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Grey’s Anatomy 13×06 – 13×07 – Roar – Why Try To Change Me Now?TEMPO DI LETTURA 6 min

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Immaginate di entrare in un Tabacchi per comprare un Gratta&Vinci, quelli da 5€. Sapete che le probabilità di vincere qualcosa sono molto basse, che state buttando i vostri soldi, eppure lo comprate comunque. Immaginate di grattare via via i numeri e non vedere mai quelli vincenti. Ne rimane solo uno e lo grattate, avendo perso ogni speranza. E invece eccolo lì, il numero vincente. Certo, il premio corrispondente è poca roba, 20/30 euro, ma è pur sempre una gioia. Questa è ormai la sensazione che si prova quando ci si imbatte in un episodio di Grey’s Anatomy che non faccia proprio schifo o che non annoi a morte.
“Roar” non rientra certo nella Top Ten dei migliori episodi di tutto lo show, ma, paragonato allo sfacelo degli ultimi tempi, è un episodio godibile, pur non essendo certo un capolavoro senza pecche. Il merito della buona riuscita dell’episodio è ovviamente di Alex e dell’attenzione che viene data al suo personaggio, a ulteriore dimostrazione che porre sotto i riflettori il Dr Karev è cosa buona e giusta. Quando ci si concentra sulle sue ottime qualità professionali e personali, almeno. È questo che bisogna far vedere di Alex, come sia un ottimo medico, ma prima di tutto un’ottima persona. Il Karev che vale la pena vedere è quello che si fa in quattro per i propri pazienti, che se ne frega della sua precaria situazione lavorativa e punta i piedi contro il primario dell’ospedale per il bene della paziente, quello che sa dire le parole giuste ai familiari e che è un’ottima spalla su cui piangere per i suoi amici. Se si torna indietro a tredici stagioni fa e si ripensa all’Alex Karev che ci è stato presentato allora, arrogante e incapace di stabilire un legame con i pazienti, ci si rende conto che il premio per la miglior crescita personale e professionale andrebbe a lui, senza nessun ripensamento. Nemmeno Meredith, protagonista della serie, potrebbe concorrere.
Come accennato poco sopra, pur essendo un episodio godibile, non è affatto esente da pecche, a cui ormai si è fin troppo abituati, che sono qualità intrinseche della serie. Una di queste pecche ha un nome e anche un cognome: Leah Murphy. Qualche tempo prima della messa in onda di “Roar” si era parlato del ritorno di un volto conosciuto. I social media sono impazziti, i fan sono rimasti in trepidante attesa, qualcuno nutriva persino speranze di rivedere qualcuno dei big, ma i loro sogni si sono brutalmente infranti con il ritorno di uno dei personaggi più insulsi della storia del telefilm. In passato non ha apportato assolutamente nulla alla trama di Grey’s Anatomy, a parte creare altro dramma non necessario alla complicata situazione di Arizona e Callie. Non si riesce a capire quale ruolo potrà rivestire in questa tredicesima stagione e cosa potrà aggiungere di positivo allo show.
Lo sfogo di Amelia, invece, serve a chiarire i motivi del suo sollievo al responso negativo del test di gravidanza. La sua back-story è ben nota ai fan dello spin-off Private Practice, a malapena accennata in Grey’s Anatomy. Conoscerla, a questo punto, diventa indispensabile per un corretto approfondimento del suo personaggio e su come il suo doloroso passato si ripercuote sul suo matrimonio con Owen, ma questo aspetto tocca maggiormente l’episodio successivo.

It’s hard to admit when we are wrong, that even though everything looks fine there is a problem. Something is broken and you have to see where it’s going and set about fixing it, or it’s all gonna come apart.

