);

The Flash 3×03 – MagentaTEMPO DI LETTURA 8 min

/
()

E anche Flash ha il suo sidekick. Prima di addentrarci nell’argomento e spiegare perché ogni telespettatore di The Flash dovrebbe gioire pubblicamente della cosa, diamo precedenza alle cose che “Magenta” non è riuscita ad azzeccare, a partire dal concetto di “umorismo”.
La seguente affermazione potrebbe risultare decisamente faziosa ma, sia chiaro che chi scrive segue semplicemente l’obiettivo di sempre di RecenSerie, ovvero l’oggettività, cosa che ovviamente può risultare difficile quando si tratta di umorismo, sempre piuttosto personale. Questo però non dovrebbe impedire a nessuno riconoscere che la Marvel, rispetto alla DC, ha saputo creare un concetto di umorismo migliore e proporlo al proprio pubblico in una maniera vincente e convincente.
Una prova, se non bastasse già citare “Batman V. Superman” e la deprimente “credevo fosse con te” (che, si, è stata pensata come una battuta), è quanto visto in questa puntata. Prendendo solo come capro espiatorio il continuo anche no di Harrison Wells di Terra-2, quello in cui sbaglia l’umorismo della serie sono due cose che vanno, spesso e volentieri, a braccetto: la qualità intrinseca della battuta e il momento in cui viene inserita. L’anche no di Wells-2, insieme a molte altre battute, sbaglia entrambe le cose. Non solo non è un granché come battuta, ma è sbagliato anche il momento in cui viene inserita nel contesto narrativo, risultando inopportuna e scatenando l’effetto contrario di una risata; e, cosa peggiore, continua a essere riproposta risultando alla lunga fastidiosa. Il problema dell’umorismo The Flash se lo porta appresso sin dal pilota, con la reiterata presenza di giochi di parole sulla velocità come neanche il peggior film di Batman.
Altre cose che non funzionano, sono la sottotrama riguardo la gelosia di Wally West verso Jesse e il personaggio di Julian Albert. Parlando prima del secondo, attualmente il personaggio sembra solamente un modo per riprendere in mano la sottotrama di Eddie Thawne il quale, ad un certo punto della prima stagione, cominciava fortemente a sospettare della doppia vita di Barry Allen. Anzi, sembra quasi che gli sceneggiatori abbiano preso il parziale colpo di spugna di Flashpoint per riprendere quella trama e riproporla con un personaggio molto più incisivo. La colpa non è assolutamente di Tom Felton, il quale è bravissimo a fare questi tipi di personaggi, è solo colpa della storia in sé, troppo deja-vu. Per Wally invece è il contrario. La voglia del personaggio di essere importante, sia per la famiglia West sia per il Team Flash, ha del vero potenziale che potrebbe portare a una caratterizzazione più approfondita di un personaggio per ora veramente piatto e inserito per motivi ancora ignoti agli spettatori; il problema è che tale gelosia è inserita nei momenti sbagliati, mostrando Wally come una semplice attention whore bisognosa di un sano pianto isterico.
Ovviamente, tutto il male non viene solo per nuocere e, anche se lo spettatore deve sorbirsi i difetti di cui sopra, viene ampiamente ripagato per le varie progressioni portate avanti in questo episodio.
Innanzitutto, la reintroduzione dei Wells di Terra-2 è un grandissimo e gradito ritorno nel cast di The Flash, in quanto il personaggio interpretato dall’ex-fratello di JD di Scrubs è stato per due stagioni al centro della crescita professionale e caratteriale di Barry Allen e di Flash, oltre che di tutto il team. Certo la scrittura di Harry non brilla in questo episodio perché impegnata a renderlo il classico uomo in conflitto tra l’essere un padre e l’essere uno scienziato. In futuro avrà sicuramente occasione di rifarsi, dato che Tom Cavanagh ha interiorizzato questo personaggio così tanto da esserne diventato tutt’uno. Oltre a ciò, “Magenta” si farà sicuramente ricordare per l’inizio della carriera di Jesse Wells come Jesse Quick, per cui bisogna fare un discorso a parte.
Per chi non vive di pane e fumetti potrà sembrare una “scopiazzatura” ai danni di Arrow, considerando che il nome scelto dalla neo-supereroina avviene con lo stesso criterio usato da Thea Queen, cioè scegliendo un nomignolo con cui un familiare chiamava il personaggio da piccola. In realtà è una grande progressione del mythos del Velocista Scarlatto perché, molto più di altri personaggi, è proprio Flash quello che ha una grande tradizione in fatto di altri personaggi a tema Speed Force e che ha fatto della enorme coralità di questi personaggi con poteri legati alla velocità il suo punto di forza. Finora l’abbiamo chiamato Team Flash, ma il Team Flash era solo una versione primordiale di un concetto più grande: la Flash Family, un gruppo che mai ufficialmente si è chiamato così, ma dove i suoi membri sono legati implicitamente gli uni agli altri non solo per via della Forza di Velocità ma anche perché condividono gli ideali di giustizia di Barry Allen. Freccia Verde attorno a sé avrà sempre un Team, una squadra, ma Flash si circonderà di una autentica Family, una famiglia. Solo Batman, in fatto di alleati e famiglia, può eguagliare Flash e grazie all’introduzione della nuova velocista Jesse Quick si potrà far passare questo messaggio e delineare ancora di più le differenze tra i due personaggi degli show supereroistici CW. Senza considerare poi che l’appartenenza alla Speed Force crea un legame quasi esclusivo tra i velocisti (rosica, Wally, rosica!).
 

