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Sense8 3×00 – Amor Vincit OmniaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Omnia vincit amor et nos cedamus amori.” (Virgilio, Bucoliche X, 69)

Questo finale di serie, realizzato a furor di popolo e dopo una cancellazione, giunge sotto forma di un film lungo ben due ore e mezza, circa un anno dopo la pubblicazione delle ultime puntate. Si può agevolmente dividere in due parti. Nella prima, i protagonisti sono tutti a Parigi, nello stesso appartamento, impegnati a salvare Wolfgang organizzando lo scambio tra Whispers e il loro amico. Questo dà una certa staticità alla narrazione e impedisce di usare alcuni dei trucchi più riusciti dello show, tipo i momenti, anche un po’ nonsense, da spot dell’aperitivo al tramonto o la comunicazione telepatica tra vari continenti.
Per dare un giusto tempo scenico anche a Max Riemelt, vengono invece introdotti pensieri e ricordi di Wolfgang. Il particolare dell’essere figlio di una donna violentata del padre sembra, appunto, un’aggiunta un po’ gratuita, a meno che non la si voglia far passare per una rappresentazione dell’amore nei suoi lati più oscuri e sgradevoli, insieme all’inquadratura finale del dildo usato, non certo un gioiello di finezza.
A far da snodo fra le due parti, un intermezzo dove, innanzitutto, viene introdotta la Lacuna, in una location che ricorda la chiesa di San Galgano, in Toscana, ma dovrebbe trovarsi negli Stati Uniti. I dialoghi che avvengono tra le rovine della chiesa non sono molto chiari, ma sono suggestivi. Richiamano un po’ l’opera Norma di Vincenzo Bellini, quando la sacerdotessa celtica parla del nome di Roma che non sta scritto nei rotoli dei cieli. Probabilmente, ci fosse stata una terza serie al posto di un unico film finale, il punto avrebbe potuto essere meglio sviluppato.
Il secondo tempo inizia con una bella scena, di quelle “spot dell’aperitivo al tramonto” di cui si parlava sopra, nella tenuta di campagna di un amico non meglio precisato. La musica di sottofondo, però, avverte lo spettatore di non rilassarsi troppo. La storia infatti da lì accelera e prende un passo molto più dinamico, con l’arrivo del gruppo dei protagonisti, ancora fisicamente insieme, a Napoli.
Qui si possono tralasciare alcuni piccoli stereotipi come pizza e vongole: d’altronde, fanno il paio con le inquadrature della Tour Eiffel a Parigi. Sono anche meno gravi e più riusciti, ad esempio, dell’espediente di presentare il Presidente della B.P.O. con una maschera per celarne l’identità fino alla fine: se si cercava l’effetto Darth Vader, lo scopo non è stato raggiunto.
Tutta la parte dell’inseguimento è altamente godibile e c’è pure l’italiana Valeria Bilello a fare da padrona di casa. Forse anche per questo Lana e Lilly Wachowsky hanno scelto il capoluogo campano come sede di una grande festa con cui celebrare la conclusione della serie. Si segnala solo un grave scivolone: il momento della rianimazione di Kala, improbabile e mal gestito e con una ferita da proiettile che viene tamponata saltuariamente ogni qual volta ce la si ricordi.
Il finale, sistemate le pendenze con gli inseguitori, si prende il suo tempo per festeggiare il matrimonio di Nomi e Amanita. Sinceramente, non si sentiva un’assoluta esigenza delle due fatine cicciotte e barbute, se non per servire alla madre di Nomi una space cake in grado di farle finalmente accettare che il figlio Michael ora è diventato donna. I voti nuziali, però, sono davvero emozionanti e belli, un fan service fatto bene.
Lo show vuole concludere suggerendo il trionfo di tutti i colori dell’amore (anche se resta qualche ragionevole dubbio su Kala). Inframmezzare le scene orgiastiche con altre inquadrature, sempre gioiose e positive, rende tutto più digeribile. Sull’argomento amore molto si potrebbe dire, senza arrivare praticamente mai ad una conclusione: il titolo dell’episodio è una citazione di Virgilio, ma anche il motto inciso sul rosario gioiello della Priora descritta da Geoffrey Chaucer nei Racconti di Canterbury (la Priora è figura molto interessante nei suoi contrasti). Per tacere di quando Dante, nel XII canto dell’Inferno, scrive: “Pensai che l’universo sentisse amor” e sta parlando di un violentissimo terremoto. Tanto basta per suggerire che l’amore, forse, è molto meno lineare e gentile di quanto comunemente si pensi, ma non per dire di più.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le spose erano bellissime
  • L’intermezzo in campagna
  • La parte a Napoli
  • Scene d’azione
  • Prima parte un po’ statica
  • La Lacuna ha, effettivamente, delle lacune
  • La rianimazione di Kala: don’t try this at home
  • Durata eccessiva e facilmente riducibile
  • Diverse banalità nella trama

 

Sense8 si congeda dal suo pubblico con un episodio decisamente valido ma debole nelle giunture e fin troppo lungo. Si notano in particolare tutti i difetti della parte dedicata alla Lacuna. I fans, comunque, non resteranno certo delusi nel ritrovare, ben presentati, i punti di forza dello show come belle inquadrature ed emozionanti discorsoni.

 

 You Want A War? 2×10  ND milioni – ND rating
Amor Vincit Omnia 3×00 ND milioni – ND rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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