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Homeland 7×07 – AndanteTEMPO DI LETTURA 4 min

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In una lunga intervista concessa a Variety lo scorso Febbraio, lo showrunner Alex Gansa risponde così alla domanda su quale sia il ruolo, la raison d’être di Homeland rispetto all’attuale scenario politico americano e alle implicazioni derivate dall’insediamento del Presidente Trump:

Our first goal is to entertain and to take Carrie Mathison on the next chapter of her life. And so that’s our first and foremost objective. And we’ve chosen to put her square in the middle of circumstances that slightly mirror what’s happening in the real world and watch how a character like that might engage in that world.

In breve, i temi d’attualità trattati quest’anno, dalle fake news e la conseguente manipolazione dell’opinione pubblica alla vulnerabilità del governo americano rispetto agli attacchi di una potenza straniera, muovono e muoveranno in parallelo, fino al termine di questa settima stagione, al lento e progressivo declino psico-fisico di Carrie. Gansa prosegue precisando:

“And the theme of the season this year is the fracturing of America right alongside the fracturing of our protagonist, Carrie Mathison. So as her mental condition deteriorates, so does the condition of the country.

Non stupisce quindi che, arrivati oramai a metà del cammino stagionale, la situazione della cara Drone Queen giunga ad uno dei suoi minimi storici, complice la sua evidente inadeguatezza genitoriale che termina col lasciare la povera Frannie con l’ennesimo trauma infantile riconducibile alla pessima condotta della madre. L’episodio parte dunque da due situazioni già sviluppate nelle puntate precedenti, l’indagine e i problemi familiari di Carrie, tra loro ben distinte e separate eppure visibilmente connesse da questa intenzione autoriale di accostare il crollo mentale della protagonista alle condizioni critiche del paese. I momenti che vedono protagoniste Carrie e sua figlia risultano inoltre limitati a tre/quattro sequenze al massimo, eppure, grazie ad un ottimo lavoro di scrittura e regia, le continue carenze del loro rapporto emergono prepotentemente, talvolta silenziosamente e in punta di piedi, accostandosi alle altre tematiche centrali dell’episodio. Questo rapporto madre-figlia non è mai stato il centro della narrazione, e in realtà la situazione è ancora così. Eppure, nonostante le storyline che coinvolgono Dante, Saul, Wellington e la Keane rappresentino innegabilmente il fulcro di questo arco narrativo stagionale, a colpirci di più, al termine dell’episodio, è la condotta di Carrie, finita a cavalcare Dante, personaggio più losco della storia e decisamente non al di sopra di ogni sospetto, al centro del salotto di casa sua con Frannie, che per fortuna ha il sonno pesante, a letteralmente una manciata di metri da loro. Sarà contenta la sorella.
Un discorso simile può essere fatto per il ruolo di Saul in questo episodio, marginale se visto in rapporto al minutaggio a lui dedicato, ma decisamente significativo se analizzato rispetto al suo legame con la protagonista. Questo particolare rapporto mentore-protégé, caratterizzato da innumerevoli alti e bassi nel corso di questi sette anni di messa in onda, raggiunge qui l’ennesimo punto di rottura e, esattamente come accadde nelle precedenti occasioni, risulta davvero difficile esprimere un giudizio di valore nei confronti del responsabile di tale rottura. Nulla da dire sull’insensibilità mostrata dal neo consigliere del Presidente una volta resosi conto della presenza non solo di Carrie, ma anche della figlia, all’interno dell’abitazione di Dante; d’altra parte, è altresì innegabile la totale sconsideratezza della protagonista, intenta a fare sesso sul divano in salotto con un potenziale infiltrato/terrorista mentre sua figlia dorme nella stanza accanto. Per stavolta suggeriamo un pareggio.
Prosegue anche la storyline relativa allo scandalo Wellington. Quest’ultimo, presa piena coscienza del raggiro orchestrato a sue spese da Simone Martin, finisce con lo scrivere una serie di lettere, dal contenuto evidentemente personale, alla Keane. Lettere che la madame President non accoglie di buon grado, rifiutando così le dimissioni del suo collaboratore allo scopo di arrivare alla fine di questa vicenda insieme. Atteggiamento che per il momento risulta ancora difficilmente collocabile, ma che presumibilmente si trova a metà tra il coinvolgimento personale e la paura di ricevere il colpo di grazia in un momento di estrema precarietà e soprattutto con il suo vice pronto a strappargli la poltrona da sotto le natiche al prossimo passo falso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Crollo di Carrie parallelo alla crisi del paese
  • Dante personaggio fortemente enigmatico
  • La risolutezza di Saul
  • La sequenza finale
  • Puntata un po’ lenta e noiosa nella parte iniziale
  • Davvero Carrie non aveva pensato all’eventualità che Audrey contattasse Dante?

 

Puntata da Save salvata in zona Cesarini da un finale senza dubbio disturbante. Per stavolta ringraziamo ma c’è ancora molto da fare per arrivare alla vetta. Nel frattempo godiamoci il coitus interruptus ai danni del povero Dante, evidentemente destinato a finire tutte le sue nottate romantiche in compagnia di Carrie con una prepotente erezione e il salotto pieno di gente intenta a rovistare nel suo appartamento.

 

Species Jump 7×06 1.25 milioni – 0.3 rating
Andante 7×07 1.28 milioni – 0.3 rating

 

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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