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Feud: Bette And Joan 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 4 min

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Ryan Murphy è una miniera infinita per la serialità televisiva, che si tratti di prodotti originali (Glee, American Horror Story, Scream Queens) o basati su storie vere come American Crime Story e appunto Feud. FX/FOX e Murphy ormai hanno un rapporto di reciproca fiducia e Ryan non deve neanche presentare l’idea dello show a qualche altro network perchè FX o FOX gli danno praticamente carta bianca sin dal principio. Feud è l’ultima arrivata delle serie antologiche di Murphy ed è incentrata sulle rivalità tra personaggi importanti del mondo dello spettacolo.
Questa prima stagione ha il suo focus nel rapporto di amore/odio e stima/invidia tra Bette Davis e Joan Crawford, a partire dalla loro collaborazione in “Che Fine Ha Fatto Baby Jane?” del 1962 (si consiglia ai lettori di guardarsi questo film per capire meglio le vicende e per apprezzare le performance originali delle attrici). Nel caso ve lo foste chiedendo quindi, Feud: Bette And Joan è il titolo della prima stagione mentre per la seconda, visto che FX ha già rinnovato la serie, il titolo sarà Feud: Charles And Diana e avrà come protagonisti i reali inglesi.
Al centro del pilot si trova Joan Crawford che, non più giovane e con molti debiti, cerca in tutti i modi di far risorgere la sua carriera di attrice trovando la soluzione nell’adattamento del romanzo “What Ever Happened To Baby Jane?” incentrato su due ex dive in decadenza e il loro rapporto. La Crawford ed il regista del film Robert Aldrich (Alfred Molina) riescono a trovare la co-protagonista, Bette Davis (anche essa con una carriera in caduta libera e non più la grande stella di un tempo) ed una produzione per il film nonostante sia molto rivoluzionario per l’epoca, sia perché ha come protagoniste due donne non giovani e attraenti sia perché nel cast non si trovano delle dive del momento che permettono di far incassare tanto e subito agli studios.
Feud possiede tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna della carriera di Murphy: forti personaggi femminili in contrasto, riferimenti all’attualità sociale e politica, cast stellare.
Questo pilot realizza esattamente ciò che una series premiere deve fare: introdurre storia e personaggi e far entrare il pubblico nell’ambientazione, nulla di più, nulla di meno. Tutta l’ora abbondante di puntata ruota attorno alle performance attoriali delle protagoniste con una Jessica Lange, la pupilla di Murphy (era mancata un po’ dagli schermi), nei panni di Joan Crawford ed una Susan Sarandon in quelli di Bette Davis che si calano perfettamente nel ruolo e anche la Sarandon, che per la prima volta recita in un telefilm di Murphy, comprende appieno ciò che i suoi personaggi richiedono: entrare nel dettaglio, nel particolare e portare sullo schermo donne forti ma anche fragili e soprattutto con moltissimi difetti. È dai tempi di Glee che si dibatte e si critica Murphy per aver sempre rappresentato nei suoi prodotti le figure femminili come negative in qualche modo, perennemente impegnate in litigi fra di loro, incapaci di fare squadra o di costruire una vera amicizia. Si potrebbe dire che queste critiche possano applicarsi anche a Feud e, anzi, qui il conflitto tra donne è elevato a tema centrale.
Altro topic principale e collegato direttamente all’attualità è Hollywood e come si occupa dell’invecchiamento delle sue attrici e che possibilità dà loro. Nel 1962, ma anche oggi, la risposta potrebbe essere quasi la stessa: non se ne occupa, passati i 40 anni di età la maggior parte delle carriere delle attrici finisce o si riesce ad avere solo ruoli di poca importanza. Certo, negli ultimi anni la situazione sta cambiando, grazie soprattutto alle battaglie femministe e a delle sceneggiature meno incentrate sugli stereotipi, ma Feud ricorda come la situazione in cinquant’anni non sia cambiata di molto.
Pecca del pilot è però il ritmo che viene rallentato da alcune sequenze di scene non proprio necessarie, come quelle che riguardano Olivia De Havilland che, come in un documentario, spiega il rapporto ed il carattere delle protagoniste, cose non necessarie che si evincono anche dalla visione della puntata.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le performance attoriali delle attrici
  • Rierimenti all’attualità
  • Ritmo un po’ lento

 

Pilot realizzato come si deve e che funziona perfettamente. Il ritmo risente di questo ma rimane un prodotto di qualità, con grandi interpretazioni, una scrittura solida e che contiene tutte le caratteristiche che si conoscono già dei telefilm di Ryan Murphy.

 

Pilot 1×01 2.25 milioni – 0.5 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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