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Class 1×01 – 1×02 – For Tonight We Might Die – The Coach With The Dragon TattooTEMPO DI LETTURA 5 min

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Gli inglesi lo fanno spesso: guardano agli USA, ridacchiano sotto i baffi, ricordano che un tempo erano loro colonie e poi fanno meglio. Ovviamente parliamo di prodotti televisivi e Class ci fornisce una serie di prove tangibili in tal senso.
Partiamo dall’ovvio: Class è il terzo spin-off del nuovo Doctor Who, il primo sotto la gestione Moffat. E diciamolo subito: Class non parte certo avvantaggiata come serie. Per due motivi. Intanto non ha dalla sua personaggi già apparsi nella serie madre. Da questo punto di vista non sarebbe neanche tecnicamente uno spin-off, bensì un’espansione dell’universo whovian. Non vi sono né l’amatissimo Jack Harkness né la compianta Sarah Jane (protagonisti rispettivamente di Torchwood e The Adventures Of Sarah Jane Smith) a porsi come garanti per gli spettatori. Altro aspetto che non fa certo un favore a Class è quello del tipo di narrazione che Moffat ha impostato in questi ultimi anni in Doctor Who. Che piaccia o meno, è innegabile che, da quando nel 2010 Russell T. Davies ha lasciato le redini della serie, lo scorrimento del tempo narrativo ha aumentato esponenzialmente la sua velocità. Allo stesso modo, soprattutto negli ultimi tempi, è possibile notare come la velocità interna agli episodi, oltre che l’enorme varietà di ambienti tra una storia e l’altra, non abbia posto solide radici per dare vita a storie parallele. Forse sta proprio qui la sfida e, insieme, il colpo di genio con cui Patrick Ness e Brian Minchin hanno ideato la nostra serie in questione: partire da zero da un lato, con personaggi assolutamente nuovi, ambientando il tutto nella culla della serie stessa. Nel 1963, infatti, Doctor Who muoveva i primi passi proprio all’interno della Coal Hill, scuola in cui poi abbiamo ritrovato Clara come insegnante. Possiamo forse dire che tale scuola è stato l’unico punto ricorrente nelle ultime due stagioni con Capaldi alla guida del Tardis.
Ma cos’è che di preciso gli inglesi hanno “fatto meglio” rispetto alle loro ex-colonie? L’impostazione di Class è abbastanza ovvia. Tanto ovvia e arrogante che i personaggi si permettono persino di sbeffeggiare The Vampire Diaries, citandolo apertamente (insieme a Once Upon A Time, mai si era visto tanto trash televisivo citato tutto insieme). Class vuole apparire come teen drama con la ripartizione monografica di Skins, evocando i fasti di Sunnydale, dove Buffy doveva fronteggiare demoni e merdacce varie che spuntavano, il tutto nel frastagliatissimo universo di Doctor Who. Quello cui assistiamo è un vero e proprio omaggio al genere teen, ideato da persone che magari hanno sempre lavorato ad altro.
Dicevamo che non c’era una garanzia tale da sollevare le aspettative dei fan che utilizzeranno questa serie come strumento d’attesa per i prossimi appuntamenti con la serie madre. Quello che avviene in “For Tonight We Might Die” è a tutti gli effetti una raccomandazione. Il Dottore stesso si scomoda (da notare il definitivo ritorno del suo tema musicale originario, dopo averlo ripreso in “Hell Bent“) e regala agli spettatori, ancora con il naso storto, 15 minuti di ulteriore smania, ma anche dei soliti brillanti dialoghi e di uno straziante sguardo al nome Oswald.
Difficile pronunciarsi con sicurezza sui due episodi che hanno inaugurato questa nuova serie. Entrambe le trame presentate possono tranquillamente ricordare i peggiori episodi di Doctor Who. Tuttavia la serie d’origine ci insegna che, proprio nella successione di trashume sparso è possibile prima o poi far emergere perle d’autore. Nei prossimi episodi potremo avere sorprese altamente positive così come un’accozzaglia di filler uniti da una trama orizzontale tanto per. E comunque anche in quel caso bisognerebbe capire i piani futuri per questo progetto.
Elemento da non trascurare è quello annunciato in origine, quando la serie veniva presentata al pubblico: si parlava infatti di una serie giovanile, ma con tematiche più adulte. Ed è quello che ci troviamo davanti. Non un gratuito cambio di registro come avveniva in Torchwood dove, inserendo qui e lì del turpiloquio e delle slinguazzate tra personaggi, si pensava di aver cambiato tutto. L’impressione è invece quella di far immergere lo spettatore nel mondo “reale”. Come avviene di rado, vediamo l’intervento del Dottore dall’altro lato. Per questa volta, veniamo lasciati indietro insieme ai nuovi protagonisti, quando di solito abbiamo il privilegio di seguire il Time Lord nelle sue avventure successive.
Una buona immersione in un contesto diverso dalla serie madre, non distaccandosi dalle sue tematiche, una buona caratterizzazione dei personaggi, già sufficientemente tridimensionalizzati in due soli episodi, umorismo qui e lì (Charlie che cerca subito della musica folk) e un po’ di sangue in più. Gli ingredienti non sono assolutamente male, c’è però da dire che messi insieme ancora non regalano un risultato sorprendente. Siamo ancora agli inizi, è vero. Allo stato attuale, tuttavia, sembra essere preso solo l’aspetto estremamente pop di DW – con inevitabili dosi di trash – lasciando da parte la sua inconfondibile estetica, oltre all’acume di trame accattivanti e brillanti (Torchwood in alcune occasioni aveva saputo farlo, e lì il Dottore non è mai apparso). Attendiamo fiduciosi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Caratterizzazione dei personaggi
  • L’intero cameo del Dottore
  • La linea comica di Miss Quill
  • C. Oswald
  • L’esercizio di stile teen drama in salsa DW
  • L’approccio più adulto senza essere gratuito
  • Ma il pianeta di Charlie è Hogwarts?
  • Trame senza particolari lampi di genio
  • Il troppo esercizio di stile regala stereotipi sparsi
  • Serie che può non avere una grande attrattiva, persino nei confronti dei fan più sfegatati

 

Tanti spunti, positivi e negativi. Sicuramente tratti distintivi inequivocabili per i fan del Dottore. Siamo tuttavia ancora in un oblio per cui non sappiamo se l’asticella si alzerà o se le nostre aspettative sono destinate ad appiattirsi del tutto. Il giudizio finale vuole porsi nel mezzo dei futuri possibili di Class: solo il futuro potrà dirci se si tratterà di una rampa di lancio o di una speranza tradita.

 

For Tonight We Might Die 1×01 ND milioni – ND rating
The Coach With The Dragon Tattoo 1×02 ND milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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