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Billions 2×03 – Optimal PlayTEMPO DI LETTURA 5 min

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Vi sarà certamente capitato, anche solo una volta, di distribuire ad amici meno esperti di serialità televisiva qualche consiglio in merito. Alla consueta domanda “Quali serie tv mi consigli?” i più esperti avranno già stampato in testa un personalissimo podio da illustrare nel dettaglio per fare sfoggio delle proprie conoscenze in ambito televisivo. Altri, a un livello ancora superiore, arriveranno a prepararsi una top 3 in base al genere, così da accontentare ogni richiesta. Altri ancora, più semplicemente, si limiteranno a consigliarvi le migliori novità stagionali. Ora, a prescindere dalla categoria in cui pensate di rientrare, se un vostro amico vi facesse la fatidica domanda, voi ve la sentireste di consigliare Billions? Noi personalmente no.
Le motivazioni alla base di questa scelta non sono certo riconducibili ad un’eventuale mancanza dal punto di vista estetico o stilistico, né tantomeno collegate alle performance degli attori scelti per far parte del cast. A influire sul nostro giudizio è invece un altro aspetto, quello strettamente legato alla capacità di stupire, coinvolgere, ingrediente fondamentale di ogni serie di successo e quasi totalmente assente in Billions.
Si tratta naturalmente di un aspetto molto soggettivo, ma prendendo in considerazione la mole di telefilm che ogni settimana costringe ogni membro di Recenserie di fronte ad un monitor, e dunque presupponendo un minimo di esperienza in materia, possiamo affermare con assoluta certezza che l’eventuale cancellazione della serie non susciterebbe grande scalpore. Non è questo il caso, visto il rinnovo fulmineo agguantato pochi giorni dopo la messa in onda di questo terzo episodio, ma, parlando in via ipotetica, potremmo quasi dire che un po’ se lo meriterebbe, quantomeno per via dell’enorme opportunità non adeguatamente sfruttata.

Babe, everyone in the world, apart from you, me and the kids is cannon fodder.”

Bobby Axelrod è senza dubbio una personalità molto complessa. I privilegi ottenuti grazie al suo sconfinato patrimonio finanziario vengono in parte compensati da una mole impressionante di preoccupazioni, lavorative e personali, che ogni giorno affollano la sua mente. Poche persone resisterebbero all’enorme carico di responsabilità che un impero economico come quello di Axe comporta, senza parlare dei numerosi problemi legali e delle ripercussioni che tutto questo ha sulla sua vita familiare. Grazie al nostro ruolo passivo da spettatori noi abbiamo una visione molto più chiara dell’uomo Bobby Axelrod, conosciamo il suo lato più umano ma anche quello più cinico e calcolatore. Eppure, nonostante gli autori siano riusciti a compiere sul personaggio di Lewis un ottimo lavoro di caratterizzazione, qualcosa ancora ci sfugge.
E questo è un bene, perché è proprio grazie a questa nostra inconsapevolezza che il personaggio di Taylor acquisisce maggiore importanza. Circondato da un alone d’ambiguità, questo character si erge, fin dal primo momento in cui ci viene presentato, sul concetto di neutralità. Di genere, questo è indubbio, basti pensare alle continue precisazioni fatte dalla stagista in merito ai pronomi da utilizzare qualora ci si riferisse a lei, ma soprattutto neutralità dal punto di vista emozionale. Lo stratagemma della partita a poker, qui utilizzato per ravvivare una puntata che altrimenti sarebbe stata nuovamente segnata da una totale monotonia, non fa altro che mettere in mostra questo aspetto: Taylor è una ragazza talentuosa, destinata a fare grandi cose, e questo Axe lo sa bene, ma a differenza degli squali che la circondano lei riesce a far prevalere il lato più razionale, evitando così di farsi distrarre da qualsiasi emozione che potrebbe ostacolare il raggiungimento dei suoi obiettivi. Paura, ansia, amore, odio non sembrano appartenere a questo personaggio e così, mentre uomini dalla statura inversamente proporzionale al proprio ego perdono milioni ai tavoli verdi e miliardari con il complesso del dio si credono tali in virtù del proprio patrimonio, la giovane ragazza continua silenziosamente per la sua strada, una strada che per ora potrebbe condurre in qualsiasi direzione.
Dall’altro versante, nel team Rhoades, ci si occupa più che altro di incastrare Lawrence Boyd, sfruttando un’ingenua assistente di volo per i propri scopi. Fine.
Come abbiamo già detto, il fulcro della puntata è senza dubbio l’Alpha Cup, e infatti gran parte del minutaggio è dedicato proprio alle varie sfide sui tavoli verdi. Approfittando di questo evento, gli autori spostano nuovamente l’accento sul triangolo Todd/Wendy/Axe, ufficialmente imperniato su una rivalità strettamente lavorativa tra i due uomini d’affari, ma viziato visibilmente dal rapporto oramai incrinato tra Wendy e il suo ex datore di lavoro, universalmente conosciuto per la sua straordinaria capacità di serbare rancore in eterno a chiunque non riconosca la sua autorità o gli abbia fatto – anche solo pensato di fare – un torto.
Tutto questo va infine a incastrarsi alla storyline inerente al tentativo di Axe di diversificare comprando una squadra nell’NFL. Questo segmento finisce così per racchiudere letteralmente al suo interno tutto il resto dell’episodio, facendo da introduzione e conclusione di questo terzo atto, e ci regala, per l’ennesima volta, uno sguardo alla vera natura del protagonista, disposto a fare qualsiasi cosa pur di raggiungere i propri scopi e dotato di tutti i mezzi economici necessari per levare di torno chiunque si metta sulla sua strada.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buona l’idea di scuotere la situazione con l’espediente della partita a poker…
  • Buona l’idea di dare ad Axelrod una sorta di discepola che è anche la sua antitesi…
  • Sempre perfetto il lavoro compiuto da Lewis sul suo personaggio…
  • …ma decisamente poteva essere fatto meglio.
  • …ma se poi la fai diventare rain man allora non ha molto senso.
  • …ma ci fosse una volta che Axe non la prende sul personale e la butta in caciara.

 

Questa settimana decidiamo di salvare Billions, consci del fatto che si può, e si deve fare meglio di così. A maggior ragione se si pensa al rinnovo lampo conquistato dalla serie dopo appena tre appuntamenti stagionali. Rinnovo che si spera diventi un buon pretesto per impegnarsi di più e non un buon motivo per smettere di provarci.

 

Dead Cat Bounce 2×02 0.51 milioni – 0.2 rating
Optimal Play 2×03 0.85 milioni – 0.2 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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