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Dirk Gently’s Holistic Detective Agency 1×03 – Rogue Wall EnthusiastsTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Oh that kid’s guilty!”
“Yeah, but of what?”


Che può fare un recensore olistico dopo aver visto la 1×03?
Aprire la bozza, impostare la recensione e mettersi a leggerne altre, a revisionare ulteriori bozze e a curare altri aspetti del sito. Quale modo migliore per arrivare a mente lucida alla recensione di questo terzo episodio di Dirk Gently’s Holistic Detective Agency?
La verità è che quando una serie procede così orizzontalmente, descritti gli elementi stilistici fondanti, risulta difficile individuare ulteriori spunti su cui soffermarsi. Oppure, diciamolo, finché non inizieranno a sciogliersi i nodi di trama, difficile poter commentare le evoluzioni della storia.
Allora il recensore olistico deve armarsi di pazienza e andare ad individuare nell’episodio tutto ciò che va a confermare i due Bless Them All orgogliosamente elargiti nei primi episodi.
L’interconnessione di eventi apparentemente scollegati tra loro trova un suo fondamento anche scenico, unendo personaggi che in una serie standard non avrebbero avuto motivo di incontrarsi. Ad esempio Amanda con i teppisti apparsi nel primo episodio (seppure il tutto era stato preparato in “Lost And Found“), oppure l’incontro tra Dirk e il militare, fino a questo momento separati da compartimenti stagni. Tutto è connesso, quindi. Nella trama ma anche in scena. Le sequenze procedono con omogeneità ed è difficile separare in maniera netta i numerosi ambienti narrativi finora apparsi. Ovviamente, con l’unica eccezione dell’assassina olistica e del suo sventurato passeggero. La creazione di una nemesi per Dirk sta dando vita ad una figura che ha tutte le carte in regola per divenire iconica, seppur radicalmente inventata per lo show.
Ciò che invece si affaccia prepotentemente nella serie, direttamente dalla base cartacea, è l’accenno al vero nome di Dirk Gently. Sentiamo infatti l’anziano militare pronunciare il nome di Svlad. Basta guardare su Wikipedia, alla voce “Dirk Gently”, per appurare come il vero nome del fittizio investigatore sia in realtà Svlad Cjelli.

“It was, in short, a dump, and was likely to remain so for as long as it remained in the custody of Mr. Svlad, or ‘Dirk’, Gently, né Cjelli.”
(da “The Long Dark Tea-Time Of The Soul”, di Douglas Adams, del 1988)

A proposito del nostro Svlad Dirk. Si potrebbe storcere un po’ il naso notando come la costruzione del suo personaggio tenda ad evitare un protagonismo che forse meriterebbe. Abbiamo infatti notato come sia indispensabile il ruolo di Todd per rendere evidente l’assurdità degli eventi. Assolutamente da applaudire la capacità degli sceneggiatori di creare un intero universo narrativo, accompagnato da succose storie e misteri. Sicuramente risalta agli occhi proprio l’equità di minutaggio che circonda il protagonista con i co-protagonisti. Strano veder risultare come corale una serie che porta nel titolo il nome del personaggio principale. Il risultato di tutto ciò è che lo stesso Dirk appare come figura familiare, un’eccentrica macchietta abbondantemente dipinta da uno Sheldon Cooper qualsiasi.
Ciò non toglie che sin dai primi episodi, cosa confermata in questo terzo, si stia cercando di regalare al personaggio un background probabilmente anche non necessario.
Cosa dire poi del mistero che sempre più sta assumendo forme fantasiose e deliranti? Volutamente non entriamo troppo nei dettagli perché qualsiasi tentativo di razionalizzazione – almeno allo stato attuale – andrebbe a scalfire la fantastica estetica dell’assurdo che Douglas Adams ha sempre saputo dipingere e che in questa serie TV si sta cercando di riprodurre al meglio. Sicuramente c’è da dire che l’elemento sovrannaturale, che sembra essere potenziato in alcuni punti dell’episodio, non stona affatto in uno scenario così imprevedibile e ricercato.
Elemento futuro di valutazione sarà quello inerente alla soluzione del mistero (abbiamo poi capito qual è questo mistero?). Potrà essere un qualcosa di assolutamente delirante, quasi non-sense, purché non tradisca la sopracitata estetica. Allo stesso modo, una soluzione razionale e coerente dovrà conservare un pizzico di follia, attinente al mondo descritto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto può succedere in qualsiasi momento
  • Il cane che ritorna
  • Elementi sovrannaturali che aumentano
  • Todd che si nasconde dietro il cespuglio come Dirk nello scorso episodio
  • L’interrogatorio a Todd
  • Stesse parole pronunciate da Dirk e da Bart
  • Svlad
  • Forse poco spazio per Dirk

 

Una valutazione minore deriva semplicemente dalla conferma di ciò che di buono ci era stato mostrato nei primi due episodi, con l’effetto sorpresa leggermente svanito. Il tipo di narrazione esclusivamente orizzontale rende verosimile la possibilità che la qualità rimarrà più o meno stabile nel corso degli 8 episodi, con eventuali picchi di follia a fare la differenza. L’aspettativa creata nello spettatore fa rimpiangere un formato binge watching che avrebbe reso maggiormente godibile e fluida la visione.

 

Lost And Found 1×02 0.29 milioni – ND rating
Rogue Wall Enthusiasts 1×03 0.30 milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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