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DC’s Legends Of Tomorrow 2×15 – Fellowship Of The SpearTEMPO DI LETTURA 4 min

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Attention all combatants. May I have your attention, please? There are casualties on the battlefield. Brave men on both sides who are in urgent need of medical attention. I know that the divisions between us run deep, that they may very well be insurmountable. But I implore both of our armies for this one moment to come together as allies and honor a ceasefire so that the injured may be removed from the field of battle. There may come a day when our courage fails us, when we forsake our friendship and break the bonds of fellowship, but today is not that day. And perhaps in showing our humanity… we might just save it.

L’annata 2017, per quanto ancora nella sua fase iniziale, è stata decisamente il periodo di conferma e maturazione per DC’s Legends Of Tomorrow e la chiave di questo successo sta in episodi come “Fellowship Of The Spear”. La prima stagione, infatti, forse appesantita dalla presenza di diversi villain (Vandal Savage e i Time Masters) da caratterizzare e approfondire, risultava infatti bloccata a livello di creatività. Con l’introduzione della Legione, una serie di personaggi già “fatti e finiti”, consapevoli di poter dedicare loro un minutaggio ridotto (ma aggiungiamo: che minutaggio!), gli autori si sono invece potuti concentrare alla natura di fondo dello show prendendosi giustamente poco sul serio:  i viaggi nel tempo. Viaggi nel tempo che finalmente non sono più omaggio e citazione a diversi momenti della storia, ma attingendo a tutto il potenziale comico e narrativo del caso diventano una vera e propria ispirazione di momenti storici salienti della realtà e – nello specifico degli episodi meglio riusciti finora – della realtà cinematografica evidentemente molto cara al trio Berlanti-Guggenheim-Kreisberg.
Proprio da questo punto di vista sta la forza di questo viaggio all’interno del Legendarium tolkieniano, notevolmente diverso da quello effettuato nei confronti di George Lucas. Nonostante la comune presenza di un vastissimo pubblico di fan e appassionati infatti, Tolkien presenta al tempo stesso anche molteplici sfumature accademiche. Gli studi e le ricerche sulle sue opere sono tanto numerose che rendono la figura dello scrittore inglese molto più seria e impegnativa da trattare rispetto al cineasta americano. Da apprezzare quindi la scelta di introdurre all’interno della ricerca della Lancia di Longino il personaggio di Tolkien filologo, prima ancora che scrittore pluri-affermato.
L’episodio scorre facilmente di citazione in citazione, creando la finzione di un J.R.R.T. ispirato dagli eventi che accadono nella Francia del ’16. Certamente qualcuno potrebbe obiettare che il discorso di Aragorn Capitan Rip Hunter sia una scena comoda da inserire, perché viaggia su emozioni e sentimenti già provati da ogni fan della Terra di Mezzo. Seppur parzialmente vero, l’epica di quelle parole funziona e cosa più importante non è fine a se stessa, ma al servizio della trama dell’episodio, così come le incisioni latine che compaiono dal fuoco o la presentazione della compagnia tra screzi e tentazioni dell’Unica lancia.
Ovviamente siamo su CW e i problemi non possono mancare. La pecca più grande è rappresentata da Amaya – poco incisiva la sua ambiguità – che si rende partecipe di un probabile errore storico: quante sono le possibilità che una ragazza nata e vissuta in Africa per gran parte della sua vita e prelevata dalle Leggende nel 1942 possa conoscere Tolkien, considerando che allora aveva pubblicato solo Lo Hobbit (1937) e il successo del Signore degli Anelli era lontano più di dieci anni (1954)? Poche, ma tutto sommato è un’imprecisione talmente piccola da non inficiare globalmente la qualità della puntata.

Don’t play with fire, Mick.

Una puntata che funziona anche a livello orizzontale con il plot twist perpetrato da Snart ai danni di Mick e di tutta la squadra. Molto probabilmente, entro i prossimi ultimi due episodi della stagione si assisterà a un “doppio-doppio-gioco” da parte dell’incendiario Rory. Per il momento però, oltre ad apprezzare un graditissimo ritorno, assistiamo alla perfetta evoluzione di un personaggio che in questa stagione ha subito forse la caratterizzazione migliore di tutte, tra le Leggende. Forse non così inaspettata, ma il cambio di barricata può essere letteralmente la miccia da accendere per un season finale esplosivo e coi fiocchi. Le premesse, in tutta onestà, ci sono tutte.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’evoluzione di Mick e il ritorno di Snart
  • La coralità del cast
  • Citazionismo e “inspirazionismo” a go go
  • John Ronald Reuel Tolkien e il suo aplomb britannico
  • Piccole imprecisioni (Amaya su tutto)
  • L’humor nero a tema religioso mal si addice a una serie del genere

 

Dopo il series low di settimana scorsa, le improbabili ma riuscite Leggende non si arrendono, tirano fuori gli attributi e regalano l’ennesimo ottimo episodio di questa stagione.

 

Moonshot 2×14 1.34 milioni – 0.5 rating
Fellowship Of The Spear 2×15 1.72 milioni – 0.6 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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