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Shameless 7×02 – Swipe, Fuck, LeaveTEMPO DI LETTURA 6 min

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Hairy balls, son. 
Hairy balls.

Divertente, cazzaro ma, esattamente per questi motivi, anche estremamente trascurabile: questa è la migliore descrizione che si può dare di “Swipe, Fuck, Leave”.
All’inizio di ogni episodio di Shameless, a turno, un character rompe la 4° parete e si rivolge direttamente allo spettatore domandandogli (a suon di insulti) quale sia la ragione per la quale la settimana precedente non abbia visto lo show. È un divertissement ormai ricorrente e che si attende anche con piacere, quasi come i “Previously On” di Braindead. Alla luce di questo episodio però, vista e considerata l’assenza di elementi profondi nella trama, nella prossima “Home Sweet Homeless Shelter” si potrebbe anche evitare di inserirla.
Questa recensione di Shameless verrà affrontata tramite l’utilizzo di piccoli capitoli che si focalizzeranno ciascuno su uno o più character a seconda delle storyline imbastite sinora. Il motivo è presto detto: “Swipe, Fuck, Leave” è talmente spezzettata che il metro di giudizio corretto non può che essere quello di considerare il tutto nella medesima maniera. E, sia chiaro, questa è una grossa critica che si pone allo show perchè mai come ora si percepisce una frattura interna che può essere sanata solo tramite la coesione dei vari personaggi. Quello che si chiede è un evento che riporti tutti i Gallagher ad essere Gallagher e non più singoli individui che si evitano.

Debbie deve morire

Sull’apporto di Debbie nell’economia della serie ormai non si disquisisce più. Piuttosto si può dibattere sul minutaggio che le viene concesso o sulla qualità delle storyline che la vedono protagonista, entrambi decisamente da rivedere. Se è vero che ormai da diverse stagioni Debbie che dice e fa cose sullo schermo equivale ad un gatto aggrappato con le unghie allo scroto, è altresì vero che la situazione, proprio a causa della disarmonia che si prova, è facilmente curabile. Spendere minuti preziosi assistendo a furti di passeggini non è di certo il modo più facile e consono per migliorare un personaggio in declino tracollo da anni. Per sopperire a questa situazione già difficile basterebbe anche solo smorzare il carattere di Debbie, totalmente ingestibile e non apprezzabile.

Lip chi?

Il discorso fatto per Debbie vale ovviamente anche per Lip, totalmente sprecato ed inutilizzato nel suo ruolo attuale. All’attivo attualmente il più talentuoso dei Gallagher conta ben 3 storyline (lavoro come cameriere, lotta contro l’alcolismo, stage nella start-up), tutte con un potenziale latente che, a seconda delle prospettive e della lungimiranza con cui verrà affrontato, potrebbero risollevare le sue sorti oppure continuare a tenerlo sprecato nel limbo in cui è finito.
Insieme a sua sorella minore Lip sta affrontando un paio di stagioni difficili in cui solo a sprazzi è riuscito a distinguersi e a performare come tutti si aspetterebbero da lui. La stessa relazione con Helene ha rappresentato un momento importante della scorsa stagione, salvo poi ritorcersi contro in un loop di alcol ed ira che doveva e poteva portare in lidi inesplorati ma che, invece, ha semplicemente ricondotto Lip all’ovile di casa Gallagher.

V feat. Kev & Svetlana: how to make the threesome works

Il threesome a lungo termine di V, Kev e Svetlana sta cominciando ad avere dei problemi, sia a livello pratico che a livello seriale. Se era chiaro fin da subito che l’appeal derivante da una cosa a tre prolungata sarebbe venuto meno in favore di criticità emotive e lavorative, era meno chiaro l’impatto che avrebbe avuto nello show. V e Kev da sempre incarnano e vivono storie balorde e a forte indirizzo sessuale che risaltano più per la loro eccentricità che per una profondità narrativa, allo stesso modo si sta trattando questa situazione. La scelta di virare sul banale, e ovviamente sessuale, lavoro da “donne delle pulizie sexy” può funzionare nel brevissimo periodo ma non nel lungo e, arrivati a questo punto, in realtà si può già lamentare una certa staticità della situazione. Urge un cambiamento e magari maggiore profondità.

