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The Flash 3×02 – ParadoxTEMPO DI LETTURA 6 min

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Di Flashpoint c’è solo il nome” è la frase che diremmo per riassumere la season premiere di The Flash, in riferimento alla pochissima attinenza con l’originale crossover DC e alla sua deludente trasposizione nell’episodio d’apertura. Alla fine di questa seconda puntata una domanda arriva spontanea: e se Flashpoint non se ne fosse mai andato?
Nel marketing si dice che, una volta messo sul mercato un prodotto di una qualsiasi natura, esso non sparirà mai fisicamente ma sarà anzi soggetto al market trend; in parole povere, una volta creato un prodotto, esso tornerà all’attenzione degli acquirenti a seconda della popolarità decretata dalla tendenza. Alla realtà di Flashpoint è successa più o meno la stessa cosa.
Una volta immesso in The Flash il mondo parallelo di Flashpoint, quest’ultimo ha cominciato a mettere le radici nella realtà principale, la cui totale riscrittura è stata impossibile perché Flashpoint presentava enormi e palpabili echi dalla realtà precedente. L’episodio di questa settimana, con l’azzeccato titolo di “Paradox”, descrive l’esistenza di un paradosso a cui il Team Flash dovrà far fronte. Per dirla con la classica frase fatta di qualsivoglia cowboy di un film western random, “non c’è abbastanza spazio per tutti e due in questa città” e il mondo di The Flash non è abbastanza grande per la realtà di Flashpoint e quella della Earth-1 che si conosce. Così, proprio come spiegato da Barry Allen, si è venuta a creare una terza realtà con elementi presi da tutte e due le parti, un “compromesso cosmico” che non convince entrambe le realtà che attualmente si prendono a pugni come due coinquilini litigiosi. In parole povere, Flashpoint non se ne è mai andato e, anzi, come un amante rifiutato brutalmente “affida” al Dottor Alchemy il compito di ripristinare elementi di quel neonato universo per poter sopravvivere a Earth-1. Perché Flashpoint si e le altre realtà create da Flash no? Perché Flashpoint nasce da un cambiamento topico della vita di Barry Allen, scatenando quindi un effetto farfalla.
È vero che non è il Flashpoint che ci si aspettava ma, a onor del vero, anche il Flash di questa serie non è il vero Flash, poiché nella prima stagione venne spiegato che questa versione tv è un altro Velocista Scarlatto, trovato dal Reverse-Flash perché più inesperto di quello originale. Chiaro che più episodi nella realtà completamente inventata nel 2011 da Geoff Johns e Andy Kubert non avrebbero fatto schifo, ma The Flash ha sempre giocato su una trasposizione votata alla imprevedibilità anche per sorprendere i lettori più accaniti. Lo stesso Jay Garrick, guest-star dell’episodio, ne è una prova tangibile; senza contare il colpo di scena di Zoom, nel fumetto non assomiglia a Henry Allen, eppure, il personaggio funziona come nei comics e, grazie a questa inventata somiglianza, si è riusciti a ricreare il legame di reciproco rispetto tra “maestro e allievo” che c’è tra Barry e Jay nel fumetto. Modo diverso, stesso risultato. Quindi, non è detto che gli elementi di Flashpoint siano completamente spariti perchè potrebbero tornare pian pianino nel corso della stagione. Ulteriore prova di quanto detto sta nella rivelazione del cambio di sesso del figlio di John Diggle, non più una femmina di nome Sara ma un maschio di nome John: e chi ha visto “Star City 2046” ha già attivato i sensi di ragno.
Purtroppo quando si opta per scelte narrative del genere e si ritrova a serializzare il tutto, a volte quelli che in un primo momento possono sembrare dei difetti sono in realtà una lenta costruzione di una storia. Del resto sono i rischi della serialità ma è soddisfacente vedere come la crew riesca a cadere in piedi. Rivalutazione di “Flashpoint” a parte, in “Paradox” si cominciano a delineare anche degli interessanti spunti di trama che andranno sicuramente a caratterizzare il resto della stagione e si pongono come succulente novità per il Velocista Scarlatto.
Innanzitutto, si nota come il protagonista mantenga la crescita avvenuta nella seconda stagione una volta accettata la sua natura di velocista, infatti nelle battaglie dimostra più sicurezza e meno dipendenza dal Team Flash. Anzi, in questa stagione la situazione si ribalta. Sembra che sarà la sua squadra ad aver bisogno di lui, in quanto non più coesi come una volta per colpa dei cambiamenti di Flashpoint. Ora Barry Allen dovrà rimboccarsi le maniche e non solo lavorare per riguadagnarsi la loro fiducia ma anche fare gli straordinari per dimostrarsi un compagno affidabile e un leader vero, il tutto mentre cerca pure di bombarsi (finalmente) Iris. Gli screzi tra i membri del Team Flash sono tutto fuorché risolti però certe incomprensioni meritavano uno sviluppo meno frettoloso, come quello tra la stessa Iris e Joe. Inoltre sarà interessante scoprire quanto degli “originali” membri del Team Flash è rimasto e quanto della versione Flashpoint poiché, come visto dal cliffhanger finale con Caitlin, molti professano l’onestà da parte di Barry quando, ipocritamente, non sono onesti a loro volta. In più, la terza stagione sembra anche promettere di colmare il vuoto di aiutanti provvisti di abilità e maschere che in Arrow abbondano, si spera con il ritorno di Kid Flash e l’ascesa di Vibe.
 

