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Ozark 2×08 – The Big SleepTEMPO DI LETTURA 5 min

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“People make choices.”

L’ottavo episodio di questa seconda stagione di Ozark si tramuta, per Marty, nel momento della sua personale redenzione nonché trasformazione in scena.
Ancora scosso per quanto accaduto a Mason e per le modalità con le quali la morte del giovane Reverendo si è consumata sotto i suoi occhi, Marty risulta completamente estraniato da ciò che lo circonda. Nonostante questo risulti essere un atteggiamento consueto da parte del contabile, solitamente immerso in mille altri pensieri per far rimanere a galla la propria attività ed in vita la propria famiglia, ora la differenza sostanziale risiede nel fatto che nulla più sembra scalfirlo o interessargli. Tutto tranne l’overdose che rischia di uccidere Rachel.
Ecco quindi che Marty sembra scorgere nella figura della giovane barista l’opportunità di redimersi per quanto accaduto e di salvare la propria anima. Tralasciando il sottotesto religioso (che con la famiglia Byrde ha ben poco da spartire), Marty è desideroso di cogliere l’occasione di trarre in salvo definitivamente Rachel non tanto per l’infatuazione/attrazione che prova per la donna (anche se sicuramente è un elemento che gioca a favore), quanto più per poter rimediare a quanto accaduto a Mason (persona che ha visto morire restando impotente) e rendersi finalmente utile.
Ed ecco che entra in scena il secondo elemento portante della puntata, un momento tanto agognato da Buddy ed infatti non è sicuramente un caso che l’anziano coinquilino ricompaia in scena (o almeno il mausoleo costruito in sua memoria): Marty sveste i panni del calcolatore umano e finalmente decide di mettersi in gioco in maniera concreta, arrivando a dichiarare apertamente guerra all’agente Petty e sfruttando l’anello debole del detective (la madre drogata). Un’azione che sicuramente avrà pesanti conseguenze più avanti nella storia, ma che per ora si fa solamente apprezzare per aver dato modo finalmente a Marty di vestire i panni del vero gangster.

“You work for one of the most vicious cartels in the world, and you’re talking to me about being human?”

La puntata è da segnalare per la peculiare costruzione del prologo nel quale ci viene mostrato passo indietro dopo passo indietro cosa è accaduto a Rachel e per quale motivo si ritrova riversa sul pavimento del Blue Cat priva di sensi e con flebile respiro.
Darlene continua a comportarsi in maniera sconsiderata e dopo aver rischiato più e più volte di far implodere il patto pericolosamente stretto con il Cartello (ricordate lo sparo a bruciapelo ai danni di Del, vero?), fa i conti, in questa puntata, con le proprie ingiustificate azioni: un’imboscata li blocca in mezzo alla strada rendendoli un facile bersaglio per il commando inviato per eliminarli. Se si tratta della definitiva fine degli Snell bisognerà valutare nel prossimo episodio, certo è che in un senso o nell’altro, questa imboscata rappresenta una dichiarazione di guerra (o una accettazione della stessa) da parte del Cartello: se gli Snell sopravvivono è facile venga mantenuto in vita Jacob, così da dargli un valido motivo per vendicare la moglie e portare avanti la guerriglia; se la morte dovesse aver colto entrambi i coniugi, invece, andrà valutato come il progetto del casinò possa essere mandato avanti senza di loro, soprattutto se si considera che il terreno sul quale si voleva edificare era il loro, ma c’è anche da valutare l’ingente donazione fatta da Wendy per ottenere finalmente l’appoggio di Wilkes.
Le variabili sono presenti in gran quantità all’interno dello show ed è questo uno dei fattori che rende le puntate una vera e propria calamita per lo spettatore, incapace di distogliere lo sguardo per non perdere un possibile ed imminente ribaltamento di fronte.
Un ribaltamento come quello occorso tra Ruth e Cade: padre e figlia pianificano il furto del denaro di Marty, verificano il luogo ma il tutto viene vanificato dall’estrema prudenza del consulente finanziario che aveva in precedenza (probabilmente dopo l’arrivo dell’FBI e subito dopo la morte di Buddy) spostato il denaro in un nuovo luogo ben più sicuro.
La trasformazione di Marty coincide con un altro importante cambiamento per quanto concerne i personaggi: Wendy e Marty, infatti, si ritrovano a fare un dialogo molto simile a quello portato in scena dai due nel primo episodio, con l’unica differenza che le parti vengono invertite. E’ Wendy ora a risultare una cinica e fredda calcolatrice, per nulla (o ben poco) scossa dai drammi di Mason e Rachel; la cosa è differente per Marty, invece, colpito nel profondo da entrambi gli avvenimenti per le motivazioni sopra esposte.
Interessante sarà quindi scoprire se i due continueranno a viaggiare su binari paralleli, senza mai incontrarsi oppure se riusciranno a trovare un punto di intesa per il quale poter collaborare e mettersi finalmente d’accordo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Costruzione del prologo della puntata
  • Marty tra redenzione e trasformazione
  • Diatriba ed inversione caratteriale tra Wendy e Marty
  • Attacco agli Snell
  • Ruth e Cade ai ferri corti
  • Tentato furto ai danni di Marty
  • Jonah aka Mike Fleming
  • I will fucking kill you“: guerra aperta tra l’agente Petty e Marty
  • La sottotrama teen rappresenta la porzione di storia forse più debole in questo momento, specialmente quella riguardante Charlotte

 

E come se niente fosse, mancano solamente due episodi alla conclusione di questa seconda stagione di Ozark che ha fin qui mantenuto le aspettative e regalato ottimo intrattenimento ed un’ottima continuazione di trama. Manca ancora qualcosa, ma la benedizione non è qualcosa di inarrivabile.

 

One Way Out 2×07 ND milioni – ND rating
The Big Sleep 2×08 ND milioni – ND rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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