Il Carl dalle palle pelose

Il lato comico della puntata è praticamente tenuto a galla solo da Carl e dalla sua visione delle “hairy balls” che dovrebbe fungere da titolo della puntata. L’evoluzione del penultimo Gallagher è evidente ed è stata una delle scelte più coraggiose e fruttuose che John Wells abbia preso negli ultimi anni. Da teppista delle scuole medie a gangsta innamorato il passo non è stato breve ma nemmeno così lungo come si poteva immaginare. Se siamo qui oggi a parlare della visione di Carl di palle pelose è perchè il character di Ethan Cutkosky si può permettere di spendere un intero episodio in questo modo, cosa che un Lip o una Debbie non potrebbero fare ora come ora.

Management by Fiona

Fiona, al solito, si fa carico insieme a suo padre delle intere sorti dello show, tenendo alto sia il mood che l’attenzione. È su di lei che viene gettato tutto il carico emozionale ed è sempre lei che ricopre il ruolo chiave per mandare avanti sia la famiglia che lo show. Nel nuovo ruolo di manager Fiona riesce ad esternare tutta la sua “bravura” nella gestione di situazioni e di personalità scomode, evidenziando anche una certa nonchalance che non guasta.
Nascosto sotto quello stato di superiorità c’è però una rabbia inespressa ed un disagio interiore che emergono solo quando Fiona gli lascia uscire: Tinder ed il muro di casa Gallagher ne sanno qualcosa. Inutile dire che questa è senza ombra di dubbio la trama orizzontale più promettente…

Ian e la passera

Il primo assaggio non si scorda mai.“: basterebbe questa colta citazione presente nella copertina del DVD di American Pie per riassumere l’esperienza di Ian. Il rosso di casa Gallagher è quello che in questo episodio porta sulle spalle il nome della serie perchè “senza vergogna” prova a scoprire se è anche lui non è gay al 100%. Ora, al di là delle critiche sterili che si possono fare per la faciloneria con cui si è affrontato l’argomento, non si può che apprezzare proprio il modo sgraziato (e tipico di Shameless) con cui si è trattato il tutto.
La buona notizia della giornata è quindi la dipartita di Caleb, character che non è mai riuscito a dimostrare tutto il suo valore ma che, al contrario, è stato sfruttato per dare a Ian nuova linfa vitale tramite un lavoro ed un allontanamento temporaneo dal South Side. Il tutto sempre in attesa che Mickey esca dal carcere.

The Rich Frank

Come al solito però il vero padrone indiscusso di Shameless, ovvero colui su cui Wells si può sempre affidare, è Frank Gallagher. Ogni volta che si pensa di aver visto tutto, il Vernon Francis Gallagher di William H. Macy si erge sopra la folla con la sua totale assenza di pudore, il suo cinismo e la quasi totale assenza di morale. Se non ci si sorprende perchè il lavaggio delle ascelle mattutino viene effettuato con l’acqua sporca del water, si rimane affascinanti dall’erezione del muro e dal fatto stesso che, con molti contanti a disposizione ed una carta di credito, Frank opti per la costruzione piuttosto che per un classico “spendi e spandi” in alcol e droghe. Le sfumature del personaggio si notano infatti anche da queste scelte, sempre sopra le righe, con cui vive ogni giorno. Shameless è Frank Gallagher.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Erezione del muro
  • Hairy balls, hairy balls everywhere
  • Ian e l’eterosessualità
  • Debbie sempre più inutile e dannosa allo show
  • Lip costantemente poco sfruttato
  • Storyline di V-Kev-Svetlana sull’orlo della noia
  • Generale mancanza di hype oltre che di storyline collettive

 

Andando a contare il singolo numero di storyline positive “Swipe, Fuck, Leave” si dovrebbe guadagnare una sufficienza ma invece va “schiaffeggiato”. Non sussistono infatti le condizioni per poter salvare l’episodio se si fa un mero confronto tra potenzialità sfruttate e quelle lasciate marcire. Shameless può e deve fare meglio sfruttando tutti quei character che al momento si stanno trascinando sul fondo lo show. Qualcuno ha detto Lip e Debbie?

 

Hiraeth 7×01 1.24 milioni – 0.5 rating
Swipe, Fuck, Leave 7×02 1.11 milioni – 0.4 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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