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The Walking Dead 7×05 – Go GettersTEMPO DI LETTURA 4 min

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Probabilmente quelle che leggerete saranno parole che avrete già letto diverse volte su queste coordinate, facendo sì che la vostra reazione a quanto segue sia: “Ma che palle, ancora?”. Se tale reazione è sicuramente valida per la recensione di “Go Getters”, altrettanto dovrà esserla per la puntata stessa.
La 7×05 è la classica puntata alla “Seconda Era” di The Walking Dead, quella che è arrivata con il season finale della terza stagione, dove gli showrunners decisero di farlo diventare un serial impegnato i cui episodi sembravano più parabole della Bibbia che puntate di un telefilm survival horror. Indubbiamente la AMC si è innamorata da tempo della formula “8+8”, trattando una sola stagione come se fosse la fusione di due stagioni brevi; un “prendi due, paghi uno” insomma. In più è una di quelle serie che non si sbottona facilmente, elargendo grosse progressioni di trama solo in punti “commercialmente strategici” della stagione quali: season premiere, mid-season finale, mid-season premiere, season finale. Se si seguono queste regole, va a finire che qualche episodio brutto da sagra degli sbadigli arrivi facilmente.
Ed ecco “Go Getters”, puntata condita (tra le altre cose) di sviluppi già prevedibili all’epoca del loro inserimento nella serie e che qui raggiungono la loro telefonatissima conclusione; avete forse detto innamoramento tra Carl e Enid? L’amore al tempo del colera dell’apocalisse zombie era così prevedibile che il loro ufficiale fidanzamento arriva senza pathos alcuno, forse perché pure gli sceneggiatori si erano stancati di costruire la relazione tra i due con la pretesa che non si sarebbero mai messi assieme. O, peggio ancora, la centralità del personaggio di Maggie portatrice della tematica sul significato della famiglia, se essa possa considerarsi tale anche se priva di legami di sangue. Visti i tempi che corrono, fatti di grandi cambiamenti sociali, questa tematica meritava davvero di essere esplorata, soprattutto in un mondo come quello di The Walking Dead dove una società non esiste e solo ora sta cominciando a rifiorire. E invece niente, ci si limita alle solite conversazioni filosofiche fatti di lunghi silenzi tipo HBO. Quanto meno, sia per Maggie che per Carl, si ha una interessante riconfigurazione del personaggio che il serial promette di sviluppare in futuro. La prima decide di tenersi stretta la vita e non lasciarsi abbattere dalla morte di Glenn, mentre il secondo parte per una vendetta personale ai danni di Negan. Finora Carl non si è distinto per particolari meriti e speriamo che questa side quest potrebbe migliorare il personaggio dandogli lo stesso splendore della sua controparte fumettistica.
A proposito di controparte fumettistica, delude sempre più il personaggio di Sasha, introdotto per riparare ai danni che Robert Kirkman e soci avevano fatto con la controparte televisiva di Andrea. Sasha era sostanzialmente la nuova Andrea, meno efficace però della vera Andrea del fumetto. Ora s’è pure messa in testa di diventare la nuova Abraham, forse perché questo personaggio ha talmente poche ragioni di esistere che cerca di rendersi utile come può.
Tuttavia “Go Getters” ha veramente il grande pregio di far riflettere sia lo spettatore che la stessa AMC su una cosa: Negan è una droga. In pochissime puntate il personaggio armato di mazza da baseball è riuscito ad imporsi con prepotenza nella mente e nei cuori dello spettatore, ponendosi sia narrativamente che serialmente come un autentico uragano che ha smosso il torpore del serial. Anche le puntate più inutili, con Negan, si beccano votoni. Questo perché il personaggio è una sorta di perverso fantasma dei natali passati che si burla sadicamente di quello che è ora la serie, cercando di ricordare alla adagiata The Walking Dead che deve tornare a lavorare seriamente. Non è un caso se, nell’umiliazione di Gregory, il Savior di turno si comporta nello stesso sadico modo di Negan, anche se nel farlo, risulta caricaturale. Lo fa perché Negan è il presente. Lo fa perché, dopo “The Day Will Come When You Won’t Be“, qualcosa è cambiato e puntate del genere non sono più accettabili. Ora si vuole di più. Si deve fare di più.
 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Interessante futuro per Carl e Maggie. Speriamo!
  • L’episodio ci fa capire che abbiamo un disperato bisogno di Negan
  • Almeno c’è Jesus
  • The Breakfart Club: starring Carl and Enid
  • Sasha
  • Sviluppi prevedibili su praticamente ogni trama
  • Savior talmente incisivo che, chi vi scrive, non s’è manco sbattuto a cercargli il nome per non fare brutta figura
  • Gregory Cuor di Leone
  • Episodio stampino di The Walking Dead

 

Intanto, negli uffici della AMC…
Impiegato 1: Ehi, guardate che hanno scritto quelli di RecenSerie su “Service“!
Impiegato 2: <Era molto tempo che non vivevamo gli episodi di TWD (più o meno buoni che fossero) con la curiosità di sapere cosa sarebbe successo poi.> Ah si?! Questa ce la pagano. Tira fuori “Go Getters”!
Ovviamente non possiamo confermare con certezza che le cose siano andate in questo modo, ma ci piace pensarlo. Del resto, anche ai recensori è concesso sognare. Cominciamo a farlo cercando di immaginare una puntata migliore di questa.

 

Service 7×04 11.4 milioni – 5.4 rating
Go Getters 7×05 11.0 milioni – 5.2 rating

 

 

 

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