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

 

  1. La spiegazione della noia e frustrazione che prova Barry riguardo l’essere un velocista ricorda la canzone “The Ballad Of Barry Allen” della band Jim’s Big Ego; il brano è, tra le altre cose, scritto da Jim Infantino: il nipote di Carmine Infantino, uno dei creatori di Barry Allen.
  2. La sua spiegazione ricorda quella di un altro famoso velocista, ma della “concorrenza”: Pietro “Quicksilver” Maximoff che, su X-Factor #87, spiegava in un esame psicologico imposto al gruppo governativo in cui militava all’epoca, perché fosse così stronzo.
  3. Queste sono ufficialmente le origini di Jesse Wells come Jesse Quick; vediamo un po’, invece, come sono quelle del fumetto. Al secolo Jesse Chambers, la donna è figlia di Johnny Quick, personaggio desideroso di veder continuare il lignaggio supereroistico nella sua progenie e che per questo iniettò nella donna la formula che gli diede la sua grande velocità. La formula funzionò e Jesse ottenne la super velocità, contrariamente a quanto suo padre potesse pensare, Jesse optò per proseguire la sua educazione, piuttosto che diventare una combattente del crimine in costume. Mentre studiava alla Gotham University, la Justice Society Of America, primo team di super eroi di cui i genitori erano membri, ri-emerse dopo una lunga assenza. Naturalmente, la sua tesi di laurea fu “L’impatto dei Supereroi nella Società” e cominciò a seguire gli eroi ritornati, catalogando le loro avventure. Quando suo padre le chiese di consegnare alcuni documenti alla Società, si arruolò nel team col nome di Jesse Quick, finalmente vivendo il sogno di suo padre, cioè essere una combattente del crimine in costume. Prima comparsa: Justice Society of America #1 del 1992.
  4. Qui debuttò anche Magenta. Comparsa per la prima volta su New Teen Titans #17 del 1982, Frances Kane fu la ragazza di Wally West durante i suoi giorni come Kid Flash. Quando Wally era un membro dei Teen Titans, Frances sviluppò dei poteri magneti. Dopo l’acquisizione dei suoi poteri, i Titans riuscirono a salvarla da una possessione, ma il gruppo scoprì presto che la silhouette non era un demone, ma il super criminale Dottor Polaris che, intrappolato in un’altra dimensione da Lanterna Verde, tentava di utilizzare i poteri nascenti di Frances per evadere. Spinta da Wally a fare del bene, assunse l’alias di Magenta e divenne una supereroina; più usava i suoi poteri, però, più i suoi problemi di schizofrenia prendevano il sopravvento, cosa che poi la fece diventare una supercriminale, completamente impazzita e succube dell’altra parte malvagia di sé.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il Team Flash è morto. Lunga vita alla Flash Family!
  • Il ritorno dei Wells-2
  • Più info su Alchemy
  • Abbiamo Jesse Quick
  • La timida storia tra Barry e Iris
  • La spiegazione di Barry sull’essere un velocista
  • Che ridere l’umorismo di The Flash! Anche no
  • Julian Albert
  • Wally “attention whore” West

 

My name is Barry Allen Jesse Chambers Wells, and I am the fastest man woman alive. 
When I was a child I saw my mother killed by something impossible lived an happy normal life and my father went to prison for her murder became a bilionaire thanks to his genius and his particle accelerator reactor. 
Then an accident made me the impossible Barry Allen came along and, long story short, he brought trobule from Earth-1. To the outside world I am an ordinary forensic scientist I do not exsist because, well, I came from another Earth, but it’s too long to explain. The important thing is that, from now on, I’ll use my speed to fight crime along side the Flash. 
I am the Flash Jesse Quick.

 

Paradox 3×02 2.80 milioni – 1.1 rating
Megenta 3×03 2.67 milioni – 1.0 rating

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Rispondi

Precedente

The Good Place 1×07 – The Eternal Shriek

Prossima

Marvel’s Luke Cage 1×10 – Take It Personal

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.