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Better Call Saul 4×10 – WinnerTEMPO DI LETTURA 5 min

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“It’s all good, man!”

Scontatissima citazione. Ma simbolicamente importantissima per il percorso tracciato nelle recensioni fino a questo momento. La domanda ricorrente è stata: quando Jimmy McGill diventa, è diventato o diventerà il Saul Goodman che abbiamo imparato a conoscere in Breaking Bad? Tale domanda poi ha preso vie traverse quando ci si è interrogati: ma esisterà effettivamente un momento specifico, invece che una lenta e inesorabile trasformazione, ben narrata dallo stile particolare di Vince Gilligan?
Le risposte sono molteplici, nessuna errata. Better Call Saul, come fu Breaking Bad, sceglie sempre di mostrare il proverbiale battito di ali della farfalla, riprendendo ogni momento fino ad arrivare al proverbiale uragano. Quindi sì, il processo nella personalità del protagonista è stato mostrato passo passo, tuttavia con “Winner” abbiamo anche il vero e proprio momento simbolico che forse la maggior parte del pubblico desiderava vedere: Jimmy ottiene di nuovo la sua licenza di avvocato, sceglie di cambiare il suo nome, prende lo pseudonimo già utilizzato in giovanissima età durante le prime truffe e durante il recente mestiere di venditore di telefoni.
Alla fine l’intera stagione chiude il cerchio sul vero e proprio leitmotiv della serie: il rapporto tra Jimmy e Chuck, la funzione che ha avuto quest’ultimo nella personalità del primo e soprattutto l’elaborazione del lutto da parte del quasi-Saul. Lo spettatore viene ingannato un paio di volte, al pari di diversi personaggi. Il pianto sulla tomba, a seguito di un flashback in cui mostra i due fratelli in uno dei pochi momenti spensierati del loro rapporto, sembra portare alla logica (e scontata) conclusione che Jimmy, dopo l’indifferenza di inizio stagione, abbia finalmente elaborato il lutto dimostrando una umana reazione di dolore. No. La rivelazione è immediata, altro non è che l’ennesima truffa, così come l’intera festa finanziata da un “donatore anonimo”. Un ingegnoso piano per ripristinare la sua immagine di persona “non sincera”. Eppure nel finale si potrebbe pensare che finalmente sia arrivato il momento. Il monologo magnificamente condotto da Bob Odenkirk (forse uno di quei momenti validi per decidere almeno la nomination ad un Emmy) risulta anche in questo caso essere un monologo magnificamente condotto da Jimmy McGill. Lo spettatore pure si stupisce, eppure se ci si pensa bene si è già avuto modo di conoscere il personaggio nel futuro. Saul Goodman in BrBa risulta quasi una macchietta, una linea comica, un personaggio immobile nella sua immoralità. Come poter anche lontanamente pensare che il processo di Jimmy in questa stagione sarebbe stato quello di un miglioramento sul piano umano e morale? Se a inizio stagione risultava indifferente alla lettera post mortem di Chuck, perché proprio ora tale lettera avrebbe dovuto smuovere qualcosa in lui?
Sicuramente più giustificato di quello degli spettatori è lo stupore di Kim, personaggio decisivo dell’intera stagione. Nella scorsa recensione sono state mosse ipotesi varie su quello che sarà il futuro della partner di Jim. Indubbiamente gli sguardi finali dimostrano due cose. Intanto il bivio che i due prendono: se per lei era lecito mettere in moto una macchinazione per rivedere la posizione di Jimmy, sicuramente era anche da aspettarsi che i sentimenti e le parole verso il fratello Chuck fossero sincere, che la voglia di poter esercitare di nuovo la propria professione fosse un sentimento più forte rispetto a quella voglia di predominare che Jimmy stesso professa alla giovane Esposito. Gli sguardi di Kim dimostrano poi l’importanza raggiunta dal personaggio: la sua crescita, oltre alla bravura dell’attrice, l’hanno portata a comunicare con il pubblico e a dare idee sul suo futuro anche con un paio di sguardi colmi di stupore. A questo punto ci si può aspettare che la sua assenza in BrBa sia dovuta ad un allontanamento e ad una presa di distanze dal nuovo Jimmy.
Da non trascurare la porzione di episodio riservata a Mike. Non tanto per l’evidente ascesa di Gus Fring e per la simbolica scena in cui Gale prende coscienza del suo futuro laboratorio. Mike è importante perché, a riflettori spenti, è soggetto anche lui ad un passaggio importante del suo personaggio. Nella prima stagione, in uno degli episodi più applauditi, ci veniva raccontato come ex poliziotto corrotto, spesso incline al gioco sporco. In contemporanea con gli eventi di BCS, come nonno premuroso che non disdegna qualsiasi tipo di lavoro per mantenere la sua famiglia. In “Winner” si consacra braccio destro di Gus Fring e lo fa uccidendo. Che l’esecuzione di Ziegler fosse un atto di pietà, per risparmiare un’esecuzione ben peggiore, poco importa. La quarta stagione ha tracciato un percorso ben preciso, pur con una storyline limitata nello spazio. Di fatto Mike si è solo occupato dei lavori del laboratorio e soprattutto negli ultimi episodi ha legato con l’architetto tedesco. La sequenza dell’esecuzione non ha bisogno di essere commentata, per intensità, per riuscita tecnica e soprattutto, come detto, per la valenza simbolica che ha nel personaggio di Mike e per come lo si è conosciuto nella serie madre.
A voler trovare un neo a tutto questo insieme di eventi importanti, lo si può individuare nel personaggio di Ziegler. Le giustificazioni per il suo gesto possono essere molte, prima fra tutte il fatto che non avesse ben capito l’entità del suo lavoro e il tipo di gente per cui lo stesse portando avanti. Fatto sta che un personaggio mostrato come saggio, schietto e prudente nella sua presentazione (viene scelto perché esprime con sincerità l’entità del lavoro) in due episodi sceglie di fare una mossa tanto stupida quanto fuori contesto. La totale mancanza di prudenza in questo decimo episodio, addirittura la volontà di tornare al lavoro dopo una breve vacanza, segnano forse un cambio di personalità troppo spiccato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Monologo finale e battuta finale
  • Gli sguardi di Kim
  • Spettatore fregato due volte da Jimmy
  • Breaking Mike
  • Sequenza dell’esecuzione
  • La sequenza iniziale del karaoke può essere vista come metafora del rapporto narrato tra Jimmy e Chuck
  • Esagerata stupidità di Ziegler
  • Lalo forse un po’ fuori contesto e ancora da inquadrare

 

Piccolissime perplessità, come mostrato nella tabella dei thumbs down, vengono spazzate via da un paio di momenti di livello eccelso, da un punto di vista recitativo (il monologo di Jimmy), da un punto di vista scenico (l’esecuzione di Ziegler). A questo punto la prossima stagione può essere determinante per entrare in un universo adorato e conosciuto da tutti.

 

Wiedersehen 4×09 1.35 milioni – 0.5 rating
Winner 4×10 1.53 milioni – 0.5 rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

2 Comments

  1. Concordo pienamente con tutto, sorattuto con l’eccessiva supidità di Ziegler che sembra non abbia pensato minimamente alle conseguenze delle sue azioni e che, come ricorda Mike, nessuno gli avrebbe più creduto. Dall’altro lato, un interpretazione plausibile potrebbe essere che lui veda in Mike un amico fidato, che confidi nel suo perdono

  2. Oppure che non aveva compreso la pericolosità della gente con cui aveva a che fare.

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