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The Good Fight 2×08 – Day 457TEMPO DI LETTURA 4 min

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Con l’ottavo episodio della seconda stagione, ambientato 457 giorni dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, i coniugi King portano a casa ancora una volta un buon risultato, sebbene l’asticella si sia abbassata leggermente rispetto alla brillante puntata precedente. Il tema centrale trattato dai King (con l’aiuto del bistrattato Phil Alden Robinson) è il microtargeting, con particolare focus sulle tanto amate, quanto odiate fake news. Per chi fosse incappato accidentalmente in qualche buco nero nascosto in una grotta e non si trovasse, quindi, in questa realtà durante gli ultimi anni, spieghiamo che il termine fake news sta a indicare quegli articoli che contengono informazioni inventate di sana pianta, scritti con il deliberato intento di disinformare e diffondere bufale attraverso i mezzi di comunicazione.
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare dei fantomatici vaccini che renderebbero autistici (o autisti?), dei rettiliani nascosti tra le più alte cariche governative e delle scie degli aerei che nasconderebbero chissà quali agenti chimici o biologici. Tra il serio e il faceto, le fake news, purtroppo, esistono davvero e nel 2018 rappresentano ancora un pericolo costante, ma sopratutto un’ottima arma di assoggettamento e assertività. Grazie alle fake news, infatti, è possibile manovrare il pensiero comune e le opinioni della popolazione, o comunque di quella fetta di popolazione che non dispone di una cultura sufficiente a non farsi condizionare da notizie palesemente costruite ad hoc. Usate per destabilizzare la situazione, le fake news potrebbero tranquillamente essere utilizzate per influenzare un determinato gruppo di persone e portarle verso una scelta apparentemente libera, ma in realtà già decisa a monte. E’ questo il caso dello scontro in tribunale tra la polizia di Chicago (difesa da un finto rimbambito Alan Alda) e il poliziotto sotto copertura Rashid Clarkson, cliente di Adrian, Diane & Co.
La vicenda legale della settimana si lega, inoltre, a doppio filo con un causa civile (che potrebbe sfociare nel penale, non fosse per il segreto professionale), seguita da Maia e Lucca che porterà alle dimissioni di Jay, deluso dal comportamento di Adrian. Questo escamotage potrebbe servire per dare maggior visibilità a Marissa, promuovendola a investigatrice senior? Le sue vicissitudini amorose poco ci interessano, dato che il personaggio interpretato da Sarah Steele piace per la sua loquacità e la sua sagacia.
A proposito di torbidi risvolti amorosi, anche la nostra signora Lockhart sembra non passarsela bene da quel punto di vista: dall’inizio della stagione Diane ci è stata mostrata come un’anima allo sbando, senza più una bussola e un caposaldo sul quale appoggiarsi. Senza più un partner degno di lei (Will Gardner manchi sempre e comunque), tradita dal proprio marito e dalla propria pupilla, coinvolta nello scandalo della famiglia Rindell e ancora sconvolta dalla situazione politica statunitense, la kick-ass lawyer è rimasta invischiata in una spirale di autodistruzione culminata con l’uso di droghe e il “tradimento” con il vecchiardo ma ribelle Tully. Speriamo di poter rivedere al più presto la Diane che noi tutti abbiamo imparato ad amare, perché ancora non sappiamo dove questo cambio di character voglia andare a parare e ancora facciamo fatica a digerire questo cambiamento repentino.
Gli altri comprimari della serie, ovvero Maia e Lucca, come già accennato precedentemente, vengono relegate a ricoprire un misero minutaggio, ma sinceramente pensiamo ci sia andata di lusso, dato che per una volta abbiamo potuto fare a meno di ulteriori intrighi alla Beautiful, tra ormoni impazziti e saffici voyeurismi.
La componente procedurale funziona sempre e i coniugi King dimostrano di stare sempre sul pezzo, grazie a tematiche sempre attuali che potremmo ascoltare davvero in un’aula di tribunale odierna; quello che manca in questa puntata è un ritmo narrativo sostenuto e qualche dialogo più ricco di spessore. Un filler buono e ben fatto, ma comunque filler rimane.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tematica delle fake news
  • Perdita di smalto e ritmo narrativo

 

Questo ottavo episodio della seconda stagione presenta argomenti e situazioni già trattati nella serie madre (tradimento e faccia a faccia tra Kurt e Diane) e non aggiunge nulla di nuovo alla trama orizzontale. A proposito, siamo ancora sicuri che esista una trama orizzontale? Di Henry Rindell non si hanno più notizie, così come del killer di avvocati. Storyline in stand-by o cambio di direzione?

 

Day 450 2×07 ND milioni- ND rating
Day 457 2×08 ND milioni – ND rating

 

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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