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New Girl 6×02 – Hubbedy BubbyTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Democracy is dead.”

Forse sarà come dice Schmidt, ma Jess non può sopportarlo. Abbiamo conosciuto la nostra protagonista come una ragazza nuova, idealista, femminista e un po’ folle e anche in questo caso non si smentisce (vediamo una piccola Jess impegnata a chiedere mele caramellate e non più quella sbobba che chiamano budino).
Si parla di politica nel secondo episodio di New Girl, intitolato “Hubbedy Bubby”, in cui lo show gioca con uno degli argomenti più importanti per gli americani: le prossime elezioni presidenziali. Per gli Stati Uniti sono un evento fondamentale da raccontare, spiegare sotto ogni punto di vista: le elezioni modificano eventi, situazioni, relazioni nazionali e internazionali e proprio per questo New Girl costruisce la puntata attorno a ciò. Gli USA sono in fermento: Clinton o Trump, la donna d’acciaio o l’imprenditore  statunitense razzista e sessista per antonomasia? Il mondo seriale – partendo da Supergirl che ha portato alla Casa Bianca Linda Carter, passando per Lena Dunham (Girls) che partecipa alle convention democratiche come America Ferrara (Ugly Betty) – riflette tale tumulto rielaborandolo in chiave comica ovviamente.
“Hubbedy Bubby” lavora su due fronti: da una parte ci sono Jess, Cece e Schmidt che hanno una scommessa in ballo – se riusciranno a trovare cinque candidati a favore della Clinton, anche lui voterà per lei -, dall’altra ci sono Winston e Nick, uniti da una relazione a distanza, devono sopravvivere a ciò, ma se il primo ha ormai trovato un equilibrio, il secondo è completamente in crisi (non è bravo al telefono e sente fin troppo la mancanza di Reagan). Le due fila si stringono, si accavallano e da una parte le ragazze fanno di tutto per farsi fare una firma a sostegno della loro eroina, dall’altra Winston aiuta Nick con Reagan nella loro relazione a distanza.

“While you sit this one out, Cece and I are going to register new voters and help Hillary prove that a woman place is in the house… the White House.”

Fin dai primi minuti Jess e Cece fanno le suffragette e urlano prima a Schmidt e poi a tutti quelli che capitano loro a tiro: “potere alle donne”, “potere alla democrazia”. Tra le amiche del cuore e il neosposo è lotta aperta: le prime, imbattendosi anche nel sosia di Barnie Sanders, sfidante della Clinton alle primarie, vanno alla ricerca della firma di qualcuno a sostegno della prima candidata donna alla presidenza, il secondo invece, orgogliosissimo della moglie ammessa al college, continua a dire che non voterà la candidata democratica ma neppure per Trump, preferendo sostenere Paul Ryan nel 2020. Lo aveva detto Brett Baer, co-showrunner e co-produttore, affermando che “a Schmidt non piace Trump così fingerà per tutto il tempo che non ci sia alcuna elezione”, e così è.
Mentre Schmidt mette a posto tutto ciò che è in disordine (posta, lettere, schede, penne) partendo dal loft per arrivare al comitato Clinton, Cece e Jess vagano per la città con le loro maglie “Vote” e il loro entusiasmo. La vicenda monta di scena in scena, inanellando situazioni sempre più surreali: prima si ritrovano in una confraternita composta da possibili elettrici a cui non importa nulla né della democrazia né di Hillary Clinton – infatti alla fine capiremo che voteranno Trump – ma solo di avere in dono scarpe di Ivanka Trump, poi la nostra Jessica ubriaca fa un discorso per smuovere le masse. E’ un momento divertente quello in cui le ragazze firmano le liste elettorali con nomi falsi un po’ porno e un po’ volgari di cui si accorgono solo dopo aver ripreso un po’ di lucidità.
“Hubbedy Bubby” raggiunge l’apice quando alla fine, persa la scommessa, pur di non votare Winston (interessante e vero il momento in cui dice che se vincerà usciranno dall’armadio moltissimi scheletri che l’opinione pubblica dovrà fare finta di non vedere) è costretta a travestirsi dall’insopportabile Trump (“You are fired. You’re a loser. What can I say?”).
Tutto diventa un gioco, il voto viene comprato a suon di vodka e tequila facendo disperare Jess che, nonostante tutto, prende molto seriamente il lavoro; lo si evince anche dal discorso a cui abbiamo già fatto riferimento: come una vera politica cerca di convincere le sciocche votanti a prendere in mano il loro futuro (a cui si aggancia la scelta di Cece di non andare al college perché non è ciò che vuole veramente), citando addirittura la prima suffragetta che è morta per esprimere il suo pensiero.

“I hate talking on the phone Winston. I fell like I’m exposing my turd pipe.”

Nel loft si sviluppa il grave problema di Miller; ma quando uno dei tuoi più cari amici è Winston non devi temere nulla. Il successo (o quasi) è assicurato. Se il problema di Nick è parlare al telefono, l’unica soluzione è il sesso in videochiamata. Il saggio Winston, ormai esperto, gli spiega come poterlo fare nello spazio: basta un background, una tuta e il gioco è fatto. Così, diventato astronauta (“You can do it in space? […] I feel sexy”), Nick riesce a strappare un altro sorriso a noi spettatori quando con il solito gioco degli equivoci, caro a New Girl, si spoglia ma non sa che a guardarlo non c’è Reagan ma la fidanzata di Winston. Le dinamiche tra i due amici sono sempre divertenti perché giocate proprio intorno ai difetti dei due: la stravaganza di Winston e la goffaggine di Nick sono una miscela esplosiva.
Con “Hubbedy Bubby” New Girl si cala completamente nella cosa pubblica e lo fa non solo con la storyline di Cece e Jess che lavorano alacremente alla campagna elettorale di Clinton ma anche con piccole frasi, battute da cui si evince che, nonostante tutto, per molti è ancora strano pensare ad una donna presidente degli Stati Uniti d’America.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Cece e Jess ubriache nella confraternità
  • I nomi delle future elettrici
  • Winston che tra asteroidi e esplosioni tenta di coprire Nick
  • La lettura dei vecchi biglietti scritti da Miller a Winston 
  • Jess sul balcone che invita a prendere in mano il futuro
  • Jess vestita da Trump
  • Manca ancora qualcosa per raggiungere i fasti del passato  

 

“Hubbedy Bubby” è un buon episodio che dopo una prima puntata non al top risolleva il ritmo e ci fa sorridere con le situazioni divertenti e paradossali dei protagonisti.

 

House Hunt 6×02 2.31 milioni – 1.2 rating
Hubbedy Bubby 6×03 2.03 milioni – 1.0 rating

 

 
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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