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Altered Carbon 1×09 – Rage In HeavenTEMPO DI LETTURA 3 min

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Arrivati al penultimo episodio, e con una trama ormai spianata per un climax ascendente, si possono cominciare a tirare le prime somme di quest’ultima fatica di Netflix scritta e supervisionata da Laeta Kalogridis. Ed il risultato è piuttosto positivo se si considerano tutte le difficoltà intrinseche e non di una trasposizione del genere. Tuttavia, per i non lettori del romanzo di Robert K. Morgan, i continui cambi di direzione della stagione non possono che essere risultati molto frenetici, a volte anche fin troppo difficili da seguire, ma alla fine molto piacevoli da gustare.
Perché alla fine dei conti Altered Carbon, come si è già detto varie volte, dietro tutte le diavolerie robotiche, le decine di morti, i cambi di sleeves, le realtà virtuali e gli usi e costumi di un’epoca che non ci appartiene, è un noir travestito da serie futuristica, un noir che, però, nelle ultime puntate si è trasformato in un qualcosa di ancora più basilare: un drama famigliare.

Kovacs:You got one life left and you’re wearing it.
Reileen:Why are you doing this?
Kovacs:‘Cause I saw my sister for a moment. And I’m gonna get her back.
Reileen:You never lost me, Tak.

Tutta la trama e le varie sottotrame vengono piegate in funzione di quel rapporto (a questo punto della storia facilmente etichettabile come malato) tra fratello e sorella che risucchia tutto e tutti nel proprio vortice di amore ed incomprensioni. Reileen è infatti la mente dietro la “rinascita” di Takeshi, frutto casuale in realtà di un piano che mirava semplicemente a demolire Bancroft e guadagnarci soldi. Eppure, non tutto ha funzionato secondo i piani e, vuoi la bontà di spirito di Kovacs, vuoi la differenza di età tra i due a causa dell’ibernazione di Takeshi, alla fine la sua resurrezione è stata solo una fortunata coincidenza.
Ovviamente, non si può non riconoscere l’esistenza di una sorta di amore malato, ma pur sempre amore, da parte di Reileen, eppure questa negatività intrinseca dietro le sue azioni continua a riemergere in maniera estremamente prepotente, andando alla fine a minare la ricostruzione del loro rapporto. Tutti gli aiuti esterni, tipo quello di Poe o di Vernon, non sono altro che un utilissimo push ad una trama che deve per forza convolare verso quell’attesissimo confronto che qui viene presentato più volte ma, per forza di cose, non può rappresentare quello decisivo. Nonostante tutte le potenzialità del caso.
Ecco quindi che, dopo aver seguito attentamente tutto il confronto tra fratelli, la decisione finale per Reileen è e rimane quella più semplice, quella meno complicata, quella che gli farà meno male nel caso Takeshi non accettasse la riunificazione. Il tutto, ovviamente, senza tenere in considerazione le varie trame che sono state presentate e sviluppate sinora e che vengono di fatto congelate o svilite in un risibile confronto con il “ben più importante” dramma famigliare in atto ora. Ed in tutto ciò ovviamente Ortega gioca un ruolo indirettamente importante nonostante il fatto che non venga minimamente fatta recitare. Ma queste sono scelte audaci di cui bisogna assumersi la responsabilità.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Utilizzo del flashforward iniziale
  • Chiusura della storia di Bancroft
  • Team up tra personaggi utile per incanalare tutte le trame
  • Combattimenti sotto l’effetto di droghe
  • Scene di nudo regalate gratuitamente ai posteri 
  • Si ha sempre molta difficoltà a seguire tutto con cura senza perdersi tra nomi improbabili e trovate futuristiche al di fuori del tempo e dello spazio
  • Ortega abbandonata nel dimenticatoio

 

Difficile riuscire a costruire un climax ascendente in vista del season (forse series) finale ed al contempo poter giocare tutte le carte al proprio arco. Eppure “Rage In Heaven” ci prova tra flashforward, team up improbabili e anche un uso smodato di droga. Ci prova ma non è tutto limpidissimo. Buono ma non perfetto. Ad ogni modo non si può che “ringraziare”…

 

Clash By Night 1×08 ND milioni – ND rating
Rage In Heaven 1×09 ND milioni – ND rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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