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Narcos: Mexico 1×05 – The Colombian ConnectionTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il titolo dell’episodio lo faceva già pensare e l’ambientazione negli anni ’80, prima degli eventi della seconda stagione, lo ha reso possibile.
Dopo un breve meeting con i Los Caballeros de Cali, Miguel Angel Felix Gallardo incontra sulla propria strada l’indimenticabile Pablo Emilio Escobar Gaviria, i due uomini  più potenti dell’America Latina e dai nomi non proprio corti.
La decisione del Padrino del Cartello di Guadalajara di aprire la sua organizzazione al traffico di cocaina ha ben poco a che vedere con i soldi, come Escobar comprende fin da subito, mettendo a nudo il boss originario di Sinaloa in un breve ma intenso dialogo che di certo ha lasciato il segno.
La chiusura delle rotte caraibiche dal parte del governo degli Stati Uniti apre una ghiotta opportunità commerciale per l’uomo più ricco del Messico, un boss pacato e calcolatore, che pondera ogni mossa ed è lontano anni luce dai sanguinari boss dei cartelli colombiani. Ancora una volta, la Dea è intralciata in ogni modo possibile dalla potentissima DFS, la quale pensa bene di fare una visita alla famiglia Camarena.
Kiki è un personaggio fondamentale per lo sviluppo di questa nuova stagione di Narcos, ma sarà per l’inevitabile confronto con l’agente Pena o la poca simpatia del character, fatto sta che l’ex agente di Fresno non è esattamente entrato nel cuore degli spettatori nonostante l’audacia con cui fronteggia la corruzione e il narcotraffico messicano. Anche il piano escogitato in quest’ultimo episodio non sembra proprio di un fine stratega e il finale di puntata ricorda come nemmeno l’incorruttibile agente sia esente da colpe, conscio del fatto di quanto fosse rischioso coinvolgere il suo vicino in certe attività.
Se si escludono Miguel e Kiki, ben poco rimane del parco personaggio di Narcos Mexico: dopo la creazione della sensimilia e gli enormi guai causati dalla fuga amorosa con la figlia di un Ministro, Rafa ad ora è un personaggio completamente inutile ed a tratti fastidioso, come il capo della DFS e i vari capi delle diverse piazze di spaccio. Dall’altra parte della barricata gli agenti della DEA di certo non brillano e non ci sono figure femminili rilevanti, salvo forse Isabella che sembra in ascesa, per dei personaggi secondari ancora fumosi, bidimensionali e quasi superflui nonostante un buon screen time a disposizione.
E’ questo il problema maggiore della serie, che accanto ad una scrittura di qualità e un’ottima realizzazione sotto tutti gli aspetti tecnici, sino ad ora non è riuscita a creare dei personaggi che lascino veramente il segno, come era stato per Pablo Escobar.
A metà di questa nuova stagione ci sono abbastanza elementi affinché la narrazione decolli definitivamente: la ribellione di Falcon finalmente cambia le dinamiche interne al Cartello messicano, dove regnano pace e prosperità da diversi episodi e la noia iniziava ormai a farla da padrone.  Le ultime scelte di Miguel apriranno sicuramente la strada a nuovi ed interessanti filoni narrativi, destinati a portare milioni di dollari ma anche caos e immani pericoli per il machiavellico boss della marijuana.

 

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un episodio scritto e diretto in maniera ottimale come tutta la serie sino ad ora
  • L’apertura di Felix al traffico di cocaina apre nuovi interessanti filoni narrativi
  • La ribellione di Falcon smuove le acque all’interno del Cartello messicano
  • Il ritorno di Pacho e del Cartello di Cali
  • Pablo Emilio Escobar Gaviria
  • Il bellissimo confronto tra Pablo e Miguel
  • La “visita” alla famiglia Camarena e il finale di puntata, mai intralciare la DFS in Messico

  • Rafa personaggio inutile escludendo i momenti in cui conquista figlie di Ministri
  • Kiki Camarena non convince a pieno
  • I personaggi secondari dopo cinque episodi risultano ancora bidimensionali e quasi superflui, non si salva nessuno
  • Nonostante l’innegabile qualità della serie, manca quel qualcosa in più che rapisca lo spettatore

 

Un ottimo episodio impreziosito dal ritorno in grande stile di Pablo Escobar e dal suo bellissimo confronto con Miguel Angel. Giunti ormai a metà della stagione si può dire che ci si aspettava di più, ma l’evidente qualità della sceneggiatura e le tante soluzioni narrative a disposizione fanno ben sperare per il futuro, specialmente dopo la svolta colombiana di Miguel. Questa quinta puntata, come la serie nel suo complesso, ha tanti pregi ma viene ridimensionata da alcuni aspetti negativi, ricorrenti nei vari episodi, che impediscono il definitivo salta di qualità dello show, quel quid che lasci senza parole gli spettatori. Per il massimo dei voti manca quindi ancora qualcosa, nel frattempo la valutazione è comunque alta, attendendo qualche episodio degno di essere ricordato.

 

Rafa,Rafa, Rafa! 1×04 ND milioni – ND rating
The Colombian Connection 1×05 ND milioni – ND rating

 

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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