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Suburra 2×06 – È GuerraTEMPO DI LETTURA 5 min

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Cardinale Nascari: “Ho fatto il missionario in posti infernali, mi creda! Ma cose così non succedono. E sa perché?” Perché lì la violenza almeno ha un senso.”
Samurai: “Beh anche qui da noi, eminenza. Per dire, c’è chi cade e c’è chi prende il suo posto.”

Dopo una pausa durata due anni, era normale che Suburra dovesse prendersi un momento per riallacciare i rapporti con il proprio pubblico, rivedere i suoi nodi narrativi e introdurre i nuovi personaggi in modo da creare nuovi conflitti. Il risultato è stata l’evoluzione della serie da mob-movie locale a una sorta di family-drama d’ambientazione criminale (più simile a The Sopranos che non a Gomorra dunque) con più scene dialogiche e complotti che non vere e proprie scene action. Giustamente, infatti, questa tendenza è necessaria se si vuole dare la stessa (e giusta) importanza ai personaggi vecchi ma soprattutto ai nuovi come lo speaker radiofonico Adriano o la nuova “adepta” di Aureliano, Nadia.
L’episodio in questione frena radicalmente questa tendenza della serie e rientra nel genere action duro e puro, come se tutto quanto successo precedentemente non fosse altro che una lunga introduzione atta ad arrivare fino a questo punto.
Si comincia da una scena che potrebbe apparire, sulle prime, abbastanza superficiale: un flashback significativo (per il suo aspetto metaforico ed emblematico di tutta la serie) di Romolo, uno dei boss locali più storicamente fedeli alla famiglia Adami, e suo figlio. Il personaggio in questione è già comparso come secondario in altri episodi per cui non ha bisogno di chissà che introduzione, il pubblico lo conosce già. Ma è interessante come questo episodio cambi totalmente il punto di vista su tale personaggio. Finora le “retrovie” delle varie “famiglie” mafiose non erano state molto considerate, anche perché oscurate (giustamente) dal carisma dei tre personaggi protagonisti.
Il merito di questa seconda stagione è, invece, quello di seguire il modello-Gomorra in cui anche i personaggi “sullo sfondo”, all’inizio insignificanti, acquistano lo stesso spessore dei personaggi principali. È quello che succede, per l’appunto, in questo episodio con Romolo e suo figlio, di cui viene alla luce fin dall’inizio lo stretto legame che intercorre tra i due. Giusto il tempo di affezionarsi a questi due personaggi che, puntualmente, l’episodio fa leva sui sentimenti dello spettatore uccidendo il padre davanti agli occhi attoniti del figlio, in una circostanza particolare per cui è impossibile non empatizzare proprio con il padre. Si tratta forse di una sorta di sadismo verso il pubblico da parte degli sceneggiatori? Probabile, certo è che funziona eccome e pone il conflitto di Suburra allo stesso livello (narrativo ed emotivo) di quello di una qualsiasi puntata di Game Of Thrones, dove al posto del Trono ci sono gli ormai famosi terreni di Ostia.
La grandezza e la bellezza di questo storytelling, portato avanti dalla serie, si esplica così in questo episodio che si focalizza sulle periferie romane e su coloro che (per i motivi più svariati ma soprattutto per il background in cui sono cresciuti) diventano “manovalanza criminale”. Romolo e il figlio certo, ma soprattutto il cugino di Spadino, il cui rancore nei suoi confronti è sempre più evidente e che potrebbe diventare fondamentale nei prossimi episodi.
Sono questi i personaggi che rendono più complessa e sfaccettata la realtà- di Suburra e che rappresentano il vero punto di forza della serie. In tutto ciò va elogiato il responsabile del cast dello show capace di andare a pescare i migliori caratteristi in circolazione per cui sembra che i ruoli siano stati cuciti apposta proprio su di loro. Personaggi come Samurai e i due Cardinali (interpretati rispettivamente da Augusto Zucchi, già “professorone di stirpe”, e Pietro Biondi, caratterista impiegato in numerose fiction e film polizieschi) interpretano alla perfezione il ruolo di burattinai di questa guerra fra bande e i loro interpreti sono ottimi a offrire loro tutte le sfumature mimiche e gestuali possibili. Allo stesso modo il personaggio interpretato da Filippo Nigro (il politico corrotto Cinaglia) ha assunto in questa seconda stagione un ruolo centrale nella narrazione, essendo il vero ago della bilancia all’interno dello scacchiere che comprende l’alleanza Aurealiano-Spadino-Lele contro l’insolito duo Samurai-Cardinale Nascari (bellissimo il dialogo tra i due in macchina).
Meno efficaci, invece, le interpreti femminili della serie, che appaiono sempre un po’ sottotono, sia come ruolo in sé sia come recitazione (in primis Claudia Gerini).
Emblematico al riguardo il personaggio di Mara, comparsa in questo episodio quasi a caso (e senza che nessuno sentisse il bisogno di rivederla) solamente per venire anche lei uccisa verso il finale, non prima di aver rivelato un’importante informazione che comprometterà il rapporto tra Spadino e Lele.
Sì perché il vero plot twist stagionale che l’episodio rilascia, a solo due puntate dal final season, è la nuova (l’ennesima) fine dell’amicizia fra i tre protagonisti.
Sarà difficile immaginare che il rapporto tra Spadino e Lele rimarrà inalterato dopo la rivelazione di Mara, ma anche quello tra Aureliano e lo stesso Spadino è destinato a crollare dopo questo “scherzo” che ha tolto di mezzo uno dei suoi più fedeli alleati.
Si è, quindi, di fronte alla fine definitiva dell’amicizia fra i tre? Solo i prossimi episodi potranno dirlo. Nel frattempo non si può non lodare la puntata per aver messo in mostra tanti conflitti così interessanti in pochi minuti e aver finalmente introdotto la tanto attesa “guerra fra bande”.
E ora tutto può effettivamente succedere in quel di Ostia (Roma).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Romolo e figlio
  • In generale tutti i caratteristi della serie
  • Soundtrack hip-hop/trap romana
  • Il “Gioco dei terreni di Ostia”
  • Dialogo Samurai-Cardinale
  • Finalmente dell’action!
  • Cliffhanger finale
  • Mara (che finalmente si è levata dalle palle!)
  • Personaggi nuovi ancora troppo abbozzati
  • Claudia Gerini

 

Puntata fondamentale che si pone come spartiacque tra il “prima” e il “dopo” di questa seconda stagione. Un episodio che offre un ritmo narrativo decisamente studiato e ben realizzato e numerosi characters interessanti che qui si mostrano in tutto il loro potenziale. La guerra per il Trono di Ostia è cominciata!

 

La Culla 2×05 ND milioni – ND rating
È Guerra 2×06 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

2 Comments

  1. Non abbiamo aspettato due anni, comunque. La prima stagione era uscita a ottobre 2017, solo poco più di un anno.

  2. Super d’accordo con la recensione, ma con una piccola puntualizzazione: nel flashback iniziale il ragazzo non è il figlio di Romolo, bensì Aureliano, a cui infatti chiede “se po’ sape’ ndo stà tu padre?”

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