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Doctor Who 10×09 – Empress Of MarsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Si è spesso scherzato sugli episodi scritti da Mark Gatiss, ovvero il Re dei filler. Sarebbe tuttavia ingeneroso considerarlo uno sceneggiatore di poca fantasia, capace solo di sfornare episodi di serie B. Per due motivi. Innanzitutto Gatiss, insieme a Moffat e al compositore Murray Gold, fa parte del team di DW sin dalla sua rinascita del 2005. La sua presenza fissa, oltre ad una carica predominante in Sherlock, lascia intuire un ruolo tutt’altro che ininfluente nei processi decisionali.
La seconda ragione per cui è scorretto sottovalutare il lavoro di Mark Gatiss va individuata nella ricerca della leggerezza che attua nella scrittura dei suoi episodi. Una leggerezza che non vuole assolutamente andare a sminuire il processo narrativo della stagione corrente, magari inserendo una trama verticale scialba e priva degli elementi tipici della serie. Mark Gatiss ha da sempre cercato, nei suoi episodi, di recuperare un certo grado di ingenuità che caratterizzava la serie classica, non disdegnando una buona dose di ironia. Ovviamente ha fatto eccezione “Sleep No More“, il suo episodio della scorsa stagione (per cui, a quanto pare, era anche stato pensato un seguito) che tendeva vagamente allo sperimentale e al pointless.
Andando a ritroso, effettivamente, gli episodi di Mark Gatiss si sono sempre contraddistinti per una fusione di generi e commistione di personaggi apparentemente incompatibili gli uni con gli altri. Basti pensare ai robot in piena foresta di Sherwood, nell’ottava stagione, oppure – anche lì – all’Ice Warrior in un sottomarino durante la guerra fredda.
La scrittura di Mark Gatiss dovrebbe anche portare a pensare a quello che è stato il processo di evoluzione e cambiamento che la serie ha subito in questi anni. Se si pensa alla prima stagione del nuovo corso, un episodio come “The Unquiet Dead” non sfigurava per niente insieme ad altri episodi ugualmente “burleschi” e ironici di quella stagione. Con il procedere delle stagioni, soprattutto con l’avvento di Moffat, la maggiore complessità delle trame orizzontali tendevano a rendere sempre di più gli episodi di Gatiss come piccole isole sparse in mezzo al resto degli episodi, momenti di divertimento utili a ricordare da dove e come nasce Doctor Who.
Gli Ice Warriors hanno quindi inevitabilmente rappresentato una tappa particolarmente affezionata per Gatiss che, come già detto, li aveva già recuperati dopo decenni nella settima stagione con “Cold War”. Come non mescolarli poi con dei soldati di epoca vittoriana, altro punto di riferimento della gang moffattiana? Strizzate d’occhio alla serie classica (l’enorme occhio di Alpha Centauri, mostrato a Peladon nella serie classica), non senza mettersi al servizio di una trama orizzontale che sta avanzando in questa decima stagione (Missy e l’enigmatico momento finale), “Empress Of Mars” legittima totalmente quanto è stato detto nelle precedenti recensioni riguardo questa decima stagione ed un suo ritorno alla classicità. Esattamente come in “The Unquiet Dead”, infatti, la 10×09 non appare come fuori dal coro, se si considera che in questa stagione si sono avuti episodi come “Knock Knock” o “Thin Ice“. Se a questo si aggiunge una buona realizzazione scenica e dei dialoghi non pretenziosi ma intensi – il dialogo finale tra il Colonnello e Iraxxa – si può anche passare sopra ai soldati che, colpiti dalle armi degli Ice Warriors, si appallottolano e rimbalzano.
Lo straniante momento finale tra il Dottore e Missy riporta l’intero pubblico, dalla Marte del XIX secolo, alla realtà. Che vi sia qualcosa di tuttora nascosto che riguarda il Dottore e The Master è indubbio. Il finale di stagione si sta avvicinando e con esso anche un ennesimo cambio epocale in diversi aspetti della serie. Via Capaldi, via Moffat, via Gatiss, di conseguenza via anche Missy, personaggio tutto di Steven Moffat. Si sa già che tornerà il Master di John Simm, verosimilmente per coprire i buchi tra la sua incarnazione e quella femminile di queste ultime stagioni. Sarebbe lecito pensare che, con il ricambio generale che sta per avvenire, anche lo storico antagonista potrebbe presentarsi con un nuovo volto. Il dubbio infatti non è tanto sulla permanenza di Michelle Gomez, la quale ha dichiarato di lasciare la serie alla fine di questa stagione, quanto sull’effettivo utilizzo di The Master. In queste tre stagioni lo si è utilizzato, così come nella terza e nello speciale dopo la quarta, ma storicamente non è certo un villain la cui presenza è costante. Una ragione in più per approcciarsi con curiosità alle prossime ultime tre puntate.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il Dottore che non ha visto “Terminator” o “La Cosa”, ma ha visto “Frozen”
  • Ice Warriors e soldati vittoriani: la commistione è ben riuscita
  • Alpha Centauri e l’attrice novantaduenne che torna a prestare la voce dell’occhio dopo 43 anni
  • Marte ben realizzato
  • Missy e la scena finale
  • Un po’ trash vedere i soldati appallottolati
  • A livello affettivo dispiace che Mark Gatiss lasci

 

Un episodio che malignamente non portava con sé alte aspettative. Da constatare però una sapiente realizzazione della puntata senza grossi difetti. Ovvio che fosse un semplice antipasto in vista dei tre episodi finali e del periodo decisivo che sta per arrivare ma, come si è già visto, il divertissement non stona assolutamente con questa decima stagione.

 

The Lie Of The Land 10×08 3.01 milioni – ND rating
Empress Of Mars 10×09 3.58 milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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