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Girls 6×05 – GummiesTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Reasons it’s insane to have a baby:
1. I’m only 27
2. I act even younger than that
3. I’ll probably never see that dad again
4. I am bad at sports
5. I will make less than 24k this year
6. I once forgot about a Guinea pig for six weeks
7. I have oral herpes”


Occorre innanzitutto una presa di coscienza generale da parte di una fetta di pubblico, recensore incluso. Girls è stata da sempre una serie “scomoda” da vedere, non esteticamente appagante, con la caratteristica chiave di avere protagoniste che più antieroiche non si potrebbe. Al tramontare di questo dramedy targato HBO, una sterzata è stata effettuata.
A dire la verità, già nello scorso season finale Hannah sembra acquisire un diverso grado di maturità e consapevolezza riguardo il mondo che la circonda. Questa sesta stagione sembra legittimare questa lettura, conferendole, nel precedente episodio, la svolta di vita decisiva. Il figlio in arrivo, malgrado gli esilaranti “contro” che stila, significa per lei un nuovo punto di partenza, uno stato di quiete da cui ripartire, mettendo da parte il mondo burrascoso che si era creata intorno.
E’ proprio facendo i conti con questo mondo burrascoso che deriva la presa di coscienza di cui si faceva riferimento ad inizio recensione. Hannah si pone a confronto con le eccentricità che la stessa serie Girls dipingeva e voleva dipingere. La sua svolta verso una deriva assai più convenzionale sembra come compiacere il pubblico (o una fetta di pubblico, o almeno chi sta scrivendo).

“I’m not a bad person, by the way.”


Il cambiamento di Hannah, come visto, pone lo spettatore di fronte ad una prospettiva diversa per cui approcciarsi con questa stagione finale. Inevitabilmente i personaggi volgono ad un crepuscolo narrativo. Inevitabile, quindi, un immediato ed inevitabile confronto/conflitto tra le personalità che sanno guardare avanti – che vogliono guardare avanti – e quelle che sembrano aggrapparsi a modi di fare ripetitivi.
Tale dualismo appare chiaro e lampante nella liberatoria sequenza in cui Ray vive la morte di Hermie quasi con una nostalgica felicità, mentre Marnie conferma di non riuscire a vivere e ad apprezzare ciò che la circonda. Inevitabile l’applauso quando Ray, quasi noncurante, le sbatte in faccia l’inutilità del loro rapporto. Il confronto, nelle prime battute dell’episodio, con Shoshanna (altro personaggio, forse il primo tra tutti, capace di guardare avanti) sembra indirizzare la serie verso un finale ben preciso, riguardo questi due personaggi.

“And then you met me, remember?”


Se Marnie sembra attaccarsi a dei cicli ben precisi di comportamento, Jessa e Adam sembrano fare di peggio. La meschina noia che Jessa porta nella vita di Adam si sublima in un vero e proprio circo derisorio per la sua ex-amica, nonché potenziale rivale amorosa, da distruggere anche quando ormai non rappresenterebbe nessun pericolo.
In questa sesta stagione, questi due personaggi sono stati sempre rappresentati all’interno di un appartamento, chiusi in una gabbia, quasi condannati a ripercorrere il proprio passato. Proprio in questo Girls sembra mostrarci cosa sta lasciando indietro. Una finestra sul passato di ciò che certi personaggi erano e di ciò che certi personaggi continuano ad essere.

“- Madre! Dov’è la mia madre?
[…]
– Alfonsino che m’hai chiamato? Ero un attimo al bagno.”



Il dualismo tra personaggi, tra situazioni, tra caratteri (Hannah inizia l’episodio con la già citata lista, stilando i “contro”, ma si presuppone esista anche una lista di “pro”, per lo meno nella sua testa) è il centro di questo giro di boa della sesta stagione. Se si è osservata la dicotomia tra personaggi legati a eterni ritorni e personaggi disposti a guardare verso il futuro, è anche possibile riscontrare questa separazione nei dialoghi di Hannah. Durante tutto “Gummies”, Hannah sembra confrontarsi con lei stessa, secondo diverse angolazioni. Al centro ovviamente la gravidanza, dialoga in rima con la madre, poi con Elijah, poi di nuovo con la madre, infine con la sua “controfigura”. Quasi passaggio obbligato (si spera non forzato) provare a dare un’interpretazione a questi tragicomici dialoghi.
Loreen è ovviamente quella Hannah tanto assetata di libertà e solitudine che avrebbe considerato un eventuale bambino/a come una palla al piede. Tanto da ritrovarsi poi da sola, a vomitarsi addosso (si perdonerà la citazione poco attinente, ma la corsa di Elijah e Hannah alla ricerca della genitrice ricordava troppo un grande classico).
Elijah è il lato di Hannah fancazzista, immaturo, assolutamente non pronto ad avere figli (“You’re gonna be a terrible mother”). Quel lato disfattista e autodistruttivo con cui è stata mostrata tante volte nelle precedenti stagioni.
Infine, nella pace della New York notturna, sui gradini di un appartamento, Hannah si rivolge a se stessa, ovvero l’attrice che la interpreta nell’assurdo film di Adam. Un’attrice – un’artista – che descrivendo il suo personaggio parla di “una scrittrice” e basta, individuando così il lato più creativo e innocente della protagonista, quel lato che le ricorda che avere bambini è una cosa meravigliosa, senza troppi viaggi mentali.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Elijah fa ridere
  • L’evoluzione di Hannah
  • Ray che sfancula Marnie
  • Il dialogo finale tra Hannah e l’attrice
  • Enorme dualismo in tutto e per tutto
  • Jessa che rosica
  • Hannah che gira la signora pensando sia la madre ricorda: “Ma tu non sei la mia irreperibile madre!”
  • Chissà che non si voglia andare nella direzione dipinta da Hannah (con Elijah a farle da “compagno”) ricreando la situazione dei genitori, ma senza segreti e delusioni
  • Sempre poca Shoshanna
Una serie sempre poco mobile si sta muovendo verso quella maturità che è ingrediente indispensabile per realizzare un riuscito series finale.
Painful Evacuation 6×04 0.5 milioni – 0.2 rating
Gummies 6×05 ND milioni – ND rating


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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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