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Vikings 4×17 – The Great ArmyTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dopo una triade di episodi (#1#2 e #3) che hanno risollevato completamente le sorti della quarta stagione di Vikings era forse troppo pretendere di trasformare questa trilogia in una tetralogia. E infatti, dopo “Crossings“, la serie di Hirst si prende la dovuta – e meritata – pausa di riflessioni per dare respiro dopo i tre episodi di fila benedetti dal Bless Them All. Il punto è che c’è modo e modo di dar respiro alla narrazione e questo, sfortunatamente, non è il modo corretto.
“The Great Army” va generalmente considerato come uno spartiacque tra i precedenti tre episodi (4×144×15 e 4×16) e i rimanenti tre (4×18, 4×19 e 4×20). Dopo gli eventi della triade sopracitata, ricordati principalmente per la morte di Ragnar Lothbrok, era giusto e doveroso fermarsi un attimo e riprendere fiato. Però un conto è riposare, un altro è cazzeggiare e c’è una bella differenza tra i due termini.
Nell’ambito della serialità televisiva un telefilm riposa quando accentua le seguenti caratteristiche:

  1. Presenta una puntata con una trama leggera;
  2. Questa trama fa un po’ il punto della situazione;
  3. Nel fare il punto della situazione, sottolinea e accentua quelle che sono le storyline che andrà a snocciolare fino al season finale;
  4. Proprio perché è una puntata “di passaggio”, non deve offrire grandi evoluzioni di trama.

Un telefilm invece cazzeggia, quando accentua le seguenti caratteristiche.

  1. Presenta una puntata con una trama leggera, perché effettivamente non sa cosa raccontare;
  2. Questa trama fa un po’ il punto della situazione, e continua a farlo fino alla fine, perché non vede l’ora di passare oltre;
  3. Nel fare il punto della situazione, sottolinea e accentua quelle che sono le storyline che andrà a snocciolare da adesso fino al season finale perché non c’è altro da fare;
  4. Proprio perché è una puntata “di passaggio” non deve offrire grandi evoluzioni di trama. E proprio per questo, spesso e volentieri, finisce per mettere in atto scene senza cognizione di causa.

Il confine tra riposo e cazzeggio è labile ma anche discretamente riconoscibile evitando che il primo termine possa diventare un sinonimo del secondo. Il cazzeggio televisivo sembra offrire le stesse caratteristiche del riposo ma quest’ultimo prende solamente come spunto quelle del suo collega per avere una matrice da cui partire e apportare delle modifiche che finisco per diventare disastrose.
Detto ciò, alla fine della nostra apparentemente bizzarra disamina, qualche esempio va fatto.
In “The Great Army”, un esempio di riposo è il regalo che Floki fa a Ivar. Il figlio storpio di Ragnar, impossibilitato a camminare e spesso frustrato perché incapace di trovare un adeguato mezzo di trasporto, si vede regalare dal costruttore di navi una carrozza monoposto con cui potersi muovere in totale libertà. Questo non è un dettaglio in grado di fare la differenza nell’economia di Vikings, ma nella caratterizzazione di Ivar si poiché gli viene dato uno strumento con cui il suo personaggio può porsi in maniera più incisiva nei rapporti con gli altri personaggi. Un esempio di cazzeggio, invece, è il modo in cui Rollo esce dalle trame principali di Vikings: è vero che le mire di conquista del Mediterraneo di Bjorn vengono bruscamente interrotte dall’avvertimento di Odino riguardo la morte del padre, però visto che Rollo seguì la ciurma del nipote proprio perché desideroso di un revival della sua vecchia vita, a maggior ragione avrebbe dovuto seguire Bjorn per aiutarlo a vendicare Ragnark, quello che era un fratello per Rollo. Ma invece questo non accade e, come in maniera improbabile e priva logica narrativa Rollo si unì a Bjorn, altrettanto fa in questa 4×17, prendendosi i giusti schiaffoni dalla moglie.
Altro esempio di riposo, è la congiura che va avanti contro Lagertha, mossa dai figli di Auslag, storyline portante alla pari della vendetta per la morte di Ragnar. Il motivo per cui questa rimane comunque una trama interessante, nonostante la generale mancanza di idee in “The Great Army”, è perché è realizzata in maniera fortemente Shakespeariana, fatta più di complotti e sotterfugi che di attacchi frontali. Altro esempio di cazzeggio invece è il risvolto rosa sul finire dell’episodio tra Astrid e Bjorn, avvenuto solo perché così c’era scritto nella sceneggiatura. Il sesso promiscuo ha sempre fatto audience e in effetti mancava da un po’ e quindi pare giusto (ironicamente si intende) inserirlo così, senza nessuna ragione apparente: c’era bisogno di chiudere l’episodio in qualche modo ed un coito promiscuo è parsa la scelta più idonea.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ivar ottiene un Garelli. Cavalli: uno
  • Attentato a Lagertha
  • Le trame del Wessex
  • Episodio spartiacque
  • Rollo torna in Francia per nessuna ragione di senso compiuto
  • Bjorn bacia Astrid senza motivo
  • Le trame del Wessex
  • Episodio generalmente senza molte idee

 

Con “The Great Army” Vikings temporeggia gettando sempre più legna nel camino e fomentando il fuoco che infiammerà la strada per il season finale. O almeno si spera. Intanto la puntata scritta da Hirst si becca uno Slap perché tronca il ritmo addormentando troppo la narrazione e creando un gap con i precedenti episodi che è fin troppo ampio.

 

Crossings 4×16 2.37 milioni – 0.7 rating
The Great Army 4×17 2.42 milioni – 0.7 rating

 

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