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Grey’s Anatomy 13×11 – Jukebox HeroTEMPO DI LETTURA 4 min

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Risposte. Ecco cosa voleva lo spettatore medio di Grey’s Anatomy: risposte alle tante (?) domande che sono affiorate nella sua mente, come “qual è il senso della presenza di Leah Murphy nello show?”, “Jo smetterà mai di fare la vittima?” o “Grey’s Anatomy finirà mai o diventerà il nuovo Beautiful, con tanto di resurrezioni e storie delle nuove generazioni?”. Andando più nello specifico, “cosa ha fatto Alex?”.
Lo scorso episodio aveva lasciato la questione in sospeso, con una puntata incentrata su tutt’altro e di tutt’altra qualità rispetto allo schifo al quale si è assistito ultimamente. Lo si potrebbe definire un regalo di Natale arrivato con un mese di ritardo, un piccolo gioiellino da conservare nei ricordi,  perché “Jukebox Hero” fa di nuovo sprofondare nella desolazione più totale.
Non si sa nemmeno da dove cominciare ad analizzare le (tante) cose che non vanno in questo undicesimo episodio. Il punto è che ormai si finisce a ripetere sempre la stessa solfa. I problemi di Grey’s Anatomy sono diventati irrecuperabili e gli episodi decenti si contano sulle dita di una mano, con quelli buoni che appaiono come una specie in via di estinzione. Uno show per andare avanti ha bisogno di tanti ingredienti (personaggi, attori, sceneggiatura, ecc), ma ce n’è uno che è essenziale, indispensabile: le idee. Uno show non può, anzi non dovrebbe, andare avanti per tredici stagioni se gli autori non hanno idee valide, storie che vale la pena davvero continuare a raccontare. Succede, però, che i soldi fanno gola a tutti e si preferisce puntare sulla quantità, rispetto alla qualità.
Questo è il caso di Grey’s Anatomy che, se fosse un essere umano, sarebbe una persona senza spina dorsale che piega la propria personalità e i propri gusti in base al partner del momento, sarebbe la persona a cui vorremmo urlare di avere un po’ di amor proprio. Il team di Shonda voleva creare un po’ di suspense (nemmeno così necessaria dopo due mesi di pausa e un episodio fuori contesto), così ci ha piazzato Meredith alla disperata ricerca di Alex, per poi scoprire che il suo amico aveva passato la giornata a letto, a casa sua. È inutile scervellarsi e farsi consumare il fegato cercandone il senso: non c’è. La suspense fa audience e chissene se fa acqua da tutte le parti. Se un tempo gli autori cercavano almeno di tappare, anche se alla buona, i plot-holes che seminavano in giro o le incongruenze, adesso nemmeno ci provano più. Non vale nemmeno più la scusante “è uno show, mica la vita vera”, perché si tratta di situazioni paradossali e palesemente fini a se stesse. A qualche scivolone si può chiudere un occhio, a volte anche due, ma queste prese in giro sono diventate il pane quotidiano di Grey’s Anatomy ed è inaccettabile.
Se la storyline della ricerca di Alex fa pena, anche quella guerra civile all’interno dell’ospedale non scherza. È già stato detto come la presenza di Eliza avrebbe potuto avere del potenziale, andando a scuotere un po’ le acque tra i medici, se utilizzata nel modo giusto. Quello che ne sta uscendo fuori, però, non è il risultato sperato. La guerra, con tanto di strategie e riunioni segrete, non solo sfiora il ridicolo ma ci sguazza dentro, nonostante quello che fa più storcere il naso in assoluto sia la Bailey. Vederla sottostare alle decisioni di Eliza fa sanguinare gli occhi. La Miranda a cui il pubblico è affezionato era solita comandare a bacchetta i suoi superiori, quando era ancora una specializzanda. Poi è diventata Chief of Surgery e, da squalo, è tornata ad essere un pesciolino che fa modificare la lavagna all’ultima arrivata. E’ arrivata l’ora di rivedere la vecchia Miranda Bailey, perché questa brutta copia ha proprio stufato.
Altra storyline che manca di “appeal” è quella di Amelia e Hunt, che si intravede solo in questo episodio. Già la loro relazione è nata “male”, in quanto non accuratamente costruita, è proseguita peggio, con un matrimonio campato per aria e crisi esistenziali successive. Questo ulteriore dramma, con Amelia che dorme sul divano di Stephanie, (un primario di Neurochirurgia non può permettersi un albergo? Deve dormire a casa di un suo studente?) è noioso e superfluo. Sia Hunt che la Shepherd hanno avuto la loro buona dose di drammi e tragedie, rincarare la dose non solo non aggiunge nulla di nuovo ai loro personaggi, ma infastidisce soltanto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Arizona Robbins
  • Alla ricerca di Nemo Alex
  • La Bailey che permette ad Eliza di toccare la lavagna
  • Piattezza generale dell’episodio
  • I complotti di guerra degli specializzandi: ridicoli è dir poco

 

Abbiamo a che fare con uno show ormai allo sfacelo, ma nessuno è disposto a porre fine alle sue sofferenze.

 

You Can Look (But you’d Better Not Touch 13×10 9.59 milioni – 2.6 rating
Jukebox Hero 13×11 8.49 milioni – 2.3 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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