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The Path 2×10 – RestitutionTEMPO DI LETTURA 3 min

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Procedendo con la visione di “Restitution”, l’impressione è quella di assistere a un secondo atto di “Oz“, per giunta quello più noioso. Ogni sviluppo narrativo scaturito dal nono episodio viene qui semplicemente approfondito e valutato, dai personaggi così come dal pubblico, lasciando spazio solo negli ultimi secondi di puntata all’unica cosa realmente interessante agli occhi dello spettatore: Eddie finalmente pronto per legnare a dovere Cal.
Anche questa settimana vengono abbandonate al loro destino le uniche due storyline che non coinvolgono direttamente gli appartenenti al movimento e le loro instabili relazioni affettive, vale a dire l’indagine condotta da Abe e la questione delle acque avvelenate, difetto che già abbiamo fatto presente un paio di volte. Il minutaggio riservato a questi due segmenti narrativi impallidisce se messo a confronto con lo spazio riservato ai soliti problemi che affliggono la martoriata famiglia Lane, problemi che comunque lo spettatore ha abbondantemente recepito e sui quali appare inutile perdere ulteriore tempo, a maggior ragione, adesso che mancano tre episodi al termine della stagione. La rivelazione fatta da Ashley in merito al ricatto bello e buono di Cal risulta essere l’unico esito interessante delle vicende (sottintendendo la carogna di Eddie nei secondi finali) messe in scena in questo episodio, sebbene telefonatissima sin dal ritorno del personaggio in quanto unica ragione plausibile per rimettere in piedi e conferire sensatezza alla storyline.
Di scarso impatto è anche l’incursione di Tessa a casa Lane, utile solo a sottolineare, per l’ennesima volta, il disagio provato da una persona che ha subito l’abbandono da parte della sua famiglia a causa di un culto fondato su menzogna e ambiguità, oltre che guidato da persone che hanno fatto dell’ipocrisia la propria arma di difesa da tutte le contraddizioni sottese al cieco credere in qualcosa che esiste solo nella loro testa.
La cosa che però lascia maggiormente perplessi è la scelta di favorire momenti obiettivamente inutili, considerata la loro povertà di contenuti, quali ad esempio l’incontro tra Eddie e sua figlia, l’ennesima reiterazione di situazioni viste e già viste, o l’incontro di Sean con la madre, ulteriore riprova di quanto siano ridondanti questioni come l’illusoria libertà di pensiero millantata da sette e movimenti pseudo-religiosi. Il tutto finisce così per configurarsi come un eccesso, dunque non strettamente necessario e, alla lunga, anche fastidioso.
Quantomeno, in virtù della titolazione del prossimo episodio, “Defiance” (sfida), possiamo presumere che finalmente assisteremo al tanto atteso scontro tra i due protagonisti maschili della serie. Una sfida che verrà combattuta su più fronti: quello religioso, nel senso di una lotta per il ruolo di leader del movimento; quello paterno, per la riconquista del rispetto di Hawk; e infine quello sentimentale, con l’obiettivo di mostrare la vera natura di Cal a Sarah, al fine di riappropriarsi della sua amata famiglia.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La rivelazione di Ashley sul ricatto di Cal
  • La carogna di Eddie
  • Lentezza disarmante
  • Troppo spazio dedicato a storyline ben poco interessanti
  • Abe?
  • E l’acqua?
  • Tre puntate alla fine e di fatto non è successo nulla

 

Questa settimana proprio non ci siamo. Mancano tre episodi e la serie sembra essere intenzionata a seguire la medesima direzione della precedente annata: un salto nel vuoto, senza paracadute.

 

Oz 2×09 ND milioni – ND rating
Restitution 2×10 ND milioni – ND rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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