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Ash VS Evil Dead 2×08 – 2×09 – Ashy Slashy – Home AgainTEMPO DI LETTURA 5 min

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Non è mai semplice parlare di una serie come Ash VS Evil Dead senza finire col riproporre, quantomeno alcune, delle tematiche già trattate nelle precedenti recesioni. L’alternanza tra i diversi generi e sottogeneri – drama, comedy, horror, gore – presenti all’interno della serie, fa sì che, almeno in linea di massima, tutte le puntate si assomiglino sia dal punto di vista estetico che da quello degli intenti. Fortunatamente per la serie, questa somiglianza di fondo tra le diverse puntate, non si traduce, come invece verrebbe da pensare, in una situazione di staticità narrativa o, ancor peggio, di mediocrità dal punto di vista qualitativo.
Sfruttando infatti prima la leva emotiva – con la scioccante morte di Pablo – e poi il fattore revival – con il viaggio nel tempo in stile Army Of Darkness – gli autori non solo confermano l’ottimo lavoro compiuto finora, ma riescono nell’intento di superarsi, regalandoci prima uno dei migliori episodi di sempre e dopo un inaspettato ritorno alle origini che, oltre a celebrare la saga stessa, strizza l’occhio ad un altro riuscitissimo franchise venuto alla luce negli anni ’80 e sempre incentrato su macchine in grado di sgommare tra le diverse linee temporali, ma con molto meno sangue finto sul set. Ma, grande Giove, non perdiamoci ulteriormente in chiacchiere ed entriamo nel merito di questa doppia recensione, uscita, lo sappiamo, con colpevole ritardo.
Dopo la morte di Chet pareva già chiarissimo quanto le singole personalità, a prescindere dal loro ruolo o dal grado di affezione spettatoriale, risultassero facilmente sacrificabili in nome della componente gore/splatter che da sempre caratterizza il brand “La Casa”. Con Pablo, naturalmente, gli autori hanno deciso di puntare su un duro colpo emotivo da assestare allo spettatore, salvo poi alimentare nuovamente la speranza con l’improbabile salto nel tempo dell’episodio successivo.
A prescindere da come si concluderà questa missione resurrezionale, la dipartita del povero Pablo rimarrà per sempre impressa nella nostra mente, non soltanto per via dell’impatto emotivo, ma anche e soprattutto, per la crudezza della sequenza, perfettamente in linea con lo stile dello show e dunque egualmente disturbante nonostante la centralità del character. Nemmeno l’affabile Pablo riesce ad evitare una morte truce, anzi, la potenza visiva della sequenza sembra essere ancora più intensa proprio in virtù della sua importanza ed essenzialità all’interno della narrazione.
E allora, come fare per risollevare, almeno parzialmente, l’umore degli spettatori? Naturalmente, regalandogli un bel viaggio nel tempo in pieno stile Army Of Darkness, stavolta non più nel lontano Medioevo, bensì nei ben più vicini anni ’80, a voler essere precisi nell’anno 1982, prima che il Necronomicon entrasse a far parte della vita di Ash. Dopo aver incastrato Baal con un piano talmente idiota da risultare geniale, sarebbe stato fuori luogo stupire lo spettatore con un’altra intuizione brillante e ponderata.
E allora, rispolverate le vecchie abitudini – “Shoot first, think never“, Ash docet – il protagonista si affida al suo sesto, forse settimo, senso e, dopo aver conversato con l’ennesimo parto della sua immaginazione, decide di tentare la fortuna leggendo un incantesimo a caso nella speranza che questo lo faccio viaggiare indietro nel tempo, alle origini della saga, per impedire all’Ash giovane di mettere le mani sul Necronomicon. Piano che, oggettivamente, dipende da un numero incalcolabile di variabili. Ma a noi questo non importa perché, come era facile prevedere, il viaggio va a buon fine e, casualmente, Ash, Kelly e Ruby si ritrovano nel 1982, quando il male non era ancora libero di scorrazzare per i boschi. Forzatura? Ovviamente sì. Ce ne frega qualcosa? Ovviamente no. La cosa importante è che alla fine Ash rimetta piede all’interno della Casa, di nuovo, regalandoci perle quali lo scontro autolesionista con uno strano demone intestinale o la serie di schiaffi alla moglie del prof. Knowby con conseguente liberazione del demone.
La puntata naturalmente non regge il confronto con la precedente in quanto a intensità, ma d’altro canto, è sorprendente come Raimi e colleghi riescano a comunicare tutta la loro passione attraverso il continuo autocitazionismo – il ritorno del prof. Knowby e la moglie Henrietta, la gamba pronta per essere tagliata come fu per la mano, la lotta con il demone e la scena del bollitore a richiamare lo scontro con il mini-Ash dell’Armata Delle Tenebre, gli alberi maledetti con cui lottano Kelly e Ruby, certamente familiari agli amanti della serie – , senza però sconfinare nel didascalico, strizzando l’occhio ai fan di vecchia data, senza comunque deludere i neofiti.
In quanto ai rispettivi cliffhanger, se si trattasse di una gara, “Ashy Slashy” vincerebbe a mani basse staccando il suo rivale di almeno mezza pista. In compenso, ci pensa il buon vecchio Ted Raimi – l’attore che ha interpretato il compianto Chet – a impreziosire la sequenza finale di “Home Again”. Pensate, infatti, che anche ai tempi de La Casa 2 (1987), fu lo stesso Ted Raimi a interpretare l’allora Henrietta posseduta, esattamente come in questo nono episodio. Non una grande curiosità direte voi. Effettivamente avete ragione, prima di scriverla pareva decisamente migliore.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Lo spazio concesso all’ottima Dana DeLorenzo
  • Il “semplice” piano di Ash portato a termine
  • “L’esorcismo” fatto da Pablo
  • La morte di Pablo e lo sguardo di Kelly
  • “Home Again”, episodio autocelebrativo che riprende in qualche modo Army Of Darkness
  • Ash VS demone intestinale
  • Cura nella scrittura del telefilm in relazione alla sua collocazione all’interno della saga
  • Baal durato pochissime puntate rispetto alla sua presunta pericolosità

 

Ash VS Evil Dead si accinge a tagliare il traguardo della sua seconda annata, preparando il terreno per il season finale con una doppietta di episodi praticamente impeccabili. Episodi che hanno il pregio di mostrare da una parte uno stile forte e coeso e dall’altra, tutto l’impegno profuso dagli autori per conferire il giusto valore a una serie che è riuscita, in breve tempo, a guadagnarsi l’appellativo di cult. Una volta sfruttata l’importanza cinematografica dell’opera madre in fase di lancio, la serie ha rapidamente dimostrato di riuscire a reggere tranquillamente sulle proprie spalle il gravoso peso delle aspettative dei fan di Ash Williams, riuscendo comunque ad attrarre neofiti della saga grazie all’incredibile carisma dei suoi interpreti.

 

Delusion 2×07 0.33 milioni – 0.1 rating
Ashy Slashy 2×08 0.23 milioni – 0.1 rating
Home Again 2×09 0.26 milioni – 0.1 rating

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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