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The Path 2×01 – 2×02 – Liminal Twilight – Dead MoonTEMPO DI LETTURA 4 min

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Non certo un inizio entusiasmante quello mostrato in questa fiacca season premiere di The Path, serie a sfondo religioso targata Hulu che pare cerchi di fare presa sullo spettatore affidandosi più ai nomi altisonanti nel suo cast, piuttosto che attraverso una progressione narrativa solida e coinvolgente. Nulla di nuovo dunque. La passata stagione ci trovammo – generosamente – a salvare la doppia premiere d’esordio, proprio in virtù del fattore novità. Quest’anno, trovandoci nuovamente a sbadigliare, controllando compulsivamente la timeline di VLC nella speranza che l’agonia termini a breve, il nostro giudizio difficilmente raggiungerà l’agognata sufficienza. Mai dire mai, può darsi che, da qui al termine della recensione, la Luce illumini il recensore, mostrandogli la via.
Il primo pensiero che raggiunge la nostra mente terminata la visione è che, esattamente come accadde l’anno passato, la serie cerchi di ovviare alla sopracitata impasse diegetica scaricando la cosiddetta patata bollente direttamente nelle mani dei tre protagonisti principali, unico vero punto di forza della serie, non tanto per il lavoro di caratterizzazione compiuto sui personaggi, quanto invece per il carisma trasferitogli dagli attori che vestono i loro panni. Purtroppo non basta un buon cast, o meglio tre o quattro interpreti validi, per decretare il successo di uno show. Se ad accompagnarli non vi è una trama solida e coinvolgente, allora state pur certi che non si andrà oltre la mera operazione di marketing, volta ad attirare, attraverso trailer ben poco onesti, solo ed esclusivamente i fan degli attori (o i recensori boccaloni spinti dalla curiosità nel vedere Aaron Paul nei panni di un personaggio diverso da Jesse Pinkman).
Un concept perfetto sulla carta si è progressivamente rivelato un prodotto senz’anima, certamente non privo di aspetti positivi – quali ad esempio la descrizione e l’organizzazione della setta, all’inizio trattate in modo vago ma poi esplorate in maniera adeguata, oppure la questione relativa allo sfruttamento della disperazione altrui attuato da alcune organizzazioni religiose, un tema certamente meritevole d’attenzione – ma altresì arricchito da scelte discutibili quali un montaggio talvolta poco curato e un ritmo diegetico incostante che porta all’attenzione dello spettatore la difettosità connaturata al motore narrativo del telefilm.

Passando agli interpreti sopracitati, punto di forza indiscusso dello show, torniamo a seguire le vicende di Eddie Lane, oramai separato dalla compagna Sarah e sempre più lontano dalla fede meyerista. Il suo personaggio rimane costantemente in bilico tra una situazione familiare critica e un culto a cui non crede più, ma che comunque continua a manifestare la sua insistente presenza tramite le indelicate parole di Chloe e la misteriosa cicatrice stile Liberty che, a quanto pare, rappresenta una sorta di marchio degli eletti.
Cal Roberts – uno Hugh Dancy che in questi due episodi ruba la scena ai suoi colleghi – continua con la sua opera di modernizzazione del movimento, cercando di ottenere per il Meyerismo lo status di religione attraverso un’opera di espansione territoriale ben studiata. Operazione che però finisce col sfuggirgli di mano, minando così la sua autorità agli occhi dei membri più influenti del culto e incrinando ulteriormente il rapporto, già usurato, con la sua collega Sarah, sempre più faccia integralista del movimento. Se infatti Cal risulta essere molto più incline al compromesso, la medesima cosa non può essere detta di Sarah, meyerista convinta e ben poco disposta ad accettare la condotta sconsiderata del suo collaboratore. L’immagine del piccolo cervo senza vita, disteso sulle gambe di una Sarah totalmente scioccata, racchiude dentro di sé tutto lo sconforto provato dalla donna, causato dalla diserzione del marito e dalle sconvolgenti rivelazioni legate a Cal, fattore, quest’ultimo, in grado addirittura di far vacillare la sua fede incrollabile.
Infine, grazie alla rivelazione di Meyer e al presunto marchio sul corpo di Eddie, si ripropone lo scenario, molto accattivante, nel quale Eddie e Sarah risulterebbero in possesso di alcune capacità fuori dall’ordinario, già mostrate in passato (le visioni sul futuro di Eddie, il letterale “soffio vitale” dato da Sarah alla nipote). Una tale svolta sarebbe certamente un azzardo, eppure, considerato l’andamento dello show, rappresenterebbe forse l’unica possibilità di smuovere un po’ la situazione di stallo narrativo in cui la serie si trova da fin troppo tempo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ottime performance dei protagonisti
  • La discesa all’inferno di Cal
  • Eddie e Sarah eletti?
  • Ritmi lentissimi
  • Storyline secondarie poco coinvolgenti
  • Heath Ledger dei poveri, zero carisma

 

A questo punto sarebbe più che giusto “schiaffeggiare” questo doppio esordio stagionale di The Path. Ma, sarà che un po’ vogliamo credere in un lampo di genio autoriale in grado di risollevare la serie dal baratro e un po’ ci dispiace infierire sul povero Cal, già abbastanza zavorrato dalla sfiga, noi sto Save glielo regaliamo.

 

The Miracle 1×10 ND milioni – ND rating
Liminal Twilight 2×01 ND milioni – ND rating
Dead Moon 2×02 ND milioni – ND rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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