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Masters Of Sex 4×10 – The Eyes of GodTEMPO DI LETTURA 5 min

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È un luogo comune di molte storie romantiche vedere finalmente i due amanti convogliare a nozze dopo una serie infinita e travagliata di vicissitudini. Un modo, forse troppo abusato nella narrativa, per convincere lo spettatore che l’amore trionfa sempre su tutto. Basta volerlo e non demordere lungo il percorso.
Vedendo questo finale di stagione, la sensazione che ne rimane, soprattutto nell’ultima scena, è quasi opposta.
Dopo un percorso lungo quattro stagioni, con molti momenti di stanca lungo di esso, Masters of Sex raggiunge quello che dovrebbe essere il punto d’arrivo della storia d’amore tra i due dottori.
Purtroppo ci arriva in maniera disorganica, soprattutto rispetto ad altri episodi a metà di questa stessa stagione, di livello molto superiore a questo. La ragione principale di tutto ciò sta nella caratterizzazione del personaggio di Virginia, che ha sofferto di una mancanza di crescita coerente nelle ultime due stagioni.
Nonostante il mondo intorno a lei abbia tentato di evolvere verso una condizione migliore per se stesso, lei risulta essere l’unica con una totale mancanza di direzione precisa. Soprattutto non sembra mai imparare dai suoi errori (precedenti matrimoni falliti) né dai confronti con le altre donne che entrano nella sua vita (Nancy in particolare, questa stagione). E’ un vero peccato che di lei non si possa dire di aver notato quella presa di coscienza di se stessi che abbiamo visto in altri personaggi.
Anzi, nel momento in cui questi ultimi rientrano nella sua influenza rischiano di perdere la splendida evoluzione vista costruita fino a quel momento.
È il caso di Bill che. nei momenti con lei (la mattina al risveglio canticchiante) o che riguardano lei (la lite con Barton). sembra essere totalmente in balia di una forza destabilizzante e volubile, perdendo lucidità e coerenza.
Cosa che non si vede nello stesso personaggio quando, per esempio, si confronta con Libby o suo figlio, dove dimostra di essere un uomo pienamente cosciente di se stesso e dei suoi limiti. Sono quelli i momenti migliori dell’episodio e forse della stagione. Già in passato, Bill si era rivisto in suo figlio ma ora, forte della sua apertura al mondo e della sua nuova empatia conosciuta durante il suo percorso da alcolista anonimo, riesce a parlargli chiaramente, col cuore, dei motivi che lo hanno spinto a fare determinate scelte, sofferte per lui e per la sua famiglia. Da questo dialogo, per la prima volta, il ritorno che ha dalla risposta di suo figlio è un sentimento che molto si avvicina all’amore e soprattutto riesce ad avere un confronto tra il sincero e lo spietato su quanto siano uguali nel sacrificarsi in conseguenza del comportamento dei propri genitori.
A questo va aggiunto il personaggio migliore di questa stagione: chi non ha adorato Libby e la sua evoluzione? Da essere considerata antipatica e di impiccio, si è coerentemente trasformata in una donna cosciente di sè e, soprattutto confrontandola con l’incoerente Virginia, capace di imparare dai suoi sbagli e conoscere i suoi limiti.
Quindi quel senso di completezza narrativa e di soddisfazione lo spettatore riesce a provarlo più vedendo lei in partenza verso la sua nuova vita, scelta duramente, ottenuta con le unghie, per inseguire la propria felicità, invece che per i due novelli sposini fuori dal municipio.
In relazione a quest’ultima sensazione, il tema dell’episodio, il reale valore del matrimonio, risulta essere affrontato in maniera troppo marcata e accessoria, soprattutto nell’evidenziare la serie di fallimenti che hanno costellato la vita di praticamente tutti i personaggi intorno a Bill e Virginia.
L’insistenza nel dover dimostrare come i due amanti abbiano il mondo contro la loro decisione risulta quasi stucchevole, rendendo quindi forzata la scelta di celebrare il matrimonio in segreto (nonostante quattro stagioni in cui non si aspettava altro), alla stregua di due adolescenti in fuga da propri genitori contrari e non invece da persone mature, che hanno il coraggio di confrontarsi col mondo rispetto alla proprie decisioni scelte.
Guardando anche agli altri personaggi, molto interessanti sono stati i personaggi di Art e Nancy. Soprattutto il primo in questa stagione ha potuto sviluppare un percorso sincero ed appassionante permettendo di mettere in luce aspetti finora non considerati nelle dinamiche di coppia. Il suo rapporto con Nancy e la sua risoluzione ha permesso di darci un’altra punto di vista da mettere in relazione coi gli ora coniugi Masters. Dalla sua, Nancy ha permesso di farci vedere meglio le molte fragilità non risolte di Virginia.
Purtroppo in questo episodio non compare Betty, la cui sottotrama risulta monca e va aggiunta ai difetti di questa stagione.
Risulta difficile capire in che direzione possa andare la storia dopo questo matrimonio, visto che sembra nell’aria la conferma di altre due stagioni.
Certo che il rischio di trasformare il tutto in una semplice soap è molto alto in mancanza di grossi eventi nella trama, considerando anche il grande lavoro fatto in passato per usare la storia sugli studi sessuali/comportamentali delle persone come parabola della ricerca della felicità e della conoscenza di se stessi.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Libby, sempre e comunque
  • La lite tra Libby e Bill
  • Bill e suo figlio, specchio riflesso
  • La gestione altalenante del personaggio di Virginia
  • La mancanza di Betty
  • Finale poco incisivo
Un finale non completamente soddisfacente conclude una stagione in risalita rispetto alla precedente, con alcuni episodi veramente notevoli. Masters of Sex rimane comunque una serie di medio/alto livello che merita una visione per i notevoli spunti che offre e i personaggi che la popolano.
Night And Day 4×09 0.48 milioni – 0.1 rating
The Eyes Of God 4×10 0.46 milioni – 0.1 rating

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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