infatti un precedente episodio in cui, mediante flashback, veniva rivelata l’omosessualità di Poussey, per spiegare in quali termini pensasse proprio a Taystee, la sua attrazione verso di lei, anche se l’amica non poteva contraccambiare tali sentimenti.
A Lichtfield l’aria si fa sempre più pesante e il futuro non promette nulla di buono. Prova ne è l’annuncio dato a Caputo dalla Fig (rivista con piacere): il dormitorio che si sta costruendo, con la scusa di insegnare un lavoro alle prigioniere, servirà a stipare il carcere ancora di più. Come se non bastasse, la scoperta che il morto trovato in giardino forse non era una vera guardia non contribuisce certo a rendere la situazione più serena.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Momenti di dolcezza tra Poussey e Brook
  • Pennsatucky
  • Alleanza tra tutte le detenute davanti al nemico comune
  • Bentornata Sophia 
  • Piscatella
  • La rissa finale

 

Non bisogna farsi ingannare dai momenti di tregua: si prepara un finale di stagione col botto. Il carcere sembra quasi diventato un mostro dotato di vita propria, che mangia chi ci finisce dentro, come le raffigurazioni medievali dell’inferno ancora visibili in molte cattedrali. Il tutto è rappresentato in modo avvincente e accurato.

 

People Persons 4×11 ND milioni – ND rating
The Animals 4×12 ND milioni – ND rating

 

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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