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Ozark 2×07 – One Way OutTEMPO DI LETTURA 4 min

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“That’s the thing that no one tells you about evil. They make it seem like there are two clearly marked paths with flashing signs pointing out each way: sins, redemption. […] But the truth is evil comes when the righteous path is so hidden… it just looks like there’s only one way out.”

“One Way Out” è forse il plot twist che lo spettatore non si aspettava e che non aveva di certo richiesto. Ma è forse il plot twist di cui la serie aveva sicuramente bisogno, soprattutto in questa seconda stagione che finora si è rivelata per lo più fiacca (almeno se la si paragona alla prima stagione).
È chiaro che “One Way Out” non nasconda la sua natura di classico episodio di raccordo, a cominciare dall’incipit con l’interrogatorio di Wendy e Marty da parte dell’FBI, scena che verrà poi ripresa nel finale per uno scopo ben preciso: rivelare il cliffhanger finale che accompagna lo spettatore direttamente alla puntata successiva.
La molla che fa scattare tutto quanto è la ricomparsa di Mason, personaggio estremamente complesso e sfaccettato come pochi, il quale ha la brillante idea di rapire Wendy per costringere Marty a riportargli suo figlio Zeke prendendolo in adozione (abbastanza improbabile come piano ma tuttavia incline con la natura del personaggio).
Il personaggio in questione, infatti, è in preda a una “sana” follia religiosa e pericolosamente integralista che tuttavia viene spiegata all’interno dell’episodio. E la spiegazione funziona in maniera efficace se alla fine il personaggio riesce comunque a creare una sorta di empatia per la quale si spera che tutto finisca per il meglio per entrambi.
Sì perché, in effetti, il cuore dell’episodio sta tutto nel fitto e delicato dialogo che il rapitore e la sua vittima hanno nel garage: un intenso scambio di battute che ha come oggetto la definizione di “bene” e “male”.
Come al solito, dietro a semplici e apparentemente banali dialoghi si nasconde il senso e il tema dominante di tutta la trama di Ozark: è giusto fare il male per raggiungere il bene?
Se si analizzano tutte le vicende che hanno portato la famiglia Byrde fino a questo punto ci si rende conto che alla fine tutto ruota attorno a questa domanda ed è quindi interessante la messa a confronto tra due personaggi come Wendy e Mason.
Tutto il resto dell’episodio è dato dall’intensa interpretazione di Jason Bateman e del suo personaggio che cerca disperatamente di salvare la moglie in un momento in cui il loro rapporto non è certamente idilliaco.
Ottima, da questo punto di vista, la scelta di inserire prima la scena in cui Marty cerca di convincere Rachel a lavorare per lui al Blue Cat, lasciando intendere una possibile relazione clandestina dei due. Relazione di cui ovviamente Wendy sospetta qualcosa e la scena del rapimento subito dopo la scenata di gelosia, da parte di lei, è un ulteriore conflitto che viene a immettersi al momento giusto per creare maggiore empatia con lo spettatore.
Le scene successive sono poi un susseguirsi di colpi di scena e di battaglie psicologiche tra il rapitore e la vittima che appaiono forse eccessivamente forzate, in alcuni punti, ma comunque efficaci per mantenere alto il ritmo del racconto.
Sul resto dell’episodio non c’è molto da dire: ottimo il percorso di formazione che sta compiendo Ruth e la scena finale dove il rapporto tra lei e il padre diventa sempre più saldo è sicuramente molto bello e intenso e si presuppone che possa diventare un elemento fondamentale anche per le prossime puntate, magari riallacciandosi, in qualche modo, alla storyline principale.
Il finale di puntata lascia l’amaro in bocca sotto molti punti di vista ma, in compenso, regala anche un nuovo membro alla famiglia Bryde, un ulteriore motivo di conflitto per i prossimi episodi.
“One Way Out”, come già detto, è unasemplice puntata di raccordo e tale rimane fino alla fine.
Solo per questo motivo non si può darle un Thanks ma solo un Save (causa anche un ritmo troppo lento in alcuni punti e alcune scene che potevano tranquillamente essere accorciate) che, tuttavia, lascia intravedere buone speranze per i futuri episodi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Plot twist, finalmente!
  • Mason
  • Cliffhanger finale
  • Classica puntata di raccordo

 

Puntata di puro raccordo ma, allo stesso tempo, molto emozionante e con un buon cliffhanger che stimola a proseguire nella visione. Tutto sommato è da vedere!

 

Outer Darkness 2×06 ND milioni – ND rating
One Way Out 2×07 ND milioni – ND rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

1 Comment

  1. Solitamente sono d’accordo con le vostre recensioni ma questa volta il giudizio finale sull’episodio non mi convince. Secondo me infatti più che una puntata di raccordo, i fatti di questa 2×07 possono essere considerati un vero e proprio punto di svolta almeno per quanto riguarda la psicologia dei due personaggi principali, Marty, in primis, e Wendy. La coppia ha infatti sottolineato più volte nel corso delle precedenti puntate come la loro attività illegale si fermasse al riciclaggio di denaro per il cartello. Tuttavia, come ben sappiamo, il numero di attività criminali è decuplicato da quando i coniugi Byrde sono arrivati sulle sponde di Lake Ozark. Necessità, istinto di sopravvivenza, certo. Marty e Wendy erano già stati indirettamente responsabili di molte altre morti ma, fino a questa puntata, i Byrde non avevano mai superato quel confine sottile che separa l’umanità negli errori dalla disumanità delle azioni. Premere il grilletto e uccidere un altro essere umano cambia un uomo nel suo profondo infatti. Volendo tornare al paragone con Breaking Bad sollevato nelle scorse recensioni trovo interessante il confronto Marty-Walter anche a livello di reazione all’omicidio. Pur non sapendo come evolverà in futuro il personaggio di Marty, quello che si evince da questa puntata è il peso psicologico e il rimorso per l’omicidio di Mason. Walter al contrario, traeva piacere dal controllare quello che lo circondava (vite umane comprese) nel suo totale delirio di onnipotenza. Come da voi detto infatti, le due serie sono simili per tematica in senso generale, ma le differenze nelle personalità e nelle motivazioni di fondo che smuovono i due protagonisti sono senza dubbio notevoli. Per questo credo che questa puntata abbia un peso specifico molto importante per l’economia della serie, perché in 60 minuti prepara lo spettatore al peggio (l’omicidio di Mason era prevedibile, magari non con il figlio ad un metro), ad un fatto che sicuramente cambierà nel profondo i protagonisti e di conseguenza renderà tutto quello che succederà d’ora in poi molto più incerto. L’attacco di panico di Marty, personaggio finora sempre freddo e calcolatore, per me vale da solo almeno un Thanks. Nella speranza che non diventi un nuovo Walter White, auguro a Marty di preservare la sua umanità e proseguire questo finale di stagione da uomo spezzato dal peso delle proprie azioni, magari lasciando a Wendy le redini del gioco per il momento.

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