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The Blacklist 6×12 – Bastien Moreau (No. 20): ConclusionTEMPO DI LETTURA 4 min

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He works for us. And by ‘us’ I mean me“.

La salvezza di Red era praticamente certa, mancava di sapere il come. Gli sceneggiatori hanno scelto un metodo diretto, semplice e pulito: il vicedirettore Cooper va dal presidente Diaz e lo fronteggia, deciso e minaccioso come non mai. Seguono alcune scene di abbraccioni e sorrisoni all’uscita di prigione fra Red e suoi “amati figlioli” Lizzie e Dembé. Ricordano da vicino quelle sul finale dell’episodio 3×10, dove ad essere stata appena scagionata, dopo aver rischiato di morire, era Lizzie. Lei dice pure “I can’t believe you’re here!” e di nuovo sembra di sentir Battisti intonare Ancora Tu. Tutto molto bello.
Piacevolissimo è anche rivedere il Concierge del Crimine entrare al Post Office, salutato con gioia da tutti, come non succedeva da parecchio tempo. Bisognerà ricordarsene se e quando lui scoprirà chi è stato a tradirlo e a fargli rischiare l’iniezione letale. A proposito, dopo tanto trambusto l’agente Keen sembra aver rinunciato a voler sapere la vera identità dell’uomo che conosce come Raymond Reddington, ma ciò sembra poco credibile e ci si attende un ripensamento a breve.
La trama di giornata è decisamente interessante: c’è l’incontro in scena fra James Spader e Christopher Lambert (perché c’è l’ospite d’onore da un po’ di tempo e il padrone di casa non può non rivolgergli nemmeno la parola), Bastien Moreau si accorge di essere stato usato, ma viene prontamente freddato dai sicari di Anna McMahon. Peccato, avrebbe potuto fermarsi un altro po’. Evidentemente aveva da fare con la dottoressa Giò.
Il tutto apre la porta a nuovi sviluppi: ora la McMahon è diventata la referente ufficiale della Task Force (dove tutti, serenamente, già le augurano la morte), mentre con l’altra mano gestisce una nuova, grande cospirazione a livello mondiale. Nel giungere a questi sviluppi, però, i dubbi non mancano. Vedere la chiavetta USB dove ci sono le prove del Grande Complotto saltar fuori dallo zainetto di un ragazzino e venir persa in giro può rivelarsi un tocco di genio, se la narrazione procederà in un certo modo, ma per ora lascia l’amaro in bocca agli spettatori.
Non funzionano del tutto nemmeno i dialoghi scritti per Red in questa puntata, troppo pieni di allusioni sessuali fuori luogo e la scena del gioco in casa con Dembé. Quest’ultima sembra proprio fatta solo per pubblicizzare lo smartphone, così come nella scorsa puntata, mentre Aram trafficava, spuntava sul suo tavolo la lattina di una nota bibita energetica.
I pochi momenti di sincera emozione sembra riservarli la sottotrama di Samar. Uno, non si sa quanto voluto, è per esempio quello in cui il moribondo le confida la password per visionare il dossier sulla Grande Cospirazione. A molti saranno venuti i brividi lungo la schiena, pensando ai problemi di memorizzazione e articolazione del linguaggio dell’agente Navabi. Per fortuna va tutto bene, poi però lei pensa di dimettersi e si vedrà nelle prossime puntate come andrà a finire. Si è venuto a sapere della libertà su parola concessa a Vontae, quindi qualcuno ha ipotizzato un’entrata del ragazzo nella Task Force, per sostituirla, ma non sarà così semplice, almeno se si vuole rimanere nel campo del plausibile.
Ora, comunque, resta una sola via praticabile per arricchire di trame avvincenti la seconda parte di questa stagione e la prossima: andare a stanare Katarina Rostova, o quanto meno riportare in scena nonno Dom. Non esiste altro modo per rimanere coerenti allo stile e alla mitologia della serie. I continui richiami al passato presenti negli ultimi episodi confortano in questo senso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Capo Cooper fronteggia il Presidente
  • Abbraccioni e sorrisoni all’uscita dalla prigione
  • Vontae liberato
  • Battutine sessuali insistite e fuori luogo
  • Spiace quasi per Bastian Moreau
  • Voltafaccia di Lizzie, poco credibile

 

Per dirla con le parole di Harold Cooper “The man we hate to love lives to fight another day” e questo fa solo piacere. Peccato per i diversi inciampi lungo la via che hanno reso questa puntata un po’ sghemba, come hanno dimostrato tutti i “ma” espressi sopra, fioriti spontaneamente come le erbacce a punteggiare la recensione. Si è sentito anche il passaggio di mano, in cabina di regia, tra Andrew McCarthy e Christine Gee. Nel doppio appuntamento previsto per venerdì prossimo, morto un ospite d’onore se ne fa un altro: il mitico Robert Vesco sarà infatti interpretato da Stacy Keach, noto ai tempi come Mike Hammer, vero detective duro e disincantato da giallo pulp.

 

Bastien Moreau 6×11 3.55 milioni – 0.5 rating
Bastien Moreau: Conclusion 6×12 4.14 milioni – 0.6 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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