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How To Get Away With Murder 3×05 – It’s About FrankTEMPO DI LETTURA 4 min

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And maybe I don’t have to come back. Maybe neither of us do. Run away with me. You’re not happy in that house. Nobody ever is. […]
Find some boring town. Get normal jobs. Make a family.

Fino a che punto può arrivare la gratitudine nei confronti di una persona? Fino a che punto essa può essere considerata lealtà?
Questo è una tema centrale per lo show, perché tutta la serie gira intorno al rapporto che lega Frank, Bonnie e i Keating Five ad Annalise. E, diciamolo pure, non è un rapporto del tutto sano. Lo sa Frank, lo sanno i Keating Five (con l’eccezione di Wes, ma non si può pretendere molto da lui) e lo sa Annalise stessa. Non è affetto sincero, ciò che li tiene veramente legati a lei è il sentirsi in debito, chi per un motivo, chi per un altro. Nessuno riesce a “liberarsi” di Annalise, forse nemmeno Frank, protagonista di questo quinto episodio. L’ex galeotto è in fuga, ma non è ancora libero, forse non lo sarà mai e lui lo sa bene. La sua proposta di scappare insieme a Bonnie sottolinea, sì, quanto nessuno sia veramente felice vicino ad Annalise, ma non è comunque stata fatta seriamente.
Mettere (finalmente) sotto i riflettori Frank Delfino è stata la carta vincente per lo show, dopo due episodi fiacchi. Già da tempo si chiedeva una maggiore introspezione per il suo personaggio, che ha rivestito per troppo tempo il ruolo di semplice sicario di Annalise e dispensatore di sesso per Laurel. Poco o nulla si sapeva di lui e del suo passato con i Keating, finora solo accennato. Finalmente ci è stato mostrato qualcosa sul suo passato che, pur essendo abbastanza prevedibile, è comunque l’elemento più apprezzabile dell’episodio. Charlie Weber ha dato prova di saper recitare e di non saper fare solo sorrisetti sarcastici e sguardi penetranti.
“It’s About Frank” è quasi completamente incentrato su Frank, a tal punto da far quasi dimenticare di tutto il resto. I Keating Five fanno a malapena capolino e ci vengono mostrati intenti in qualcosa di sorprendente e forse mai visto prima: lo studio. E’ abbastanza ovvio che le loro inutili scene sono state inserite per fare minutaggio, quello che non si capisce è perché non si sia dato ancora più spazio a Frank. L’ipotesi più plausibile è che lo show sia quasi arrivato a un punto morto, in cui non si riesce a sfruttare nemmeno gli elementi che ancora possiedono un potenziale, ripiegando invece sul visto e rivisto o sull’inutilità.
In quest’ottica va visto l’ennesimo crollo di Annalise, con annesso “passo a due” con la vodka (da notare, però, lo stretto rapporto dei personaggi femminili di Shondaland con l’alcool, nel quale si rifugiano nel momento del bisogno, vedi Meredith Grey e la tequila, Olivia Pope e il vino rosso, Annalise e la vodka). Sono scene ormai all’ordine del giorno, che hanno portato il pubblico all’assuefazione, tanto da mettere in ombra le performance recitative di Viola Davis. Un professore direbbe “è intelligente, ma non si applica”, questo perché, se due anni fa le sue performance erano degne di lode (tanto da farle vincere un Emmy), adesso non sono più di impatto, forse addirittura infastidiscono.
Sempre in quest’ottica va visto anche il maldestro e mal riuscito tentativo di inserire un plot twist con la scoperta del distributore di volantini, storyline che, a naso, non sembra ancora conclusa, di cui non è chiaro l’eventuale sviluppo.
La lente di ingrandimento puntata su Frank mette in secondo piano anche i flashforward, che hanno rappresentato i punti di forza degli scorsi episodi. Continua il toto morto, facendoci escludere dalla lista di possibili cadaveri tutti i personaggi femminili dello show. C’è anche il punto interrogativo sulla paternità del figlio di Laurel, ma finora le opzioni più plausibili sono solo due.
Alla luce di tutto ciò si rimane, quindi,  un po’ delusi di fronte al potenziale non completamente sfruttato di “It’s About Frank” che non soddisfa al 100% le aspettative, pur rimanendo nel complesso un buon episodio, apprezzabile, godibile e sicuramente migliore degli ultimi due.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Charlie Weber, un perfetto Frank Delfino
  • Finalmente più luce sul personaggio di Frank
  • Wes vuole lasciare Maggie
  • La scoperta del responsabile dei volatini, tentativo di plot twist decisamente non riuscito
  • La scena di sesso tra Frank e Bonnie. Why?
  • Crollo emotivo di Annalise, nulla di nuovo sotto il sole

 

Nel complesso si è trattato di un buon episodio, una bella ventata di aria fresca rispetto agli ultimi due. How To Get Away With Murder ha ancora qualche speranza, deve solo saper sfruttare le buone occasioni.

 

Don’t Tell Annalise 3×04 4.01 milioni – 1.1 rating
It’s About Frank 3×05 4.29 milioni – 1.2 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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