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DC’s Legends Of Tomorrow 2×12 – Camelot/3000TEMPO DI LETTURA 4 min

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Anderson Mackenzie non è famoso e non c’è alcun dubbio che continuerà a vivere nel più totale anonimato sino a quando non imparerà a scrivere.
Mr. Mackenzie, già penna dietro alcuni episodi di Scorpion, Forever e The Tomorrow People, è infatti l’orgoglioso sceneggiatore di questa “Camelot/3000”, un lobotomizzante episodio che, pur avendo una sua ragion d’essere nella quest ricerca di un pezzo della Lancia Del Destino, vede ripetere i soliti errori di sceneggiatura che intaccano l’intera puntata fino a danneggiarne i contenuti, depauperandoli della loro stessa essenza. Ma chiariamo ironicamente il concetto con una citazione tratta dall’episodio che scomoda perfino il filosofo Santayana.

Those who cannot remember history are condemned to repeat it.

Nella sua breve storia televisiva (perchè in fin dei conti DC’s Legends Of Tomorrow è solo al 28° episodio) la serie ha mostrato il peggio e il meglio di sé declinandosi in ogni possibile variante. Se all’inizio si poteva usare i viaggi nel tempo come scusa per i vari errori, con l’evolversi degli eventi si è capito che, in realtà, non sono i paradossi temporali il vero nemico, quanto piuttosto tutte quelle menti illustri che lavorano dietro le quinte dello show. Perchè se errare è umano, perseverare è diabolico.
“Camelot/3000” parte con una buona intuizione di base, ed è anche interessante vedere come, per la prima volta, non ci si limiti a una singola epoca ma si salti tra presente e passato. Tuttavia, una volta intrapresa la “quest” in quel di Camelot, tutto sembra degenerare: ecco quindi che Brandon Routh dimostra tutta la sua incapacità di recitare, i personaggi si muovono e interagiscono in un regno fregandosene delle conseguenze, Damien Darhk affronta in singolar tenzone Ray Palmer in una location clamorosamente imbiancata (30 secondi prima non c’era mezzo centimetro di neve e poi all’improvviso è Natale), molte situazioni cadono dall’alto per necessità e senza una vera spiegazione. Sono infatti davvero moltissimi i momenti che perplimono e non si può nemmeno dare la colpa solo ad Anderson Mackenzie perchè il confronto sulla neve tra Darhk e Ray è imbarazzante. C’è da dire però che questa debacle meteorologica è anche l’unica pecca meramente tecnica della puntata perchè ce ne sono altre ben più gravi.
L’assenza di Malcolm Merlyn e di Reverse Flash, ad esempio, non permettono di giustificare i modi in cui Rip e Darhk si muovono tra le varie epoche (senza considerare la facilità con cui viene trovato e soggiogato un esercito); lo stesso dicasi per la scelta di lasciare Rip da solo nella nave senza sorvegliarlo o anche solo per la scelta (dettata dal minutaggio) di non distruggere il trasmettitore di Rip fin dall’inizio, evitando un inutile battaglia. Neanche da menzionare invece il demenziale ragionamento di Ray che da solo affossa la puntata in ogni modo possibile. Il vero problema della serie è tutto nell’obbligo morale di utilizzare tutti i suoi characters in ogni episodio, anche quando non ne è richiesta la presenza o non c’entrano niente, e questo è un qualcosa che gli sceneggiatori non impareranno mai.
L’unica cosa che si può apprezzare veramente dell’episodio è il gioco di parole che vede Sara Lance-lot baciare Ginevra, come la leggenda vuole.
 

Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Costantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Il titolo dell’episodio si riferisce alla omonima miniserie di dodici numeri della DC Comics. La storia di Camelot 3000 verteva su dei redivivi Merlino e Artù che si risvegliavano nel mondo del 3000 che, insieme alle reincarnazioni dei Cavalieri della Tavola Rotonda, cercavano di sconfiggere Morgana Le Fay.
  2. Nate, ad un certo punto, cita le parole di George Santayana commettendo un piccolo errore. “Those who do not remember history are condemned to repeat it” dice Nate, quando invece la citazione originale prevede “past” invece che “history”.
  3. Damien, per sottolineare la sua supremazia acquisita su Re Artù, dice “the King has left the building”, citando la frase che diceva Elvis Presley alla fine di ogni concerto.
  4. Il manufatto che mostra Ray come cavaliere è lo stesso mostrato da Nate ad Oliver Queen nell’episodio “Out Of Time“.
  5. Ray elettrifica la sua spada a tal punto da farla assomigliare ad una spada laser a mò di Star Wars.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Lance-lot
  • Mick tiene su la baracca
  • Errori madornali di ambientazione (neve/non neve)
  • Damien Darhk VS Ray Of The Palms
  • Ragionamenti dei personaggi sconclusionati e non-sense
  • Darhk abbandona Rip: scelta discutibile se non fosse per il plot twist finale che comunque non giustifica la scelta
  • Malcolm Merlyn non pervenuto
  • Scrittura imbarazzante

 

Se vi bruciano gli occhi dopo la visione potete risolvere il tutto mettendovi del collirio o interrompendo per sempre la serie.

 

Turncoat 2×11 1.77 milioni – 0.7 rating
Camelot/3000 2×12 1.64 milioni – 0.6 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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