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Project Blue Book 1×01 – The Fuller DogfightTEMPO DI LETTURA 3 min

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C’era molta attesa dietro Project Blue Book, e sottolineiamo l’imperfetto del verbo. Se si riesce a finire la visione di “The Fuller Dogfight”, il primo pensiero va al povero Robert Zemeckis che è riuscito ad accostare il suo nome ad una porcheria quale questo Project Blue Book. E lo diciamo con un discreto dispiacere visto e considerato che eravamo pronti a recensire tutta la stagione, tuttavia la visione di questa series premiere è bastata e avanzata sia per dare un’idea chiarissima di questa nuova serie di History Channel, sia per bloccare fin da subito il progetto. Il perchè lo diciamo in maniera chiara ed elegante: Project Blue Book aveva tutto il potenziale per essere un buon prodotto ma una combo mal assortita di attori scadenti (e/o non adatti al ruolo) e una sceneggiatura demenziale hanno ammazzato tutto agli albori.

Captain Michael Quinn: Do you know what that is, Doc?
Josef Allen Hynek: That’s the moon.
Captain Michael Quinn:Bingo. It took 4 Coast Guard vessels combing the Hudson for two days to arrive at that same astute determination. That is why you’re here.
Our nation is suffering from a form of mass hysteria right now, one we can’t afford. Not with Russia breathing down our necks and a nuclear arms race on the brink of disaster. When people panic, communication channels jam, police can’t do their jobs, and the border patrol literally chases the moon. How would you like to help the U.S. Air Force instill rational scientific thinking back into our public consciousness again?

Come dicevamo, l’attesa per la serie era molta visti i nomi coinvolti (Zemeckis in primis ma Neal McDonough e Aidan “Ditocorto” Gillen) ma tutto o quasi sembra essere andato nella direzione sbagliata.
Parlando in termini generali, lo script e nello specifico i dialoghi sembrano essere scritti da uno sceneggiatore senza esperienza visto che, sia in termini di armonicità della narrazione, sia in quanto a caratterizzazione dei personaggi, tutto lascia molto a desiderare. I dialoghi tra i pochi character sono prevedibili e banali, molto semplicistici ed aulici (per quanto sembri contraddittoria questa descrizione purtroppo è la verità) ma estremamente vuoti per il messaggio che si portano dietro. Un esempio facile facile è la telefonata finale tra Hynek e Quinn che non ha alcuna utilità se non quella di spendere un po’ di minutaggio riproponendo una classica scenetta di dubbia utilità. Ed è un bel problema visto che proprio grazie a questa carenza tutti, ma proprio tutti, i personaggi vengono tratteggiati con una bidimensionalità imbarazzante. Protagonista incluso. Quindi non c’è da sorprendersi tanto per la recitazione poco incisiva dei più talentuosi Gillen o McDonough, nè tanto meno del cane di Michael Malarkey (Enzo in The Vampire Diaries) che, oltre ad essere fuori luogo nel ruolo di un capitano dell’Aeronautica americana, si contraddistingue per una palese incapacità recitativa.
Project Blue Book è basato su storie vere, così come il Prof. Hynek è veramente esistito, allo stesso modo anche i vari casi romanzati nella serie sono presi da fascicoli realmente presenti in questo famigerato progetto, e andrebbe tutto bene se non fosse che lo spettatore viene trattato come uno stupido grazie a tutta quella serie di elementi narrativi (come la nuova amica della moglie conosciuta “per caso”, la misteriosa figura che insegue Hynek e che poi si fa seguire nel luna park abbandonato) che minano seriamente il valore di un prodotto già di per sè mal costruito. E trattare gli spettatori come stupidi non è forse la migliore idea per crearsi nuovi fan.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Niente
  • Recitazione di tutti gli attori perchè oggettivamente non se ne salva nemmeno uno
  • Michael Malarkey completamente inadeguato nel suo ruolo
  • Trama banale e abbastanza incoerente
  • Plot twist finale già visto in alcune centinaia di serie e film
  • Prevedibilità di certe scene

 

Quindi ricapitolando: un paio di buoni attori ed un produttore esecutivo globalmente riconosicuto hanno appena sporcato il proprio curriculum con una serie scritta in maniera semplicistica, senza alcuna lungimiranza e con un cast di attori che potrebbero serenamente recitare in una qualsiasi fiction Mediaset o Rai. Congratulazioni.

 

The Fuller Dogfight 1×01 2.27 milioni – 0.4 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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