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Mr. Robot 3×02 – Eps 3.1_Undo.gzTEMPO DI LETTURA 4 min

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You know when you fuck something up and you wish you had the power to hit “undo”?

Il cold opening di questa puntata è assolutamente degno di quello dell’episodio precedente. Elliot si è sostanzialmente pentito di quanto ha fatto contro la E(vil) Corp (e un po’ contro il mondo intero, si potrebbe aggiungere). Sembrerebbe un caso di “nasci da incendiario, muori da pompiere”, ma qui si sta parlando del mondo di Mr. Robot e la cosa viene declinata in modo piacevolmente surreale. Mr. Alderson ha deciso di ripulire la multinazionale che detesta dal dentro, anche se continua, in alcune delle sequenze più riuscite dell’intera serie, a vedere la gente che incontra sotto forma di emoji. Non si sa se questo sia o meno un riferimento ad un film uscito recentemente nelle sale e stroncato dalla critica all’urlo, ma è un buon tocco di humor nero, del tutto in linea con l’estetica e la filosofia dello show.
Conclusa degnamente la prima parte, la puntata si dedica poi a riannodare i fili con il passato. Si rivedono l’agente F.B.I. Dom DiPierro, la psicologa Krista e Joanna, la moglie di Tyrrel Wellick. Quest’ultima esce subito di scena, lasciando allo spettatore l’amaro in bocca: l’inquadratura di lei assassinata, accanto al figlioletto coperto del suo sangue, è davvero molto forte e persino i Roxette, con la loro “Listen To Your Heart “in sottofondo, contribuiscono a creare un clima di spaesamento e terrore. Se comunque non bastasse, l’atmosfera viene rinforzata dalla scena proposta subito dopo, quella dell’autopsia al cranio.
Non meno potente dal punto di vista emotivo è la sotto trama toccata in sorte alla psicologa: per la prima volta incontra Mr. Robot che non si dimostra certo amichevole e di buon umore. La scena è ottimamente interpretata da Gloria Reuben e da Christian Slater, è un momento chiave della puntata e forse dell’intero show, ma la sensazione di inquietudine e di vero pericolo che lascia, anche nello spettatore, non è per tutti i palati.
L’ombra dell’inquietante padre di Elliot non è assolutamente disposta a sparire in silenzio. Allo stato attuale, il protagonista non è ancora pronto ad affrontarla. Solo Sam Esmail sa se mai lo sarà. Per ora, il ragazzo non vuole o non può rivolgere su se stesso la volontà e l’abilità nel fare pulizia esibita nei confronti della E(vil) Corp. Il problema è più grave di quanto non sembri: come emoticon si rappresenta come “senza bocca”, colui che non parla. Tipico di chi ha subito violenza in famiglia, introiettando dolore e umiliazione. Se però non parla, non riuscirà mai a diventare “parte di un qualcosa di più grande”, come ha dichiarato di desiderare profondamente.
Per ora, preferisce dare la colpa dei suoi problemi alla sorella Darlene, che gli ricorda come un’infanzia infelice l’abbiano avuta ambedue, insieme, in una sequenza molto riuscita, davanti ad un luna park, mentre in sottofondo ci sono gli X-Ambassadors con “Renegades”. Questo momento fa pendant con l’altro, in cui il protagonista racconta, durante la seduta psicanalitica, di quando il padre gli ruppe un braccio, buttandolo giù dalla finestra, un giorno in cui lui era felice per aver fatto un pupazzo di neve. Il racconto viene fatto ostentando freddezza e noncuranza, mentre l’incontro al luna park è molto più caldo dal punto di vista umano, almeno per quanto concerne Darlene.
Mentre avviene tutto questo, i grandi giochi mondiali non si fermano di certo: il ministro White Rose è in prima fila ad occuparsi dell’adesione o meno della Cina alla nuova valuta virtuale e si sta dimostrando assolutamente inflessibile sulle sue posizioni. Nello scorso episodio ha dichiarato di vedere le azioni di Elliot come parte integrante dei propri piani. Si vedrà in seguito se avrà peccato di orgoglio. Molto dipenderà dalla riuscita o meno del piano di Mr. Alderson per sparpagliare in diversi punti degli Stati Uniti i documenti cartacei della E(vil) Corp. Bisogna poi tenere conto di altri elementi pronti a trasformarsi in variabili impazzite, come Darlene e il Bureau, nientemeno.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La sequenza di apertura
  • Il mondo come volontà e rappresentazione ridotto a emoji
  • Si rivede la psicologa e incontra Mr. Robot
  • In generale vengono ben riannodati i fili con il passato
  • Chicca: appena uscito dalla psicologa, Elliot, in metropolitana, siede sotto un cartello “Ansia da separazione”
  • La sorte della moglie di Tyrrel Wellick (e quella del suo bambino)
  • La sensazione di minaccia lasciata dall’incontro fra la psicologa e Mr. Robot

 

Le diverse sottotrame vengono scandite bene e portate avanti in modo avvincente. Al solito la regia e le interpretazioni sono da brividi, aiutate anche da un sagace uso della colonna sonora. Peccato solo per gli ascolti che non premiano la qualità.

 

Eps 3.0_Power-saver-mode.h 3×01 0.68 milioni – 0.3 rating
Eps 3.1_Undo.gz 3×02 0.52 milioni – 0.2 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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