Certe volte la voci fuori campo di Meredith Grey sembrano descrivere la situazione dello show. E’ ormai diventato ripetitivo sottolineare quanto la serie si trovi in una situazione di stallo non più sopportabile. Meredith invita a cercare di aggiustare le cose quando non funzionano più, ma c’è veramente poco da fare per lo show, non funziona più nemmeno la formula “sistema il sistemabile”, perché non sembra esserci praticamente più nulla che possa essere veramente sistemato.
Il settimo episodio introduce un nuovo personaggio, la Dott.ssa Eliza Minnick, che dovrebbe assumere il ruolo di “agent of change”, oltre a quello di nuovo interesse amoroso per Arizona (tirate tutti un sospiro di sollievo, il nuovo amore della Robbins non è Leah).
La Minnick andrà a stravolgere le dinamiche all’interno dell’ospedale. Potrebbe avere un risvolto positivo, dopotutto non si può certo sbattere le porte in faccia a una potenziale ventata d’aria fresca, sia per la vita lavorativa dei chirurghi dell’ospedale che per quella personale di alcuni di loro. Cercare di creare un po’ di scompiglio in una situazione statica da troppo tempo non sarebbe affatto una cosa negativa, ma il problema di fondo è che ormai non si ha più fiducia nell’operato di scrittori e autori di questa serie. È più probabile che l’ingresso di Eliza rappresenti l’occasione per aggiungere caos al caos, non un cambiamento positivo delle varie dinamiche. Servirà solo per mettere sotto i riflettori Richard Webber, mettendo di nuovo in bilico la sua carriera lavorativa (cosa non necessaria perché ha già avuto la sua buona dose di alti e bassi), andando a sminuire un personaggio che invece sa dare molto se sfruttato nel modo giusto? Bisogna però concedere il beneficio del dubbio, lo scontro tra vecchio e nuovo potrebbe dar luce a dinamiche interessanti.
Quello che non si può tollerare, invece, è il modo in cui è stata presentata la Minnick. La sensazione è che tutta questa voglia di cambiamento a Miranda sia venuta per la strigliata di “mamma” Avery. Ancora una volta il personaggio della Bailey viene declassato da “Nazi” ad “Agnellino”. Chissà se Shonda capirà mai che ai fan manca la nazista dalle cinque regole ferree…
Ora è arrivato il momento di parlare della coppia Owen-Amelia. Già in passato erano state espresse svariate perplessità sul loro rapporto, in particolare sul loro matrimonio campato per aria. Ora, se Owen fosse una persona vera e non un personaggio televisivo, ci si potrebbe rivolgere direttamente a lui per dirgli “Ecco cosa succede a sposare una persona che non conosci. Bravo scemo!”. Tralasciando il fatto che il non volere figli di Cristina è diverso da quello di Amelia (se non altro per le motivazioni), il Dr Hunt non sembra aver imparato dai propri errori. Ha sposato Cristina, conoscendola e amandola profondamente, sperando però che avrebbe cambiato idea sulla questione figli. Il loro matrimonio è naufragato proprio per questo motivo e lui di tutta risposta sposa una donna che non conosce e con cui non ha mai parlato di argomenti importanti come i figli.
Questi comportamenti prettamente adolescenziali vengono costantemente riproposti perché generano drammi su drammi, che sono il pane quotidiano di Grey’s Anatomy. Così, invece di far crescere progressivamente il rapporto di Owen e Amelia, li hanno resi instabili tra un tira e molla continuo, li hanno fatti sposare praticamente con la stessa nonchalance con cui si va a un appuntamento al buio, per 5 minuti sono stati felici e poi di nuovo dramma, che ci sia l’happy ending finale o no. Poco importa se alla fine Owen riuscirà ad aiutare Amelia a superare il suo trauma e diventare finalmente padre o se è destinato al “Mai Una Gioia” perenne, quello che tira avanti la baracca (anche se ormai a pezzi) è il continuo dramma.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Alex Karev
  • Il caso medico della 13×06
  • Il ritorno di Leah Murphy. Perché?
  • Richard Webber sminuito
  • La Bailey “addomesticata” da Mamma Avery. Nazista, dove sei?
  • La noia della 13×07
  • Drammi a non finire per Amelia e Owen

 

Gli effetti benefici di un buon episodio vengono annullati da un episodio noioso e insipido. Niente di nuovo per Grey’s Anatomy, è un ciclo che si ripete all’infinito. History repeating.

 

Both Sides Now 13×05 8.17 milioni – 2.1 rating
Roar 13×06 8.00 milioni – 2.2 rating
Why Try To Change Me Now? 13×07 7.60 milioni – 2.1 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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