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Grey’s Anatomy 13×14 – Back Where You BelongTEMPO DI LETTURA 4 min

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Grey’s Anatomy, arrivato ormai a più della metà di questa tredicesima stagione, continua a proseguire nella mediocrità ma, almeno in questa puntata, gli autori riescono nell’intenzione di riprendere in mano le storyline lasciate stare in precedenza, di esplorare degli interessanti casi medici che riflettano le vite dei dottori e nel sbloccare la situazione di stallo creatasi con l’arrivo di Eliza Minnick al Grey Sloan Memorial, dopo la guerra senza riserve tra gli strutturale dell’ospedale.
In “Back Where You Belong” si torna a dare spazio ai casi medici della settimana e al loro collegamento indissolubile con le vite dei protagonisti del telefilm (anche in maniera troppo esplicita), in perfetto stile Shondaland. I casi principali sono due: una sconosciuta viene ricoverata e i suoi genitori riescono a ritrovarla dopo molti anni (già vista e rivista ma ci si accontenta) e un ragazzino che riesce ad ottenere un trapianto di rene dal padre violento e non dalla madre come inizialmente previsto. Il primo caso della settimana, ovviamente, coinvolge Riggs e fa riaffiorare i sentimenti, il senso di sconfitta e il dolore per la perdita di Megan. Questo caso fa intuire come ci sia una vera possibilità di uno sviluppo interessante della vicenda e non la semplice ripetizione della storyline della “fidanzata scomparsa”.
L’altro caso medico coinvolge Alex e Jo, loro più vicini alla storia della madre e del figlio e al loro dover convivere e combattere contro un uomo violento. Jo smette per una puntata (come accaduto anche qualche episodio fa) di lamentarsi e basta e riesce a tirar fuori le caratteristiche migliori del suo personaggio, mettendo in campo la sua esperienza personale e aiutando i pazienti. Questo caso sembra solo l’inizio di una maggiore attenzione nei confronti di Jo in relazione al suo misterioso marito violento da cui è scappata.
Meredith, con piacere della maggior parte dei telespettatori, continua a restare ai margini delle vicende in termini di screen-time, ma non di importanza. La Dott.ssa Grey, seguendo alcuni suoi colleghi, continua con insistenza e testardaggine a non voler collaborare con la Bailey e a non voler tornare al suo posto di primario di chirurgia generale, nonostante in questo modo passi le sue giornate a lamentarsi della noia e nonostante il primario di chirurgia si sia recata personalmente per convincerla a cambiare idea. Ma è giusto che Miranda Bailey in persona si sia abbassata a pregare Meredith Grey di tornare a lavoro? Già questa scena, ma anche tutta la storyline che la coinvolge, confermano come da un po’ di stagioni a questa parte il personaggio della Bailey si sia “indebolito” e abbia perso la presa, la convinzione e la grande forza che aveva, a dispetto della promozione a Capo. Ridateci la Nazista.
Meredith alla fine riesce a cambiare idea grazie alla breve (e poco convincente in realtà) visita di Webber. Il suo atteggiamento dimostra come gli animi degli strutturati dell’ospedale stiano mutando nei confronti del nuovo programma degli specializzandi e che anche Webber stia iniziando a scendere dal suo piedistallo. Questo mutamento di direzione della storyline è sicuramente ben accolto e lascia intendere che ben presto si possa arrivare ad una risoluzione, per far si che ritornino un clima sereno e comportamenti degni di persone adulte quarantenni nelle corsie dell’ospedale di Seattle.
Chi non cambia atteggiamento è Jackson, la cui testardaggine riesce a ridicolizzare e ad offendere l’ex moglie April che, al contrario, riesce a tirar fuori una grinta e una convinzione che si accostano bene alla nuova versione del suo personaggio che abbiamo visto prendere forma dall’undicesima stagione. April vede il nuovo programma di insegnamento e il suo nuovo lavoro per quello che è: un’opportunità.
Il personaggio di Eliza, come abbondantemente anticipato, continua la sua avanzata all’interno dell’ospedale e non solo dal punto di vista lavorativo, riuscendo a baciare Arizona e dunque a fare una mossa decisa nei confronti della Dott.ssa Robbins. Era tempo che Arizona trovasse una nuova compagna e che si lasciasse alle spalle tutta la sofferenza della storia con Callie andata a finire male. Il chirurgo neonatale in questa stagione, grazie anche all’assenza di Callie, sta avendo una nuova importanza, tornando da una lato ad avere le caratteristiche originali del personaggio che il pubblico ha sempre apprezzato e dall’altro lato a presentarsi come un personaggio cresciuto e che ha imparato da tutto ciò che gli accaduto nel corso della serie.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Jo non così fastidiosa
  • Bailey
  • Comportamenti meno infantili
  • Meredith
  • Jackson

 

Grey’s Anatomy finalmente dà una svolta alla storyline del programma d’insegnamento degli specializzandi e torna a concentrarsi su storyline precedentemente accantonate. Tutto ciò è buon segno, anche se la scrittura risulta troppo semplice e immediata ed il livello dei tempi d’oro è comunque ben lontano.

 

It Only Gets Much Worse 13×13 7.68 milioni – 2.1 rating
Back Where You belong 1×14 7.61 milioni – 2.0 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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