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

 

  1. Quando Jay porta Barry su Earth-3, l’anno di quell’universo è il 1998. Il fatto che questa Terra sia negli anni ’90 è una citazione alla serie del 1990-1991 del Velocista Scarlatto.
  2. Se unite i titolo della scorsa puntata con il titolo di questa puntata, avrete il nome “Flashpoint Paradox”: titolo con cui è stato chiamato l’adattamento animato di Flashpoint.
  3. La via citata è la Williamson Strett, nome preso dall’attuale scrittore del mensile di Flash: Joshua Williamson.
  4. Comparso per la prima volta su Showcase #13 del 1958, Albert Desmond soffriva di disturbi multipli della personalità. Utilizzando la sua conoscenza dell’alchimia, Desmond inizia il suo debutto come criminale nelle vesti di Mister Element. Dopo essere finito in prigione, grazie a Flash, in qualche modo Desmond trova la Pietra Filosofale, un artefatto con la quale era possibile trasformare un elemento in un altro. Utilizzando la Pietra per fuggire, Desmond ricomincia la sua carriera criminale con il nuovo alias di Doctor Alchemy, scontrandosi numerose volte contro Flash venendo, ogni volta, sconfitto. Infine, la personalità “buona” di Desmond riemerse decidendo di porre fine alla sua carriera criminale e di nascondere la Pietra Filosofale. Tuttavia comparve un altro Doctor Alchemy, il gemello Alvin Desmond, identico ad Albert, con cui condivideva un collegamento psichico. Si scoprì successivamente che il gemello di Albert non era altri che la sua parte malvagia separatasi da lui, come risultato della sua esposizione alla Pietra Filosofale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Flashpoint esiste ancora
  • Flashpoint VS Earth-1
  • Stiamo per avere Vibe e Killer Frost?
  • Flash molto più sicuro di sé
  • Flash aiuterà il Team Flash, per una volta
  • Dottor Alchemy
  • Flash & Vibe VS Alchemy & Rival
  • Jay Garrick come ospite
  • Gli screzi post-Flashpoint, alcuni di loro, risolti con frettolosità
  • Julian Albert non è altri che un Draco Malfoy senza bacchetta magica

 

La terza stagione di The Flash non sarà partita col piede giusto ma fortunatamente di piedi ne ha due.

 

Flashpoint 3×01 3.17 milioni – 1.3 rating
Paradox 3×02 2.80 milioni – 1.1 rating

 

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