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Il Buio Oltre La Serie #7 – Viaggi Nel Tempo, Libero Arbitrio E Simboli Nascosti Negli Universi Di FringeTEMPO DI LETTURA 7 min

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Sono trascorsi più di 3 anni dalla messa in onda del finale di un prodotto che si è distinto per diversi motivi e che è il tema centrale di questo approfondimento.
Stiamo parlando di Fringe, andato in onda dal 2008 al 2013 e ideato da J. J. Abrams (Lost, e poi più che mai sulla cresta dell’onda per il film “Star Wars: Episodio VII – Il Risveglio Della Forza”), Alex Kurtzman e Roberto Orci. La serie, suddivisa in cinque stagioni, ha avuto il merito di riuscire ad unire il genere fantascientifico ad una vera e propria saga familiare facendo ruotare tutto intorno ai tre protagonisti principali e alle loro vite: Walter Bishop (John Noble), Peter Bishop (Joshua Jackson), Olivia Dunham (Anna Torv). Naturalmente grande rilievo ha la “fringe science” (scienza di confine) e di conseguenza la divisione Fringe che ha aveva il compito di indagare su fatti inspiegabili che accadono accadevano nel mondo.
Tra i vari punti di forza di questo prodotto vi è sicuramente l’esistenza degli universi paralleli e il modo in cui sono stati affrontati, riuscendo a donargli una verità scientifica che gli ha permesso di essere rilevanti all’intera storia. Importante è il ruolo dei simboli e le riflessioni che da essi scaturiscono, vitali per ricostruire l’intera vicenda.

Universi Paralleli E Linee Temporali


Fringe, dalla seconda stagione in poi, si pone come obiettivo quello di affrontare l’esistenza di universi alternativi e dei viaggi nel tempo con metodologie scientifiche. Importante per lo spettatore è capire che, nel mondo della serie, le scelte che si fanno portano alla creazione di una versione diversa dei personaggi e di conseguenza di un universo differente in cui essi vivono.
Il mondo che viene presentato inizialmente si identifica come blueverse; la realtà alternativa che verrà man mano esplorata è il redverse.
Dopo una (re)visione attenta e meticolosa di tutte e cinque le stagioni, siamo riusciti a ordinare gli avvenimenti e i paradossi nella complicata timeline della serie e, a prescindere da qualche forzatura, Fringe dimostra di riuscire a poggiare su solide basi la sua storia, spaziando tra passato, presente e futuro.
  • Reiden Lake, 1985: la prima alterazione avviene quando l’Osservatore September impedisce a Walternate di trovare una cura per il figlio Peter. Walter, che attraverso una speciale finestra vede tutto, decide di rapire Peter e portarlo nel suo mondo. Questo avvenimento porta ad una seconda alterazione, nel momento in cui September salva Peter dalla caduta nelle acque del lago. Di fatto questo salvataggio crea il blueverse che vediamo nella prima puntata della serie.
  • Primo Paradosso – Futuro, 2026: dopo la scoperta del redverse, scoppia la guerra tra i due universi, Peter trova i pezzi della Macchina e decide di salvare il blueverse creando con questa scelta, il futuro del 2026.
    A questo punto però Walter comprende che l’unico modo per sistemare tutto e salvare entrambi gli universi dalla distruzione è quello di far compiere a Peter una scelta diversa all’interno della Macchina. La coscienza del ragazzo dovrà quindi fare un viaggio nel futuro per vedere ciò che accadrà, accettando di salvare i due universi. Qui scatta il primo paradosso della serie: salvando entrambi gli universi e creando il Ponte tra i due, Peter nega l’esistenza del futuro del 2026, eliminando il momento che gli ha permesso di fare questa scelta. 
  • Eliminazione di Peter: come spiega Walter in “An Enemy Of Fate“, la natura non ammette paradossi eliminando tutto quello che ha causato tale avvenimento. Per questo motivo, quando Peter crea il Ponte grazie alla sua scelta, egli viene cancellato dalla linea temporale del blueverse al momento della creazione di questo universo (il salvataggio da parte di September a Reiden Lake).
    Il bluverse quindi continua ad esistere ma con una correzione nella sua timeline: questo non cambia l’esistenza della Macchina e la creazione del Ponte quando essa si attiva.
  • Timeline Ambra e invasione degli Osservatori, 2015 : la scelta di Peter e la sua eliminazione creano una nuova linea temporale (Ambra) all’interno del blueverse e gli avvenimenti scorrono fino all’anno in cui avviene l’invasione da parte degli Osservatori. Essi hanno scelto il 2015 poiché è l’epoca in cui sanno di aver maggiore successo. Qui si genera il secondo paradosso di Fringe.
  • Secondo Paradosso – 2167: Walter decide di viaggiare nel 2167 (anno in cui vengono creati gli Osservatori) per impedire l’invasione ma è proprio l’invasione la condizione che spingerà l’uomo a fare questo viaggio. Tale paradosso, il secondo della serie, costringerà l’Universo ad adattarsi alla nuova scelta (Osservatori con emozioni), cancellando l’anomalia che lo ha costretto a questo cambiamento, cioè Walter.
    Questo passaggio è molto importante: come nel caso di Peter e del Raiden Lake, anche qui la linea temporale deve essere riscritta (non eliminata) nel momento in cui sta per verificarsi il futuro e quindi il paradosso. Per questo motivo Walter attende l’invasione per agire, non un minuto prima.
Il Ruolo Del Destino E Della Scelta


