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The Walking Dead 8×02 – The DamnedTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Tra le poche sane certezze di cui si può fregiare The Walking Dead, la buona riuscita della season premiere è una di quelle” [Recensione della 8×01 di The Walking Dead]

Analizzando la frase qui soprastante, è possibile accorgersi che tale affermazione riporta non una, ma ben due eloquenti verità: la prima, chiara come il sole, è l’importanza che la serie AMC dà agli episodi più “importanti”; la seconda, un po’ più occulta, è la dose di menefreghismo dello show riguardo gli episodi intermedi, quelli che effettivamente dovrebbero dare un senso a ciò che accade durante la triplice combo: season premiere, mid-season, season finale. Purtroppo anche questa ottava stagione sembra ricalcare le orme delle precedenti e, subito dopo una  season premiere discreta, la qualità torna a calare vistosamente, facendo ritornare lo spettatore nello stato in cui ormai vive da diverse stagioni: quello di disinteresse. Il termine non viene usato a sproposito, guardando tabelle che contengono tutti i rating della serie, la situazione in casa AMC comincia a farsi preoccupante. Prima di tutto “Marcy” è la peggior season premiere, in termine di ascolti, dai tempi di “Seed“; in secondo luogo questo vorrà dire che, stando alla parabola calante della serie, questa ottava stagione avrà probabilmente i peggiori ascolti dai tempi di Rick & Co. nel penitenziario. Winter is coming anche per The Walking Dead ormai.
Entrando nei meriti dell’episodio le cose che non vanno superano abbondantemente le cose che funzionano. Innanzitutto ritorna un vecchio amico della serie che accompagna gli spettatori da numerosi anni (tranne in rare eccezioni), ritorna l’immortalità dei protagonisti. La scena di Morgan nella base dei Saviors non provoca rabbia per l’insensatezza, solo uno stolto potrebbe arrabbiarsi ancora, ciò che suscita è imbarazzo. È possibile che i nemici giurati di Rick abbiano una mira così pessima da non centrare un viso a pochi metri di distanza? No, non è possibile, poi solo un personaggio dal Q.I. di Andrea non si sarebbe accertato della morte del nemico. Invece tutto questo è successo, Morgan poco dopo si è alzato dal colpo subito sul giubbotto antiproiettile e come se nulla fosse ha compiuto una strage alla John Week. Applausi.
Oltre all’immortalità ritorna anche uno dei più vecchi difetti della serie, i dialoghi di dubbia qualità. Per l’ennesima volta i personaggi si trovano a discutere se è giusto uccidere oppure no. Questa tematica avrebbe perfettamente senso, se non fosse che è stata sezionata nei minimi particolari e i risultati emersi sono sempre gli stessi. Jesus e Ezekiel sembrano vivere in un mondo totalmente differente da Rick, un mondo fatato in cui i cattivi possono redimersi, ma così non è, la serie l’ha dimostrato centinaia di volte. Avere pietà in The Walking Dead significa avere una debolezza, prima regola della serie sin dal pilot.

“Gracie.”

Tuttavia The Walking Dead certe volte ha l’intuizione giusta per colpire sullo stomaco il fan. È il caso della sequenza di Rick nella stanza del bambino. Per la prima volta dall’inizio della serie si vede che anche dalla parte dei nemici la vita continua andare avanti. È stato difficile sia per il fan che Rick guardare in quella culla, soprattutto perché tutto ciò che si vuole in questa serie sono le mazzate, ma non bisogna dimenticare che chi muore lascia solo qualcuno che non lo meriterebbe. Gracie ora, per colpa del character di Andrew Lincoln, si ritroverà senza padre in un mondo distrutto e pieno di morte.
Quanto appena descritto è sicuramente la cosa migliore d’episodio, parte che fa da intermezzo alla continua guerra tra le due fazioni. La guerra, sì, finalmente è incominciata, tuttavia gli spettatori non possono ancora esultare, infatti tra le tante cose che non vanno non si riesce e comprendere perfettamente in che lasso di tempo sono collocate le battaglie di “The Damned”, se prima o dopo lo scontro a fuoco con Negan. In aggiunta se da una parte c’è l’interessante battaglia che vede Aaron come leader, dall’altra, quella capitaneggiata da Ezekiel, lo scontro è tutt’altro che memorabile e non si capisce dove voglia andare a parare, per lo più è quanto mai imbarazzante l’entusiasmo dell’ex guardiano dello zoo, che c’abbia da sorridere non si è proprio capito. È incredibile come tale personaggio non sia mai riuscito ad essere convincente, nonostante sulla base abbia caratteristiche di primo ordine. La scelta di affidare il character a Khary Payton è un errore che continua a pesare.
Per finire, non si può che citare il ritorno di Morales, personaggio di cui la serie sentiva la mancanza come il pane, personaggio che riuscirà sicuramente a risollevare le sorti della serie… Ovviamente non si può che fare ironia per il ritorno di un personaggio anonimo e completamente dimenticato. Stando al posizionamento della suo faccia a faccia con Rick, quello sarebbe dovuto essere il cliffhanger finale di episodio, invece il risultato è completamente opposto. Solo Wikipedia e IMDb ne trarranno vantaggio dal suo ritorno, dato che milioni di spettatori andranno alla ricerca di questo personaggio dimienticato che per il momento sembra essere una minaccia per il capo di Alexandria.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tattica di Aaron e gli altri
  • Gracie
  • Ritorno dell’immortalità
  • Dialoghi triti e ritriti
  • Felicità di Ezekiel
  • CGI della tigre
  • Questione temporale

 

Sono ben 225 (circa) i minuti che separano lo spettatore dal midseason. Minuti in cui i fan lotteranno con la voglia di fare altro, perché, a questo punto, non si aspettano sorprese di nessun tipo.

 

Mercy 8×01 11.44 milioni – 5.0 rating
The Damned 8×02 ND milioni – ND rating

 

 

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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