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The Man In The High Castle 2×04 – EscalationTEMPO DI LETTURA 4 min

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Come già detto fino alla nausea in tantissime altre recensioni, anche se The Man In The High Castle non esce settimanalmente sui tubi catodici d’America, in quanto serie televisiva deve comunque rispettare delle fasi di creazione per poter permettere alla storia di crescere come si deve. “Escalation” è, pertanto, una preparazione al giro di boa rappresentato da “Duck And Cover”; è chiaro che non sarà un midseason finale come quello delle “serie comuni”, ma a livello narrativo lo sarà per il discorso di cui sopra. Infatti, proprio per sottolineare la preparazione al finale di metà stagione, la 2×04 riesuma uno dei grandi misteri della serie: l’altro mondo.
Indubbiamente il modo in cui la serie sta gestendo l’esistenza di un universo alternativo è uno dei pezzi forti del telefilm tratto dall’omonimo libro di Phil K. Dick, poiché ha un forte piglio meta-narrativo, cosa che viene fuori sopratutto in questo episodio. Per lo spettatore è terrificante la premessa di una Seconda Guerra Mondiale vinta dall’Asse, questo infatti era uno degli intenti dell’autore che proprio col suo libro voleva far capire alle persone quanto la popolazione mondiale fosse stata fortunata nel veder vinto il conflitto dagli Alleati. Giocando sull’inversione di ruoli, le immagini dell’altro mondo sortiscono l’effetto contrario, mostrando invece quanto sarebbe stato terrificante se gli Alleati avessero vinto. Eppure, nonostante ciò, chi dei personaggi di The Man In The High Castle vede le immagini di quello che avrebbe potuto essere, si sente diviso; la mente dice che quelle immagini sono sbagliate, ma la coscienza e il cuore suggeriscono invece che sono quelle giuste. Da qui, partono diverse domande esistenziali. Qual è la vera realtà: il mondo con il Reich o senza Reich?
In questo episodio più di altri, attraverso Nobosuke lo spettatore avverte come i personaggi del serial Amazon stiano lentamente sviluppando una conoscenza di sorta, oltre che la consapevolezza di star vivendo in un mondo sbagliato. In “Escalation”, si ha nei personaggi la crescente sensazione che quello in cui essi abitano non sia l’universo ufficiale, ma un what if?. Ma proprio per questa consapevolezza, anche lo spettatore è portato a chiedersi se il mondo ucronico a cui sta assistendo non sia falso. È chiaro che a livello di concept narrativo è tutto inventato ma, dentro la narrativa, una domanda crescente è: qualcuno è riuscito in qualche modo a cambiare la storia? Non è che la Teoria delle Stringhe non sia solo una teoria? Domande e domande che fanno entrare lo spettatore nei turbamenti dei personaggi.
Ad intervallare il tutto, abbiamo trame meno meta-narrative e più concrete, ovvero quelle principali che vedono protagonisti Juliana e Frank. Nella 2×04 ci si concentra di più su Frank e la sua psicologia ed infatti avviene un vero e proprio “riscatto” del personaggio che acquista una caratterizzazione più tridimensionale. Finora Frink è rimasto relegato ad un ruolo secondario, lasciando che la maggior sfaccettatura di Juliana centralizzasse tutta l’attenzione sul suo personaggio, lasciando il passivo Frank nella lista dei personaggi di poca importanza. In “Escalation” con la sua già emblematica frase (“I’ve been knocked down for so long, I’ve forgotten how it feels to stand up“) sancisce un rilancio tutto nuovo di sé stesso, passando da un ruolo più attivo (anche con la sua collega…) e voglioso (anche con la sua collega…) di mettersi in discussione tramite il sodalizio (anche con la sua collega…) con la resistenza. Se prima si poteva parlare di trame primarie e secondarie, ora invece si parla solamente di punti di vista.
E, a tal proposito, anche nella porzione di trama di Juliana avviene un rilancio, non di personaggi ma bensì di trame. Le cose vengono ulteriormente rese interessanti dall’arrivo del misterioso personaggio che serpeggiava nell’ombra dall’inizio della stagione, che si rivela essere il papà di Marissa Cooper in The O.C. George Dixon, attualmente un papabile “prescelto” per evitare la distruzione di San Francisco e la definitiva invincibilità del Reich. Così facendo, la neo-rinominata Julia Mills riconfigura il suo personaggio e s’impegna in un’altra missione che darà nuovamente slancio alla sua sottotrama di The Man In The High Castle. O almeno così si spera.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Nobosuke e i suoi viaggi
  • Universi dentro universi dentro universi
  • Frank diventa “attivo”
  • La nuova missione di Juliana
  • I hear you’ve been looking for me. I’m George Dixon
  • Certo che è dura arrivare alla fine di una puntata di questo telefilm…

 

Da vero pre-mid-season finale, “Escalation” tiene fede al suo nome e schiaccia quanto basta l’acceleratore sulla trama apportando importanti progressioni. Purtroppo però The Man In The High Castle si conferma ancora una volta una visione impegnata a causa della sua eccessiva lentezza. Si capisce e comprende la necessità di soffermarsi a descrivere un mondo, dando così la possibilità di arrivare li dove l’originale libro non ha potuto arrivare, dando allo spettatore la sensazione di un universo narrativo vivo e pulsante. A tratti però la visione diventa anche prolissa e per questo quasi insopportabile.

 

Travelers 2×03 ND milioni – ND rating
Escalation 2×04 ND milioni – ND rating

 

 

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