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New Girl 6×12 – The CubicleTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Relationships are so hard!”

Amore e lavoro. Intorno a questi due poli opposti dell’esistenza umana ruota la dodicesima puntata di New Girl, intitolata “The Cubicle”. Il cubicolo è quello che Cece e gli altri hanno (temporaneamente) portato nel loft: una scrivania, una sedia, uno schedario, il pendolo di Newton, una cassetta della posta e un bull, pulsante rosso regalato da Winston. Sarà quello l’ufficio da cui spiccherà il volo l’agenzia, poi battezzata da Schmidt “Cece’s boys”, quello che nei racconti futuri della ragazza potrebbe diventare il garage di Jobs. Tutti attorno al tavolo, come sempre nei momenti importanti, quando è necessario il supporto del gruppo; ognuno porta il suo dono a colei che inizierà un nuovo percorso ed è proprio lì che nascono i problemi su cui si costruisce l’intero episodio: il pagamento del medico che fa scontrare Jess e Robby e il libro su Pepperwood che rompe l’equilibrio tra Nick e Reagan.
Il cubicolo non è solo luogo fisico, ma diventa anche metafora di protezione dove ci si protegge, si riflette, una sorta di comico locus amoenus in cui si scarica l’energia della “guerra”.
Infatti “The Cubicle”, aderendo a questa diversa simbologia, da una parte racconta la nuova avventura di Cece con l’agenzia di modelli e dall’altra i sentimenti con i problemi delle coppie, Nick-Reagan e Jess-Robby, che sembrano sempre sull’orlo della crisi più profonda, in bilico tra paradiso e inferno ma che poi alla fine fanno pace.
Se Cece vuole buttarsi a capofitto e viene supportata dal marito (testimonianza di ciò l’ufficio nella casa che stanno costruendo), Nick e Jess sono in difficoltà, in crisi con i loro rispettivi compagni. Reagan non ama il libro scritto dal suo ragazzo, non adora Pepperwood e Alligator come invece fanno gli altri coinquilini, Jess si sente in colpa per l’incidente ai danni di Robby (un flashback ce lo ricorda) e vuole pagare in toto le spese dell’ospedale (duecentomila dollari). Nulla però è semplice per i nostri e Nick non ha il coraggio di parlare con Reagan perché sa che la fidanzata non apprezzerà la sua opera e Jess invece continua a tartassare il suo ragazzo prima perché pensa che la stia sminuendo (Robby non crede che lei possa pagare le spese) e poi perché pretende, in perfetto stile Deschanel, che le faccia causa (come gli ha consigliato il suo avvocato, perché la colpa è di Jess).
Lungo l’intera stagione gli autori di New Girl giocano con il pubblico che per ogni lite, ogni sbandamento dei propri beniamini spera in un futuro in cui Nick e Jess possano tornare insieme. Quando i due si trovano nel cubicolo, l’uno di fronte all’altra, pronti a raccontare pensieri, fragilità, ci fa certamente ricordare il passato ma ci fa anche capire che comunque un’era è finita (gli ex si alzano e ognuno prende la propria “strada”). Gli spettatori devono ancora attendere o forse devono incominciare a mettersi il cuore in pace: Jess e Nick non sono più una coppia.
Se va tutto storto per gli amanti dei due, tutto va a gonfie vele per quelli di Schmidt e Cece che insieme gettano le basi per il futuro della ragazza che spera con tutta se stessa di poter far diventare grande la sua agenzia.
Cece e Schmidt, ostacolati da Winston che accompagna Donovan lungo una giornata al distretto di polizia (nonostante i suoi tentativi quello risulta essere il giorno più divertente dell’anno, si festeggia perché Winston viene celebrato con canti e balli come migliore agente), cercano unendo le loro forze, di salvare il salvabile. Se Schmidt aiuta sua moglie organizzando una campagna pubblicitaria ad hoc (quella della pillola “EstroFuel”) in modo da poterle dare la possibilità di “utilizzare” uno dei suoi modelli, dall’altra parte Cece con un discorso illuminante fa cambiare idea a Donovan (facendo il poliziotto può essere solo questo, facendo il modello può essere qualsiasi cosa voglia).
Se è piuttosto stantia la relazione tra Nick e Jess che ricordano, rivangano, riportano a galla motivazioni e situazioni, è sempre nuova quella tra Cece e Schmidt che a seconda del momento sono marito e moglie, amici o l’uno sostenitore dell’altra (il ragazzo le dice che lui sarà per lei quello che Woz è stata per Jobs). Mentre i primi zoppicano nel loro status di semplici amici, a “cavallo” di una relazione che in entrambi i casi, in un modo o nell’altro, fa acqua da tutte le parti, i secondi invece si sanno rigenerare e rinnovare mostrando una qualche novità nella relazione.
A risollevare forse di poco il livello di un episodio a tratti deludente sono sempre Winston e Ferguson che l’uno con le sue stranezze (il bull, la giornata del Cow – il miglior uomo del corpo dei carabinieri con in sottofondo “Celebrate”), l’altro con la sua innegabile bellezza ci fanno ridere e sorridere con la stessa forza del pulsante BULL!.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Winston e Ferguson
  • Il cubicolo
  • Alcune gag (Reagan che dorme dopo aver letto poche pagine del libro di Nick)
  • La lite tra Jess e Robby che nonostante sappiano di già visto strappano un sorriso
  • Poche novità
  • E’ iniziato, in realtà continua, un periodo di stanca

 

“The Cubicle” non soddisfa pienamente il pubblico, costruendo un episodio figlio della ripetizione e del già visto che dona poco di più alla serie. I personaggi sono uguali a se stessi e si può scorgere poca profondità in essi.

 

Raisin’s Back 6×11 2.48 milioni – 1.1 rating
The Cubicle 6×12 2.57 milioni – 1.1 rating

 

 

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