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The Man In The High Castle 2×09 – DetonationTEMPO DI LETTURA 3 min

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Tenno heika!
Banzai!

La puntata inizia in un clima di alta tensione, sia sul fronte orientale sia su quello occidentale. Nel Greater Reich, Juliana, in tandem con Mr. Dixon, deve sacrificare i suoi quasi amici Collins per rivelare al mondo che Hitler è morto. A San Francisco, ci si prepara alla guerra contro i nazisti, mentre Frank sta progettando un attentato.
Tutte le scene sono ben gestite (c’è un certo Michael Slovis alla regia già noto per i suoi lavori in Breaking Bad, Better Call Saul e Game Of Thrones) e con adeguato commento musicale. Il massimo dello strazio, comunque, lo si tocca con la storia di Thomas Smith che ha introiettato fin troppo bene i principi della sua educazione nazista e sembra pronto a seguirli, anche a discapito di se stesso.
Insomma, le varie sotto trame stanno arrivando a conclusione, come è giusto che sia all’episodio 9 su 10. Sembrano quasi compiersi anche le trame già avviate nella scorsa stagione, perché si era capito da subito come tanto il Giappone quanto il Reich fossero in crisi, pronti a giocarsi il tutto per tutto in un’ultima sortita. Nella fase centrale della puntata, però, si crea un effetto “occhio del ciclone”, con scene dolci e un po’ sognanti dove, se non altro, il personaggio di Ed dimostra una sua utilità e non è più solo fastidioso e dannoso, come nella scorsa stagione. Il personaggio di Joe, invece, si è un po’ arenato e pare utile soltanto ad accompagnare lo spettatore nella Berlino hitleriana, dove suo padre sta organizzando la sua scalata di potere. Per fortuna la Berlino “alternativa” è molto suggestiva e le vicende del cancelliere “facente funzione” Hausmann sono gestite in modo interessante.
Il dialogo fra Kotomichi e Tagomi, posto senza troppi clamori prima di un finale dove la tensione torna altissima, rischia di assumere un’importanza fondamentale nell’economia della serie: parla di sogni, di immaginare “un posto più felice” per sfuggire a grandi dolori e potrebbe essere la spiegazione non solo dell’esistenza delle realtà alternative, ma anche del come e del perché ci si possa muovere tra di esse. Prendendo per buona tale spiegazione, resterebbe solo da spiegare con precisione il ruolo dell’Uomo nel Castello. Sino a prova contraria, lo si potrebbe considerare una via di mezzo tra la mente dello scrittore e l’Osservatore, quello dei vecchi fumetti dei Fantastici Quattro. Potrebbe non essere un caso il nome che gli è stato dato, Hawthorne. Hawthorne, infatti, è la cittadina degli Stati Uniti dove si è svolto un esperimento considerato una pietra miliare della psicologia del lavoro. In poche parole, gli operai di una fabbrica vennero divisi in gruppi e messi a lavorare in diverse condizioni di orario, luminosità e quant’altro, per capire in quali condizioni si verificasse la maggiore produttività. Dai dati raccolti, emerse come il fatto di sentirsi osservati e sentirsi come oggetto di un esperimento già da solo bastasse ad alterarne la produttività.
A proposito di queste realtà alternative, se in quella come la conosciamo noi il pericolo nucleare viene scongiurato con la soluzione della crisi dei missili di Cuba (ottobre 1962), nell’altra un’esplosione c’è, non atomica, ma comunque devastante. Gli spettatori devono così dire addio al personaggio di Frank. Forse per salutarlo degnamente, le ultime inquadrature sono di nuovo gioiose e luminose, in riva al mare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • American Reich 
  • La bellissima Berlino “alternativa”
  • Il notevole miglioramento del personaggio di Ed 
  • Dialogo Kotomichi – Tagomi
  • Alta tensione nelle scene iniziali e finali
  • Addio Frank
  • La storia di Thomas, strazio senza fine
  • Joe un po’ arenato

 

La seconda stagione si avvia al suo epilogo, fra notevoli suggestioni visive e buoni spunti di trama. Il tutto, però, non è sempre amalgamato al meglio, forse per l’abbandono di Frank Spotnitz. A quanto pare, una terza stagione ci sarà e per questo si intravedono le risposte ad alcuni interrogativi mentre molti altri restano e resteranno aperti.

 

Loose Lips 2×08 ND milioni – ND rating
Detonation 2×09 ND milioni – ND rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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