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How To Get Away With Murder 3×11 – Not Everything’s About AnnaliseTEMPO DI LETTURA 4 min

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“I’m the only one who holding us together right now!”
“Yes, because you are acting like Mussolini”
“Mussolini he’s the one who got things done, did he?”

Nell’infinito universo femminile targato Shondaland si è spesso visto donne potenti e sicure di sè, capaci di prendere in mano la situazione nella circostanze più complicate e sistemare, sempre o quasi, il tutto. E sono le donne in How To Get Away With Murder ad essere il motore della narrazione: da Annalise a Rebecca, da Bonnie a Laurel. Ma “Not Everything’s About Annalise”, e questo lo si capisce alla perfezione in questo episodio: mentre la Keating cerca di sopravvivere nella dura realtà carceraria, all’esterno la situazione si fa sempre più drammatica. Bonnie, nel suo infinito sentirsi inadeguata confessa ai ragazzi di aver disperatamente bisogno del loro aiuto, di non essere in grado di trovare un modo per tirare fuori Annalise dalla galera. E questo potrebbe essere vero oppure una semplice tecnica, visto come si è concluso il flashback.
Con Laurel ancora in ospedale e con Connor preda delle sue paranoie, è Michaela a prendersi il trono di regina della puntata. Comportandosi “come Mussolini” per raggiungere i propri obiettivi, il personaggio interpretato da Aja Naomi King, prima affronta duramente la rettrice dell’Università, poi costringe Connor ad hackerare il pc del Procuratore (“Sam deserved it“) per scoprire tutte le accuse a carico di Annalise.
Ed è proprio Annalise Keating a regalare un pezzo meraviglioso della propria umanità. Nel corso delle stagioni si è imparato a conoscerla sotto ogni aspetto, dalla leonessa indomabile nelle aule di tribunale, alle indimenticabili scene a casa della madre. Annalise è stato tutto questo, una professoressa brillante, una vera e propria mamma per i K5, nonostante tutte le menzogne e le situazioni che ci sono state in 3 stagioni. Adesso, però, tutto sembra andarle male e la sua vita in carcere è, come da previsione, durissima. La quotidianità dietro le sbarre ci è stata mostrata in modo diffuso in Orange Is The New Black, ma qui andiamo oltre. Annalise è vista come una “mangiatrice di ragazzini”, un vero e proprio mostro capace di tutto. La sua sofferenza è tangibile e culmina nello sfogo contro il Procuratore e in quella straziante scena in cui decide, con una lametta, di tagliarsi tutti i capelli (non suoi). Per la prima volta la Keating è totalmente a nudo, senza trucco. È sola e indifesa in un contesto terribile, capace di mettere alla prova anche la persona più forte e, proprio per questo motivo, è ancora più interessante.
Le donne, dicevamo, fulcro di tutto nello show di Peter Nowalk. Il fare sospetto di Meggie insospettisce e non poco Laurel. La domanda sorge spontanea: l’ex ragazza di Wes nasconde qualcosa? Probabile, nessuno nel mondo di How To Get Away With Murder è totalmente pulito.
Bisogna comunque far notare come le puntate successive alla morte di un protagonista in una serie tv siano sempre le più delicate. Lasciare troppo spazio ai ricordi e al dolore oppure metterci subito una bella pietra sopra? HTGAWM sceglie, saggiamente, la via di mezzo: Annalise sembra realmente dispiaciuta e addolorata, mentre tra i K5 la morte di Wes è vista più come una liberazione (in fondo non perdono occasione per ricordare che tutto ciò che di cattivo è successo nelle loro esistenze è accaduto a causa sua). La confessione di Frank appare debole e, soprattutto, prevedibile. Le indagini proseguono, anche se la situazione appare chiara. Nate, come sempre, è nel limbo. I dubbi si accumulano. Chi ha bruciato la casa? E soprattutto, cos’altro si sono detti, al telefono, Frank e Bonnie? Al solito nessuna domanda avrà una risposta nel brevissimo periodo ma d’altronde non era nemmeno quello che si chiedeva a “Not Everything’s About Annalise”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il personaggio di Annalise
  • Michaela come Mussolini
  • Puntata ancora troppo piatta rispetto agli standard
  • Il solito inutile Nate
  • Connor e le sue paranoie

 

“Not Everything’s about Annalise” è un’altra puntata di passaggio. Non accade nulla di indimenticabile ma vengono poste le basi per sviluppare al meglio la trama nelle prossime puntate. Riuscirà Annalise ad uscire dalla prigione? E se Bonnie non fosse una persona insicura ma semplicemente una grande giocatrice? Ma soprattutto: e se Wes fosse ancora vivo?

 

We’re Bad People 3×10 5.41 milioni – 1.5 rating
Not Everything’s About Annalise 3×11 4.69 milioni – 1.3 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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