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The Gifted 1×11 – 3 X 1TEMPO DI LETTURA 3 min

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Se non fosse per la presenza e per il ruolo sempre più crescente (ed importante) di Esme Frost e delle sue sorelle gemelle (per la cronaca, si chiamano Phoebe e Sophie) forse questa recensione sarebbe stata fin troppo facile e anche un po’ ripetitiva.
Cosa è successo, allora, per far cambiare opinione (di poco, sia chiaro)?
Probabilmente si incominciano a vedere (in ritardo, visto che siamo al terzultimo appuntamento di questa stagione) quelle tensioni narrative credibili che finora erano mancate. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma in una serie ambientata nel mondo mutante degli X-Men questa dovrebbe essere la prassi. Chi legge gli X-Men e ha amato le loro storie più belle lo ha fatto perché i personaggi non solo compivano azioni per un ideale superiore ma lo facevano anche affrontando conflitti interiori tangibili e di estrema empatia.
In questa serie, nonostante siano successe molte cose (spesso ripetitive nelle loro modalità, vedi i vari rapimenti/imprigionamenti di praticamente tutti i protagonisti) questi conflitti interiori sono solo stati detti ma mai raccontati per renderli appassionanti.
Un esempio su tutti? il trattamento della morte e del conseguente lutto di Dreamer. Quest’ultima dura solo qualche minuto e viene archiviato senza che venga percepito alcun senso di perdita, sottolineando così la sua effettiva inutilità ai fini narrativi. Anche l’incremento dei poteri di Lorna/Polaris non ha nulla di interessante così come il riferimento alle sue origini paterne. È vero, è un segreto di Pulcinella ma cosa realmente arriva allo spettatore?

Esme:The Hellfire Club? You have no idea, do you? About your father.
[…] You must have heard stories. I don’t want to talk about but you should know that your father was a member of the Hellfire Club.
More than a member, a king.

Tornando quindi all’aspetto positivo che ha portato a salvare quest’ultimo episodio, si può dire che l’ambiguità delle gemelle, il loro essere diabolicamente indisponenti e anche qualche traccia, neanche tanto velata, di malizia destano l’attenzione finora sopita di uno spettatore fedele alla serie per inerzia o ancora speranzoso di qualche guizzo creativo.
È bene dire che non si è di fronte ad un personaggio (ok, diviso in tre persone diverse ma gemelle) originale ne particolarmente complesso. La scrittura potrebbe fare molto di più soprattutto tenendo conto di come le Stepford Cuckoos (o le Naiadi, insomma le gemelle) siano state un parte chiave di una delle ultime saghe fumettistiche fondamentali degli anni 2000. Anche solo usare una parte di quel materiale renderebbe onore agli sceneggiatori (gestiti da Nix), garantendo finalmente un antagonista interessante e sfaccettato ad una serie che spesso ha solo personaggi col broncio e perennemente incazzati. I loro sorrisi beffardi in qualche modo riescono a restituire nuove sensazioni dopo episodi pieni di ripetizioni.
Ne hanno quindi guadagnato di riflesso tutti i personaggi, visto che adesso il conflitto sta nel doversi affidare e quindi fidarsi di chi, si sa già, li userà e forse tradirà. Interessante come venga introdotto qui il Club Infernale, a cui in precedenza si era pensato di dedicare una serie specifica, dal grande potenziale narrativo ma, visti gli sviluppi fatti qui, forse è un bene sia stata per il momento abbandonata.
Il fatto poi che le gemelle si pongano già in “conflitto” col potente club, ordendo un piano diabolico per far sposare ai rifugiati la loro causa, il tutto seguendo il motto del “divide et impera”, una certa curiosità per il finale di stagione riescono a crearla. E non è poco se si considera che finora non c’erano molti motivi per rimanere (si vedano il numero di spettatori sempre più calante).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le gemelle Frost e la loro ambiguità tolgono la scena a tutti
  • Qualche sprazzo di regia che “usa” i suoi personaggi e i loro poteri
  • Verrebbe da dire: i soliti difetti ripetuti episodio dopo episodio

 

The Gifted è finalmente alla fine della stagione e lo fa concedendo finalmente qualcosa di vagamente interessante. Rimane una serie sprecata e il fatto che sia stata rinnovata per una seconda stagione fa sperare in un deciso cambio di rotta. Basterebbe sfruttare la natura vera del mondo mutante: il coinvolgimento.

 

eXploited 1×10 2.78 milioni – 0.8 rating
3 X 1 1×11 2.54 milioni – 0.7 rating

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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