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13 Reasons Why 1×01 – Tape 1, Side ATEMPO DI LETTURA 4 min

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“Hey, it’s Hannah. Hannah Baker.”


Tra tutti i periodi della vita di un essere umano, l’adolescenza è sicuramente il più complesso. È il momento in cui si è più fragili e si vedono le cose in bianco o in nero. Si forma una propria identità e la si confronta con i propri amici e compagni. Di conseguenza la scuola, oltre ad arricchire la mente, risulta fondamentale per questo passaggio. Questa istituzione spesso odiata e bistrattata serve a formare le persone del futuro: presidenti, avvocati, meccanici e tanti altri ruoli. Per cui la scuola è vita, nel senso che dà e offre possibilità. Ma ogni tanto toglie e, in 13 Reasons Why, la scuola e il periodo dell’adolescenza sono sinonimo di morte.
Netflix, l’amata piattaforma on demand, ormai inseritasi tra le migliori disponibili sulla piazza, il 31 marzo 2017 ha rilasciato l’adattamento seriale del romanzo di Jay Asher, 13. Originariamente il libro, scritto nel 2007, non doveva avere come trasposizione questa serie, bensì un film. Nel 2011 la casa cinematografica Universal Pictures acquistò i diritti del romanzo per poter girare un film con protagonista Selena Gomez ma, per qualche motivo, il film non andò in porto. Fortunatamente la Gomez rimase affascinata dal progetto tanto che nel 2015 decise di divenire produttrice esecutiva di questa serie, dando così il via alla produzione. La scelta del cast fu meno travagliata. La diva della Disney decise di rimanere dietro le quinte e vennero scelti come protagonisti due attori agli antipodi: Katherine Langford (Hannah Baker) & Dylan Minnette (Clay Jensen). Se per la Langford, attrice ancora agli inizi, questo rappresenta il suo esordio seriale, per il secondo la storia è diversa. Minnette non è di certo un attore di punta, ma può vantare la presenza in serie del calibro di Lost, Agents Of S.H.I.E.L.D. e Scandal. Da annotare anche la presenza di Kate Walsh, attrice che di certo non ha bisogno di presentazioni. Per quanto riguarda il resto del cast nessuno vanta performance da Premio Oscar, sebbene molti attori siano già comparsi in alcuni teen drama, categoria a cui appartiene anche questa serie. I nomi che fanno più “rumore” risultano legati a produzione e regia: tra i produttori esecutivi, oltre a Selena Gomez, sono presenti Tom McCarthy (regista dei primi due episodi), Michael Sugar e Steve Golin, produttori e vincitori del Premio Oscar per il miglior film nel 2016 con Il Caso Spotlight.

“It’s me, live and in stereo. No return engagements, no encore, and this time, absolutely no requests. Get a snack. Settle in. Because I’m about to tell you the story of my life. More specifically, why my life ended. And if you’re listening to this tape… you’re one of the reasons why.”


L’incipit della serie è tanto semplice quanto allettante: Hannah Baker si suicida per ragioni ignote e lascia sette cassette a Clay, all’interno delle quali sono presenti tredici motivi per l’atto estremo. Ogni ragione è riconducibile ad una persona diversa. Clay al termine di ognuna dovrà passare la cassetta ad un’altra delle tredici persone. La formula della serie non è niente di particolarmente innovativo anzi, è abbastanza simile a Desperate Housewives e Big Little Lies ma, non avendo ancora esaurito il suo potenziale, non vi sono ragioni per denigrare questo particolare tipo di schema.
Essendo un teen drama è necessario fare delle premesse. I personaggi sono abbastanza stereotipati e infatti Clay viene presentato come il “classico” ragazzo asociale, prototipo standard dell’emarginato che è presente in qualsiasi serie di questo genere. Altra premessa sono i rituali classici legati a questo tipo di prodotto: lo sport è quasi più importante della scuola vera e propria, ci si innamora al primo sguardo e i genitori sono ultra-protettivi oppure dei disadattati di prima categoria. Presupposti difficili per un certo tipo di spettatore, ma fondamentali per entrare nel mood della serie. Dopo averli accettati, però, “Tape 1, Side A” si rivela essere un buon pilot. L’atmosfera che si respira è quella di un thriller e, probabilmente, mano a mano che si andrà avanti, la serie si farà sempre più cupa e gli intrighi aumenteranno.
Tra le cose più azzeccate a proposito dell’incipit è che colui che sta ascoltando la cassetta è all’oscuro della verità e non sa quando la mancata protagonista parlerà di lui. Nella parte A del nastro numero 1 è stato smascherato Justin Foley, personaggio presentato come ragazzo per bene, ma che si rivela essere il classico bastardo a cui interessa solamente fare home run con le ragazze. Gli altri undici, escludendo Clay e Justin, sono ancora da identificare. Solo il tempo e la voce di Hannah sveleranno le motivazioni restanti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Incipit affascinante
  • Comparto musicale
  • Carattere thriller
  • Tony il sorvegliante
  • Sigla
  • Premesse obbligatorie
  • Mrs. Baker odiosa fin da subito

 

Per godersi appieno un prodotto televisivo sono necessarie due cose: non avere aspettative troppo alte e accettare le premesse iniziali. Fatto questo, 13 Reasons Why offre un buon pilot e costringe lo spettatore ad un binge-watching forzato per scoprire al più presto le ragioni del suicidio di Hannah.

 

Tape 1, Side A 1×01 ND milioni – ND rating
Tape 1, Side B 1×02 ND milioni – ND rating

 

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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