Una serie come Fringe pone allo spettatore una questione morale di non poco conto sul destino e sul valore della scelta.
La Macchina rappresenta il destino già scritto ma che coraggiosamente Peter ribalta grazie al libero arbitrio, per questo il suo ruolo è così importante ed è anche il motivo per cui September decide di salvarlo al Reiden Lake. 
Ogni scelta ha la sua conseguenza e su questo principio la serie costruisce interamente la propria vicenda: il what if in Fringe è tangibile, vediamo esattamente cosa accade o cosa accadrà in base alle diverse decisioni dei personaggi. 
Peter è colui che volontariamente poiché conosce ciò che accadrà nel futuro, sceglie una strada diversa, una soluzione alternativa, accettando tutto quello che ne deriva; lo stesso farà poi Walter, che dopo un lungo viaggio non solo temporale o spaziale ma soprattutto umano, sceglie di sacrificare sè stesso per il bene comune.

Gli Osservatori


La figura dell’Osservatore è stata avvolta per molto tempo dal mistero. In un certo senso è una figura che funge quasi da omaggio a quel Uatu della Marvel che, nei fumetti, ricopre esattamente il medesimo e cronologicamente precedente ruolo: è colui che vede e registra i fatti in modo freddo, distaccato, senza empatia come un registratore o un’intelligenza artificiale priva di emozioni. Ed è esattamente la stessa descrizione che si può fare per la figura dell’Osservatore di Fringe, con l’aggiunta del dettaglio dell’omologa assenza di capelli e peluria.
È però man mano che gli avvenimenti si susseguono che si assiste all’evoluzione di questi esseri con annesso discostamento dall’omonimo Marvel, soprattutto di colui che fin dal principio è implicato nella vicenda: September. Egli si scopre innamorato degli esseri umani, soprattutto dei Bishop che assiste come se fosse un angelo custode, tanto da interferire con gli avvenimenti relativi al piccolo Peter.
Gli Osservatori non sono altro che esseri creati in un futuro distopico da uno scienziato convinto che siano le emozioni a danneggiare l’evoluzione della razza umana: non solo Fringe ci dice che così non è, ma sarà proprio la componente emotiva a salvare il mondo, fondamentale nelle scelte definitive di September, Peter e Walter.
Simboli Nascosti

  • I Glifi


Altra curiosità appassionante che la serie ha proposto al suo pubblico riguarda le immagini presenti prima di ogni stacco pubblicitario: i glifi. In tutto sono otto: una mela, una farfalla, un fiore, una rana, una mano a sei dita, una foglia, un cavalluccio marino ed un volto.
I più attenti avranno notato che i simboli sono accompagnati da un puntino luminoso: ogni glifo decodifica due lettere dell’alfabeto ed è la posizione del puntino luminoso a dirci di quale si tratta.
Una volta che si è decodificato il codice, le parole che ne risultano sono indizi o anticipazioni delle puntate. Ovviamente compongono una parola.

  • White Tulip

Altro simbolo ricorrente è il tulipano bianco: questo fiore è per Walter il simbolo di perdono e speranza come è possibile vedere nell’episodio della seconda stagione “White Tulip”. Esso rappresenta il legame tra Peter ed Olivia, facendo da sfondo al loro primo incontro in “Subject 13“.

Fringe è una serie che è riuscita a curare ogni dettaglio e nonostante la sua fine, riesce ancora a far parlare di sé per temi, storia, personaggi e attori, su tutti il grandissimo John Noble al quale non è stato riconosciuto un premio ufficiale ma che ha meritato l’ammirazione degli spettatori fino all’ultimo episodio.
Se ancora non avete recuperato questo gioiello fatelo subito.

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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