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The Generi 1×04 – Commedia SexyTEMPO DI LETTURA 3 min

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Giunti al quarto atto di questo viaggio tra i generi, Marcello Macchia passa alla disamina di un particolare sottogenere che, verso la fine degli anni Sessanta, ha avuto un grande (e inspiegabile) successo nello Stivale: la commedia sexy all’italiana. La commistione tra vaghe suggestioni e luoghi comuni, tipiche del suddetto genere, vanno decisamente a nozze col caratteristico umorismo non sense di Maccio e colleghi, rendendolo di fatto uno dei terreni più congeniali per esprimere tutto il potenziale comico rimasto parzialmente inespresso in avvio di stagione.
Con “Horror” e “Fantasy” abbiamo assistito ad un progressivo ritorno alla classicità capatondiana, fatta di recitazione brutta, giochi di parole idioti e situazioni completamente senza senso, ritorno che trova il suo apice in questo “Commedia Sexy”, dove tette, culi, rutti e scorregge la fanno da padroni, trovando Gianfelice – per l’occasione Pierluiginello – profondamente contrariato, sconvolto in particolare dall’umorismo becero, il machismo da fumetto e la strumentalizzazione della figura femminile da parte degli uomini presenti in scena, uno su tutti il padre (prima guest star d’episodio, Antonello Fassari), prototipo del maniaco sessuale medio presentato in ogni film di questo genere. Ed è proprio questo odio, manifestato in più di un’occasione da Gianfelice, il punto di forza della puntata: se in “Western” il genere veniva più che altro esplorato, snocciolandone i cliché ma senza manifestare un vero e proprio giudizio di valore sulla tipologia di film, in “Commedia Sexy” la storia è ben diversa. Dalla parodia si passa alla velata critica nei confronti del genere, obiettivamente specchio di una televisione oramai superata e di un umorismo d’altri tempi, degno dei peggiori cinepanettoni o al massimo del miglior sketch di Colorado Cafè.
La consueta ricerca della quest da completare per poter passare al genere successivo, condotta di volta in volta da Gianfelice, trova così qualche intoppo, essendo la commedia sexy all’italiana il genere senza trama per eccellenza. L’obiettivo dunque non può che essere scopareee. Ed ecco che, come accade di consueto nelle produzioni di Macchia, fa la sua comparsa un’altra guest star d’eccezione, il Pierino di Alvaro Vitali, utilizzato qui in maniera del tutto geniale: se da una parte, infatti, il personaggio risulta creato allo scopo di rievocare l’iconico ruolo di Vitali, dall’altra, invece, si trasforma nel primo vero collegamento con la realtà al di fuori del loop apparentemente infinito creato da questa misteriosa successione di generi. Scopriamo così che altre persone sono in grado di sperimentare l’esperienza di Gianfelice; una rivelazione che, naturalmente, suscita nello spettatore uno stupore malo ma che nessuno può dirglielo. Si tratta di una realtà parallela? Gianfelice è in realtà un pazzo da internare? O forse è stato vittima di un esperimento generico? Tutte domande che per il momento non trovano una risposta, ma che anzi si aggiungono ai mille dubbi che attanagliano chi guarda. L’unico particolare che per ora sembra collegare ciascun episodio è il superamento di un blocco che il protagonista si porta dietro nella sua vita reale, in questo caso specifico il rapporto con le donne, forse il tasto più dolente nella triste vita di Gianfelice, qui superato grazie al provvidenziale intervento di Pierino.
E poi niente, Pierluiginello scopa e si passa all’altro genere.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le tette
  • I culi
  • Le scorregge
  • Critica alla commedia sexy da parte di Maccio
  • I rutti
  • Leopardare
  • Non guardare il culo!
  • Ma io mica posso sta’ a toccare il culo alle donne
  • Ma è tutto così, coi culi
  • L’atroce morte del professore di educazione fisica che poi si rivela un flashback non ancora avvenuto
  • La storyline del commerciante di banane
  • L’invasione aliena
  • La calvizia
  • Il cameo di John Travolta

 

Episodio bello.

 

Fantasy 1×03 MIMMO milioni – 0.MIMMO rating
Commedia Sexy 1×04 MIMMO milioni – 0.MIMMO rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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