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New Girl 6×21 – San DiegoTEMPO DI LETTURA 5 min

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What is your name?
Glen Matthews.” 
“Well, that was easy. […] I’ve been here for eight years, and I don’t know your name. I’ll call you “The Janitor”. I’m sure I have asked you what your name is.”
I don’t think so. People don’t want to know a janitor’s name. You’ve probably forgotten my name already.”
[…]
Well, then, so long, Glen Matthews.”
“So long.”

Questo dialogo, estrapolato dal season finale di Scrubs (sì, perché la nona stagione, ovviamente, non esiste), presenta non pochi elementi in comune con la grande rivelazione messa in scena da “San Diego”, nonché alcuni indizi che potrebbero aggiungere significato alle scelte degli autori. Innanzitutto, a livello narrativo, il nome dell’Inserviente, come noto ai fan dell’indimenticabile show, è stato a lungo uno di quei “misteri” tipici delle sit-com americane: divertenti, non cruciali per la trama, ma utili a circondare di fascino un personaggio e, soprattutto, a far sentire il “fandom” creatosi attorno alla serie un’elité ristretta, perché capace di cogliere precise ricorrenze (risolto, nel caso della medical-comedy con una gag ulteriormente spassosa, visto che subito dopo il dialogo con JD sopra riportato, l’Inserviente incrocia un collega che lo chiama invece Tommy). Un po’ come il Mistero dell’Ananas o il lavoro di Barney in How Met Your Mother (e, ancora, di Chandler in Friends), quest’ultimo svelato anch’esso in concomitanza dell’ultima stagione della serie. E, allora, la rivelazione del nome di Schmidt, gestita con una trovata a dir poco geniale, ossia quella dell’omonimia con Winston, può valere come un indizio extra-diegetico sul futuro dello show, anche se ancora, ripetiamo, piuttosto incerto (chissà quanto ci vorrà per svelare un altro mistero da comedy: il cognome di Penny in The Big Bang Theory n.d.r.).
Va sottolineato, in primo luogo, quanto la gag dei “Due Winston” funzioni, tanto da reggere  un’intera storyline all’interno dell’episodio, con situazioni irriverenti continue, grazie anche al coinvolgimento di tutti i membri del loft, fino all’inevitabile e fantastico climax in camera da letto di casa Schmidt. Una soluzione presentata anche benissimo (con la scena ambientata nell’ufficio di Schmidt dai toni sensazionalistici), come lo erano stati appunto il macchiavellico piano del P.L.E.A.S.E. di Barney o la cattivissima presa in giro di “Tommy” a JD, pur senza particolari collegamenti precedenti, suggerendo che possa esser stata pensata con tutte le probabilità in tempi recenti (se non poco prima di scrivere l’episodio stesso), eppure con una forte credibilità scenica. Ma soprattutto, come si diceva, la rivelazione infonde anche un senso di chiusura, o perlomeno di completezza, al background di Schmidt, giunto al suo capolinea col raggiungimento della stabilità matrimoniale e lavorativa.
Insomma, tutti segnali tipici di un season finale, come lo sono d’altro canto quelli dell’altra storyline di puntata, nonché la più orizzontale di stagione: la rottura della coppia Nick/Reagan, in stretto collegamento al riavvicinamento tra Jess e lo stesso Nick. Come si è detto più volte, sono questi ultimi “la coppia” della serie, i Ross e Rachel, JD e Elliot, Ted e Robin di New Girl. Il ritorno di fiamma, in tempo per la stagione finale, è infatti un must per comedy di lunga vita di questo tipo, ed è al tempo stesso un’operazione rivelatasi spesso delicata e non sempre riuscita. Sorvolando sul controverso Ted/Robin, basti pensare agli altri due casi menzionati, arrivati a ricongiungersi in maniera anche fin troppo naturale se non forzata, semplicemente perché “doveva finire così”, in vista della chiusura della serie.
Il riavvicinamento Jess/Nick, invece, che ha preso il via fin dal finale della scorsa stagione, sta trovando una certa e insperata coerenza narrativa, aiutata anche da precise e lodevoli scelte narrative. Felice infatti la soluzione di portare Jess lontana dall’azione principale, dal padre (anche perché è sempre un piacere rivedere il grande Rob Reiner), così come quella di farla ritornare, per l’occasione, ad uno stadio infantile (come l’irresistibile chiamata Skype mostra alla perfezione). Scelte che vogliono anticipare proprio il coronamento, al contrario, della sua vita amorosa. Coronamento che era già avvenuto in passato ossia con Nick, quello giusto (e ricordiamoci tutti come New Girl è cominciata, ossia con Jess tradita e abbandonata). Specie se a suggellare il tutto, poi, c’è la stessa benedizione del padre.
Stessa cosa dicasi per l’altro elemento della coppia, Nick, alle prese con la fine (forse anche piuttosto tardiva) della storia con Reagan, inserita comunque benissimo nella caratterizzazione e nel percorso personale del primo. L’immaturità dimostrata  nel fuggire dal treno, abbandonando vilmente la partner (toccando vette di follia non indifferenti), fa da contrasto all’evoluzione fin qui mostrata, che precede a sua volta, similmente a Jess, la chiamata del Papà Reiner e la sua benedizione. Oltre che risultare, va detto, piuttosto divertente, grazie soprattutto alla spalla insolita e sorprendente (poiché usata finora più che altro in funzione di Winston) di Aly, inquadrata brillantemente in un mood stanco e insofferente per tutto l’episodio.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Winston Schmidt, tutto 
  • La chiamata Skype della Jess teenager 
  • Nick che abbandona, in maniera altrettanto infantile, Reagan in treno 
  • Jess: lavoro ok (Preside), manca solo Nick
  • Nick: lavoro ok (Pepperwood Chronicles), manca solo Jess 
  • Praticamente tutte le grandi prove del cast: da Max Greenfield a Jake Johnson, fino  a Nasim Pedrad. Se New Girl è stato sempre decente, tra i suoi alti e bassi, lo si deve soprattutto a loro 
  • Il series finale è servito (?)
  • La rottura tra Nick e Reagan, tirata alla fine un po’ troppo per le lunghe. Più che altro perché priva d’appeal oramai da diverso tempo, come ha dimostrato anche la stessa risoluzione scenica 
  • Addio Megan Fox 
  • No, davvero, ma chi ha mai il coraggio di mollare Megan Fox? 

 

Un “Thank them all” per tante cose, per le gag riuscite e spassose dei “due Winston”, soprattutto per la fine di una storia come quella tra Nick e Reagan che aveva perso notevolmente di smalto e, di conseguenza, interesse per lo spettatore. Si arriva al dunque, il senso di chiusura ormai si respira da tempo e il prossimo episodio, potenziale series finale, appare già caricato di troppa responsabilità. Una cosa è certa, sia che ci salutino per un un anno oppure per sempre, i ragazzi del loft ci mancheranno, e visti i periodi di fiacca passati, può esser vista già come una vittoria.

 

Misery 6×20 1.98 milioni – 0.8 rating
San Diego 6×21 2.16 milioni – 0.9 rating

 

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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