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Sense8 2×01 – Who Am I?TEMPO DI LETTURA 4 min

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Dopo il lunghissimo hiatus inframezzato da un altrettanto lungo e filleroso speciale natalizio (che Netflix considera come 2×01 mentre noi no), Sense8 aveva bisogno di dare nuova linfa vitale alla sua trama, decisamente messa in pausa su tutti i fronti dopo un buon cliffhanger finale della prima stagione e ben 124 minuti di ottima regia e trama nulla. Ecco “Who Am I?” riparte con la consapevolezza che c’è del lavoro da fare per ridare spinta e coraggio ad una serie unica nel suo genere, e la consapevolezza dei fratelli delle sorelle Wachowski e di J. Michael Stracchino Straczynski.

Will: You think you’re hunting us? We are coming for you.

In questa season premiere viene dato spazio a tutti gli 8 sensates, come è giusto che sia, ma il focus ed il minutaggio più ampio è dedicato interamente agli unici 2-3 che possono effettivamente far ripartire la trama, come è giusto che sia. Ecco quindi che a Will, Nomi e Riley viene concessa maggiore attenzione e spazio, mentre ai restanti (più supporter character vari ed eventuali) viene assegnato il compito di sbandierare i temi tanto cari ai Wachowski, tramutandoli di fatto in ambasciatori di Liberté, Égalité, Fraternité. Niente di nuovo su questo fronte ma, prima di andare avanti, è bene sottolineare il rinnovato e crescente peso specifico di un altro character che, dopo gli eventi del season finale, non può che meritare maggior spazio: Whispers.
“Who Am I?” non è male, anzi se paragonata alle 2 ore precedenti di “A Christmas Special” è un capolavoro, tuttavia, come forse qualcuno ha già sbirciato a fine recensione, il voto è lo stesso ma i motivi sono diversi. Principalmente il tutto va additato a quella voglia matta delle Wachoswki e di Stracchino di far parlare i personaggi di sentimenti, quasi come se le 2 ore precedenti non fossero state abbastanza esaustive sui temi tanto a cuore ai tre showrunner. Qualsiasi topic e qualsiasi elemento può risultare eccellente se usato con parsimonia, così come il troppo stroppia qualsiasi cosa può degenerare e apparire pesante se riproposta costantemente, ed è esattamente questo il problema: la quantità. Se da un lato si capisce la necessità di non tralasciare alcun personaggio, dall’altro non si può non notare come l’unico modo trovato per dare a tutti i character il proprio spazio sia quello di ostentare pensieri ed opinioni già riproposte in ogni salsa e variante. Come si diceva ad inizio recensione, c’era bisogno di dare nuova linfa vitale alla serie, non rimanere bloccati in una palude di sentimentalismo (comunque apprezzabilissimo se preso a piccole dosi).
La vera svolta della puntata arriva grazie allo scontro sensoriale tra Whispers e Will, esattamente l’unico modo per riavviare il motore di Sense8. Le allucinazioni ed i continui giochi vedo/non vedo sono alla base del loro contrasto ma è solo alla fine di “Who Am I?” che tutto cambia nuovamente ed il cacciatore diventa preda invertendo i due ruoli. La segretezza dietro cui si celava Whispers è infatti stata “compromessa”, come dice lui stesso, ed ora le potenzialità di arrivare ad un vero scontro fisico annientando il nemico sono in crescita esponenziale. Se si sbircia tra i titoli delle puntate successive, si potrà notare che il titolo del season finale è “You Want A War?”, il che fa presagire molte cose e quasi certifica un passaggio chiave a cui prima o poi si dovrà arrivare: sensates VS BPO. Il come, il dove, il quando sono ovviamente ignoti ma, per come è stata impostata questa season premiére, lo scontro fisico, sensoriale e mentale tra le due fazioni sembra imprescindibile. Ci sarà sicuramente maggiore chiarezza con i prossimi episodi, per ora non si può far altro che apprezzare il modo in cui si è arrivati a questo cambio di ruoli.
La regia in tutto ciò, ad opera di Lana Wachowski, gioca un ruolo fondamentale per fare da collegamento empatico, fisico e visivo tra i personaggi e le situazioni. Il continuo gioco della camera, che inverte i personaggi portandoli in ambienti altrimenti irraggiungibili, rappresenta quanto di meglio si potesse chiedere allo show per chiarificare la situazione. Ovviamente il livello di raffinatezza raggiunto è dovuto sia ad un ottimo lavoro di Lana, sia ad un occhio dello spettatore, ormai abituato a questi capovolgimenti, capovolgimenti che altrimenti ora non sarebbero così apprezzabili. Inutile dire che questo è il vero punto di forza della serie: a prescindere da tutto e da tutti, guardare Sense8 fa bene agli occhi.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia al solito impeccabile e quantificabile come un personaggio aggiunto
  • Nuova linfa vitale alla trama orizzontale
  • Focus su Whispers
  • Empatia, empatia everywhere
  • Plot twist finale
  • Il concetto di Liberté, Égalité, Fraternité che continua ad essere ricordato senza sosta ad ogni occasione possibile
  • Lentezza derivante dal thumb down soprastante

 

“Who Am I?” riporta Sense8 sui giusti binari pur cadendo ogni tanto in una lentezza dettata dall’eccessivo desiderio di esternare emozioni. Potenzialmente potevamo dare anche un Thank Them All ma, conoscendo il potenziale, siamo consci che si possa fare molto di più.

 

A Christmas Special 2×00 ND milioni – ND rating
Who Am I? 2×01 ND milioni – ND rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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