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Game Of Thrones 7×02 – StormbornTEMPO DI LETTURA 5 min

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Da sempre, nel parlato quotidiano, l’utilizzo di metafore o similitudini è sempre risultato il modo migliore per far capire al proprio interlocutore in maniera chiara ciò che si vuole esprimere. Paragonando un oggetto o una situazione ad una pietanza o ad uno sport si vogliono quindi equiparare le due cose per esplicitare un concetto. Rimanendo sul tema delle metafore si può paragonare Game Of Thrones ad una gelatina con al suo interno una mandorla: mettendo la gelatina su un piatto, se lo si scuote si muove la gelatina (ovviamente) ma la mandorla no. Bisogna aggiungere altro per spiegare il motivo del paragone con la serie HBO?
Nella scorsa puntata, così come in questa, si possono percepire dei grandi cambiamenti nell’aria, che siano nuove alleanze, che siano nuovi scontri o che siano nuovi amori, qualcosa si sta muovendo a Westeros e lo si può percepire ma non vedere. Il mondo che circonda i protagonisti sta cambiando, ma non la storia che viene raccontata. Quando venne annunciato per la prima volta che le ultime due stagioni sarebbero state composte, rispettivamente, da 7 e 6 episodi e non più 10, quello che si aspettava era quindi un notevole incremento nella narrazione degli avvenimenti per permettere agli sceneggiatori di chiudere tutte le trame aperte nel corso delle stagioni precedenti, il tutto in maniera ordinata e lineare evitando di risolvere tutto frettolosamente. Quello che purtroppo si tende a riscontrare in questi primi due episodi è che questo cambiamento non avverrà e si tenderà quindi a rimandare i grandi avvenimenti verso la fine, facendo risentire della mancanza di dinamicità in questi primi episodi (eccezion fatta per lo scontro all’interno della casata Greyjoy).

Littlefinger: We have never talk, properly. I want to remedy that.
Jon Snow: I’ve nothing to say to you.
Littlefinger: Not even thank you?

C’è molto chiacchiericcio infatti, doveroso per carità, ma fin troppo preparatorio visto e considerato che ci sono degli eventi chiave che ormai non possono più venire meno per i fini della storia. È chiaro infatti che le convergenze dei vari re e regine verso uno scontro finale è tanto necessario e doveroso, quanto inevitabile. Il “casuale” ritrovamento del dragonglass coincide “casualmente” con l’arrivo di Daenerys ed il suo invito a Jon Snow; lo stesso dicasi per questa sorta di reunion di personaggi secondari alla corte di Daenerys, senza che si riesca a percepire una qualsiasi unità di misura temporale. Insomma si utilizzano due metri e due misure per accelerare la narrazione e rallentarla quando c’è bisogno di raggiungere il minutaggio. Comprensibile ma tanto presto o tardi si dovrà arrivare lì, bisogna solo capire se sarà in questa o nella prossima stagione. Nel frattempo bisogna dare atto che “Stormborn” appaga la sete di sangue con un bello scontro tra Greyjoy che non si attendeva così a breve tempo.
Fin dalla prima puntata lo show è stato caratterizzato da un cast di personaggi dalle personalità particolari e profonde, con le proprie motivazioni e sentimenti che giustamente seguivano una linea guida che non stravolgeva ciò che il character voleva o pensava inizialmente, il tutto mantenendo una certa coerenza. Con la visione di questo secondo episodio salta all’occhio come le personalità di due dei personaggi principali siano state stravolte per necessità di trama, rendendoli personaggi totalmente diversi da ciò che erano in passato: si parla ovviamente di Littlefinger e Varys. Il primo, caratterizzato da una personalità subdola e scaltra ed un tempo in grado di tirare le fila di tutti i grandi avvenimenti dello show, si ritrova ora a dire sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato, perdendo in partenza l’appoggio di chiunque lo circondi; il secondo, maestro tessitore di inganni e tradimenti, si ritrova a giurare fedeltà ad una regina che conosce appena e di cui non si fida pienamente. Due apparenti cadute di stile per due dei migliori personaggi che, qui ed ora, tradiscono in parte la loro natura e la loro storia.

Lady Olenna: I’ve known a great many clever men. I’ve outlived them all. You know why? I ignored them. The lords of Westeros are sheep. Are you a sheep? No. You’re a dragon. Be a dragon.

Nonostante alcune pecche, l’episodio presenta però alcune sequenze davvero ben fatte che riportano alla mente le prime stagioni, basti pensare al colloquio tra Daenerys e Olenna o alla battaglia navale, sequenze cariche di tensione che raccolgono pienamente l’attenzione attraverso dialoghi ben scritti e scene d’azione degne di nota, senza l’utilizzo di scene di sesso imbarazzanti e fuori contesto (vero Verme Grigio e Missandei?). Esistono però alcune scene che si trovano nel mezzo, sequenze dall’apparente bellezza visiva ed emotiva che nascondono però una creatura figlia del capitalismo e del puro marketing al loro interno, il Fanservice. Letteralmente “servizio ai fan”, rappresenta uno strumento molto importante nelle mani degli sceneggiatori che può da una parte riportare sullo schermo ciò che i fan hanno sempre desiderato vedere direttamente dall’opera originale, ma che dall’altra può rovinare la purezza dell’opera aggiungendo alla trama qualcosa di completamente inutile per il solo scopo di fare felici i fan; ed è proprio il caso della scena di Nymeria.
Con il ritorno del lupo di casa Stark sulla scena, lo spettatore può infatti assistere ad un momento molto toccante ed emotivamente importante per lo sviluppo di Arya e la sua crescita personale, ma che però non è per nulla rilevante ai fini della trama ed al suo prosieguo, rendendo l’intera sequenza inutile e ostentando agli occhi dello spettatore l’esatto opposto della frase detta da Arya: il “that’s not you” andrebbe in realtà rivolto alla piccola Stark che però sembra non rendersene conto. L’ennesimo esempio che Benioff e Weiss continuano a concentrarsi sulle cose sbagliate, dando più importanza a ciò che vuole la massa e non alla trama in sé, utilizzando solo in parte i personaggi con più spessore della serie (Tyrion, Davos ecc.) e rimandando il più possibile alcuni eventi chiave.
Il miglioramento rispetto alla scorsa puntata c’è ed è tangibile, tuttavia la sensazione che si possa fare di meglio c’è e rimane vivida.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La tensione tra Jon e Sansa sempre ben accetta
  • Lady Olenna 
  • La Battaglia dei Greyjoy
  • 2 su 3 Sand Snakes fuori dai giochi
  • Il ritorno di Nymeria ben fatto…
  • Varys e Ditocorto fuori dai propri personaggi
  • Ancora troppi pochi avvenimenti significativi
  • …. ma troppo fanservice

 

Una seconda puntata che segue quindi i ritmi della prima aggiungendo qualche novità e una scena d’azione al cardiopalma che però non bastano a smuovere questo apparente periodo di stasi a così pochi episodi dalla fine.

 

Dragonstone 7×01 10.1 milioni – 4.4 rating
Stormborn 7×02 9.27 milioni – 4.3 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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